Vi riporto questo racconto carino,
sostanza: changa quantità: troppa
Volevo andare più in là…..
Appena il fumo mi riempì i polmoni, ci fu uno switch alla base della vita, della realtà. Capii che si era messo in moto qualcosa di molto più basilare delle altre volte. Svuotai subito i polmoni, senza trattenere il fumo, come ero solito fare. Mi sdraio sul divano su cui ero seduto, e mi copro con una coperta che tenevo sulle gambe. In un attimo sparisce tutto, non sono più nella stanza in cui ero, non so più se ho gli occhi chiusi o aperti; mi ricordo che si apre uno scenario enorme, rosso. C'è un accelerazione fortissima, una pressione insostenibile, e una potenza impossibile, totalmente aldilà dell'umano.Iil mio ego è già quasi completamente scomparso, ma con quel poco che ne rimane so con assoluta certezza che sto morendo, certezza totale della morte che sta giungendo, in un baleno. Non ero io, nome cognome, che si rendeva conto di star morendo, ma la mia base biologica; ero semplicemente una forma di vita (umana?) che si rendeva conto che tutto stava finendo. Ricordo terrore animalesco indescrivibile, la sensazione più forte mai provata. Tentavo di aggrapparmi con le unghie alla vita che usciva da me. La vita che si rifiuta di finire. Intanto vado sempre più veloce, in tutte le direzioni, la vibrazione è sempre più forte, e la potenza è quella del centro del sole. La vibrazione, la pressione, l'energia, diventa così intensa che non può più essere contenuta e confinata da me. Esplodo, mi disintegro, e divento tutto. Io non ci sono più. Sono morto. Non c'è più nulla. Ma c'è tutto. Non c'è più alcuna separazione tra esperienziante ed esperienza, tra soggetto e oggetto. Tra creato e creatore. Un infinito spazio-tempo nero, nero, completamente vuoto e completamente pieno. E al contempo un'accecante energia vibratoria, di una potenza totalmente aldilà dell'umana comprensione. E' l'inizio e insieme la fine di tutto. Qui tutto nasce e tutto muore, continuamente. E' l'inizio e la fine di tutto, è la base della vita. E' il motore primo. Non c'è emozione, non c'è nulla di umano, solo potenza. Un'energia così forte che tutto comprende e tutto trascende. C'è tutto, sono tutto. Tutto il suono, tutta l'energia, tutta la vibrazione. L'indifferenziata e non-individuata energia da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna. Sono arrivato alla base, sono la base. Un'onda, un OM che è tutto.
Ritorna un briciolo di me. Non so dove sono. Anzi sì. Sono nella morte. Nell'aldilà. Ho oltrepassato la soglia. Sono morto. No, io non dovrei essere qui. Ci sono finito per sbaglio. Non devo e non posso essere qui. Cosa è? Cosa sono? Chi sono? …Il corpo…. Piano piano qualcosa ritorna. La mano. Mi tocco per vedere se ci sono ancora. Con la mano faccio per toccarmi la testa, ma una volta raggiunta, la mano non si ferma e la penetra. Energia che ne penetra altra. Passano ancora dei momenti. Ritorno un po' più in me. Pensieri enormi mi assalgono. Che cosa ho fatto? Ho cambiato la realtà per tutti. Ho aperto una breccia nello spazio-tempo. Scusate. O forse no… Cosa è successo alle persone che erano con me? Siamo tutti morti? Con grande fatica apro gli occhi. In mezzo ad una nebbia densa disgiungo i miei due amici. Come è possibile? Mi spiace, li ho trascinati nella dimensione della morte. Sono entrato nel mondo dei morti. E' appena successa la cosa più importante della mia vita. L'effetto passa ancora un po'. Mi ricordo ce ho fumato. Ecco cosa è successo! Non fumerò mai più. Queste non sono cose per i vivi. Questi sono i grandi misteri della morte. E nella morte devono restare, Non siamo fatti per provare queste cose durante la vita. Non possiamo. Un forte senso di colpa, di empietà, di ubris… Cosa fare di me ora? Certo non posso più continuare con la mia vita di prima. Devo diventare sciamano? Devo diventare prete? Forse voglio chiamare mia mamma.
Ciao a tutti *****