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Drogarsi cosa vuol dire per voi?

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion stormy
  • Date de début Date de début
la ritengo una cosa molto stupida e priva di fondamento, soprattutto per quanto riguarda quelli che lo fanno per moda
 
Adams, sarebbe meglio fare il rapporto morti (o incidenti) su numero di utilizzatori.

Es: 3.3 milioni di morti su quanti utilizzatori?
amt 3 morti.... se gli utilizzatori sono stati 6 sono tanti... se sono stati 6 miliardi sono pochi.

Adam, mi meraviglio di te! ;)
 
Psycore a dit:
Adams, sarebbe meglio fare il rapporto morti (o incidenti) su numero di utilizzatori. Es: 3.3 milioni di morti su quanti utilizzatori? amt 3 morti.... se gli utilizzatori sono stati 6 sono tanti... se sono stati 6 miliardi sono pochi. Adam, mi meraviglio di te! ;)
a me è sembrata una considerazione "politica" e non "statistica". poi ovvio che devi fare la percentuale fra morti e consumatori (stimati) per ottenere una rappresentazione della pericolosità della sostanza presso il pubblico. però prova a sostituire la parola "alcol" alla parola "droga" nelle dichiarazioni ufficiali dei politici sulla salute pubblica, e non noterai la differenza (a parte le cifre). la "guerra alle droghe" non ha una giustificazione scientifica, altrimenti l'erba, che ha una tossicità nulla e scarsi effetti a lungo termine, verrebbe legalizzata o liberalizzata all'istante. io penso che l'esempio fosse indirizzato a una politica fondata sull'ideologia... imho
 
adamantine.EGO a dit:
... Quindi i "DROGATI" non esistono... oppure si sono DROGATI TUTTI GLI ITALIANI spesso nella loro vita.

Non avevo letto questo post, ma è quello che intendevo io. Cioè che quando dico "mi drogo" (o ti droghi) non lo dico con negatività. Vado a farmi una canna: mi drogo. Prendo un'aspirina: mi drogo.

Dire "una canna non è drogarsi" è sbagliato. L'avevo già detto, adams ha ampliato il tema a tutti i farmaci. E ci sta.

Poi dire che i governi siano una presa per il culo mi pare scontato ormai, la mia era più una precisazione non un'affermazione "dura".

E comunque il discorso è ampio e comlesso, su un forum si rischia di essere fraintesi e di non riuscire a spiegarsi bene (o non essere capiti).

ahahahah teni adams, questo è per te! (ho letto solo il titolo) Cannabis, da droga a farmaco?
 
Secondo me le vere droghe sono le sostanze che ti allontanano dalla realtà che puoi riconoscere perchè danno miosi (diminuzione del diametro pupillare), l'effetto di questo sostanze riduce la tua consapevolezza rendendoti più sicuro di te stesso, portandoti in una dimensione dove i problemi non esistono e dove sei il migliore. Droghe come l'oppio, la coca, alcol, nicotina.
Penso che siano un pò l'opposto degli Psichedelici (che danno tutti midriasi), che al posto di allontanarti dalla realtà, questi amplificano i sensi, portando più informazioni sensoriali e che ti spingono sempre di più verso una realtà sempre più vera e profonda.

Una cosa curiosa è che quando pensiamo a qualcosa di bello la nostra pupilla si dilata (come con gli Psichedelici) mentre quando pensiamo a qualcosa di brutto la nostra pupilla di restringe (come con le droghe).
Inoltre è provato che quando le pupille sono dilatate il cervello sta lavorando di più.
Avete presente quando qualcuno sbadiglia e sbadigliate pure voi? Quando vedete con qualcuno con pupille dilatate vi si dilateranno, mentre quando vedete qualcuno con le pupille a spillo vi si restringeranno. Sarà una coincidenza? :D

Provare per credere!
 
Per quel "lavora" cosa intendi?
Si comunque lo sapevo, ma secondo me lavora si di meno, ma solo perchè impiega le energie bene, cioè le libera dove devono essere liberate.
E comunque dopo l'effetto degli Psichedelici si ha solitamente neurogenesi ippocampale, quindi si potrebbe dire che lavora di più! :D
 
Citavo te, immagino intendessi che sia piu' attivo.

