si si,, non c'è problema.. solo non avevo capito cosa intendevi...
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a differenza delle pastiglie (che io continuo a chiamare pastiglie o pasticche per abitudine ma il termine esatto sarebbe, come ha ricordaro Arimane, compresse) di cui ho gia (o già?) narrato le origini più consuete,, le capsule sono quasi sempre riempite dal venditore al dettaglio che acquista una quantità più o meno significativa di MDMA e la utilizza per riempire delle capsule farmaceutiche in gelatina che sono il modo più pratico per vendere dosi singole (generalmente tra 0,1 e 0,2g per capsula).
spesso, se il fornitore non è a noi noto, è difficile capire se e quanto la sostanza sia stata tagliata. di solito, alla richiesta di poter controllare l'effettiva qualità del contenuto di una capsula, il venditore si innervosisce anche parecchio; se così non fosse il mio metodo (che richiede come unica prerogativa la capacità di saper riconoscere il sapore dell'MDMA) è il seguente:
-tenete la capsula verticalmente con il 'cappuccio' (la parte più corta e più larga) rivolto verso l'alto.
-sfilate il cappuccio, girando e tirando delicatamente (occhio a non far cadere tutto ovviamente) e appoggiatelo.
-inumidite con la saliva l'indice della mano libera.
-afferrate il corpo capsula, tra pollice e indice della mano libera facendo coincire l'indice inumidito con la parte aperta del corpo capsula.
- capovolgete il corpo capsula così da far entrare in contatto per un secondo la sostanza e l'indice inumidito.
- richiudete la capsula e assaggiate il dito...
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