Comunque per ora non si possono avere troppe certezze... Per i ricercatori potrebbe essere la prova che il modello della "mente allargata" di Huxley sia vero.
 
Del resto anche l'attività inibitoria è un attività neuronale. L'inattivazioe dei circuiti inibitori sarebbe una diminuzione dell'attività cerebrale ma porterebbe ad un aumento dell'attività mentale.

Si fa tanto per parlare, che tanto come funziona di preciso il cervello non lo si sa.
 
Per me "essere drogati" e' una cosa poco chiara, che puo' riguardare sostanze e non, ma che puo' riguardare qualsiasi cosa nella vita. Di solito tendo a pensare a un qualcosa che ti crea una certa dipendenza che puo essere considerata "droga". Quando questa dipendenza da questa cosa arriva ad un punto che " non puoi farne a meno" lo considero uno stato da drogato. Questa cosa crea uno stato mentale/fisico che senza non si riesce ad andare avanti, se non la si e' fatta o si sta facendo.
Io credo che qualsiasi cosa ci dia un feedback emotivo o fisico puo' diventare droga, poi dopo e' la mente che deve capire fin dove e' giusto o sano per se stessi arrivare con questa cosa. Chiaramente se parliamo di sostanze una volta che si sviluppa una dipendenza fisica di conseguenza si sviluppa una dipendenza mentale da cui e' difficile uscirne da soli.
 
Ma secondo me è un termine , un codice di una lingua ...per me drogato è qualsiasi persona che faccia o non faccia uso di sostanze esterne . si perche ricordiamoci che alcune sostanze le abbiamo anche noi gia nel nostro cervello. Per me uno che fa arrampicata o un qualsiasi altro sport e ci va fuori di testa per questo è un drogato di ad esempio adrenalina...
 
concordo con puck, qualsiasi elemento della vita è soggetto a creare una dipendenza
l'iracondo è solo una persona che in passato, per una serie di motivi più o meno inconsci, si è abbandonato all'ira
nel corso degli anni ha sviluppato una dipendenza da essa e dalle sostanze che questa produce nell'organismo
il suo organismo ora è dipendente da tali sostanze e la sua mente lavorerà per richiamare altra ira e soddisfare la dipendenza
questo vale per qualsiasi cosa, l'ego non è che la somma delle nostre dipendenze
senza l'ego non ci sarebbe la "vita" su questa terra come la conosciamo, fino a che saremo vivi dovremo imparare a convivere con esso
è però possibile imparare a domarlo, curarlo dalle dipendenze (disintossicarsi) che decidiamo di rendere estranee alla nostra vita e, perchè no, renderlo dipendente dalle cose che ci piacciono
la tranquillità e il senso di rilassatezza, ad esempio, sono ugualmente soggette a dipendenza... perchè non decidere di diventarne dipendenti e quindi assimilarle nel nostro ego? in questo modo la mente lavorerà meccanicamente per noi per produrre tranquillità e rilassatezza
le sostanze comunemente denominate "droghe" funzionano allo stesso modo
siamo tutti dei drogati, l'ego dipende sempre da qualcosa
sarebbe nostro diritto decidere da cosa dipendere, ma non sempre ci riusciamo
credo che il vero "lavoro" atto a renderci dei veri esseri umani sia proprio questo
 
wow credo il tuo commento, Zeenone, molto profondo...condivido.
 
Secondo me il primo passo da fare è quello della distinzione e della precisazione dei termini. Huxley parlando di quest'argomento non avrebbe accettato per tutte le sostanze il termine droga, che lui (e anche io) ritengo ormai troppo pieno di significati negativi. Cerchiamo allora di usare un termine neutro: Sostanza, così da poter partire con un ragionamento scremato da pregiudizi ed eventi storici passati.
Secondo me la distinzione dev'essere fatta con cautela, cercando di mantenere l'oggettività e non facendoci influenzare da idee di propaganda che gioca sui termini (basta pensare alla "guerra alle droghe" di Nixon). Usando il termine sostanza possiamo lo stesso giudicare, secondo i propri principi morali e le proprie esperienze se una sostanza la possiamo definire veleno o meno. A mio parere la cosa fondamentale in questo campo è l'atteggiamento, la mentalità, che se sufficientemente matura ci porta a ragionare del fatto che con il termine "droga" oltre che a certe sostanze ci si puo' riferire anche ad atteggiamenti, comportamenti sociali, modi di fare. Si puo' essere drogati di lavoro, sesso, religione, television etc etc... quindi il discorso si fa ampio e ad un certo punto certe sostanze che la società bandisce come droghe (marijuana, lsd, mescalina e altre ancora) diventalo solo una strumentalizzazione a favore di determinati interessi.
 
concordo con i commenti precedenti.

dal mio punto di vista mi ritengo molto meno drogato io che faccio uso di sostanze, ma non ho dipendenza alcuna, che magari una persona come mia madre che non ha mai toccato nulla in vita sua ma che è dipendente e schiava del sistema e della vita che impone la società e tutte le disinformazioni psicologiche che inculcano i media. purtroppo a mostrargli la verità passi ancora tu per il pazzo/paranoico mentre la realtà è ben opposta.
credo che essere drogato, sempre dal mio punto di vista, non sia assumere o meno sostanze ma avere o no il controllo della propria vita e su ogni decisione che vada a toccare la tua persona. se non lo hai allora lo ha la droga, sostanza, televisione o altro che sia.
 
Io non mi drogo...viaggio mentalmente. Cerco di farlocon i giusti tempi e periodi, cercando di non esagerare. Per me è conoscenza, arricchimento interiore e spirituale.
Quando invece usavo droghe chimiche era auto-distruzione e nichilismo puro.
 
Se da dipendenza da mass-media poi uno cade in qualcosa come l'eroina è la stessa trappola. Ma anche la trappola del dire: mi fumo ogni tanto una canna è una trappola (nei limiti del dovuto).
In pratica esistono tante matrix, più evolviamo e più vogliamo entrare dentro quella matrix (cioè realtà) che più ci appartiene.

Questo l'ho capito non subito,
pensavo anche io di aver capito tutto dopo aver letto o essere informato sulla disinformazione, ma è proprio lì, che forse ricadi in matrix che ti costruisce te.
Il vero obbiettivo è uscire dalla matrix, come più volte insiste Carlo Dorofatti.

E' chiaro che da solo pur pensando si è limitati, perchè se un monaco impiega 1anno quello che il maestro ha capito in 1mese, ha le sue ragioni.
COnfronto, caduta, discesa, poi ancora salita, è questa l'altalena della vita.

Non sono venuto qui per fare la predica a nessuno, in primis, la faccio a me stesso.

Tanto si è capito, anche io so' mezzo fuso :drool::mrgreen::retard::wasted::wasted::unibrow::unibrow:

Ma voglio (e scusatemi se sono logorroico), ampliare il discorso.

Leggevo un libro: 12-steps for raw-foods life, in cui si dice in pratica che:

-il cibo cotto, e soprattutto carne, dolci, e insomma alimenti zuccherini, portano a una sorta di dipendenza. Ma non solo, anche tutti i latticini contengono una moleca simile alla morfina, però meno potente. In pratica quando siamo delusi spesso e volentieri ci confortiamo col cibo, soprattutto quello più grasso e poco digeribile.
O anche solo come ricompensa, prendiamo una pizza per festeggiare.

Tale circolo vizioso non è ne meno ne più grave dell'alcolismo o di altre dipendenze, come caffè, tabacco e altre sostanze più gravi.

C'è dire però, che il libro specifica che anche i casi di persone crudiste in periodi di stress, prediligono frutta zuccherina, come banane o ciliege. Quindi il meccanismo di compensazione attraverso il cibo avviene, però i danni non sono come quelli di mangiarsi 4big mac.

Perchè anche l'alimentazione è una forma di dipenza che personalmente devo debellare, non solo fisica ma anche psicologica.
E vabeh, scrivo troppo, bonanotte :ninja:
 
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