salve a tutti, questo è il primo post che scrivo e spero di non aver già sbagliato sezione, in questo caso mi scuso.
Ho avuto numerosi incontri con dimitri ed ho recentemente partecipato ad un meraviglioso ritiro ayahuasca di cui appena avrò il tempo scriverò un bel post dettagliato :yawinkle: inoltre mi sto dedicando molto alla pratica di sogni lucidi e viaggia astrali.
da quando ho scoperto queste cose, la mia mente le mie percezioni e le mie capacità cognitive sono decisamente mutate, anche nel quotidiano.
ho passato molto tempo a chiedermi se avessi forzato troppo i meccanismi, a farmi paranoie su come ho trattato la mia testa e che adesso sia vittima di effetti perenni. Ciò che mi aveva dato molto da pensare era stato al mio primo rave, quando parlando con un ragazzo, mi diceva di come lui mettesse un muro ben definito tra il qui e le altre realtà o tra i vari stati di coscienza. Quando pochi mesi dopo ho scoperto l'sd qualcosa dentro di me mi ha suggerito di fare l'opposto. Di permettere che avvenga una matura compenetrazione, in quanto una volta viste le cose in un certo modo e nuovo, il cercare di tornare allo stato precendente oltre che impossibile mi sembrava da vigliacco.
Non mi dilungherò troppo su questo e su questa strana mutazione o evoluzione. Ciò che vorrei condividere e che a questo punto, mi capita di vedere e sentire chiaramente delle sorta di entità, "abbastanza normalmente" anche nello stato di veglia. cerco di non farmi spaventare, e di accettare che questa cosa c'è e basta e che l'unica cosa che posso fare è imparare a conoscerla ed a gestirla.
L'altro giorno leggendo un interessante pagina più o meno inerente all argomento, parlava di come la differenza tra un medium ed uno psicotico sta nel fatto che il secondo non è in grado di distinguere le realtà e di fare ordine tra esse e per quanto io non mi consideri un medium questa cosa mi ha molto tranquillizato.
Questo non è il punto del post in ogni caso, e non mi dilungherò troppo sull argomento, ma ho ritenuto necessario fare una breve introduzione anche solo per cercare di farvi capire come io sia arrivato a voler trattare questa questione.
vi linko questo tread di dmt nexus che è un po' lungo ma se avete voglia leggetelo, oppure andate alla parte in cui descrive i tools of manipulation.
https://www.dmt-nexus.me/forum/default.aspx?g=posts&t=62070
io da alcuni punti di vista mi ritrovo un po' in questa storia, ovviamente non in maniera così disastrosa, ma ci sono dei punti che mi hanno dato molto da riflettere.
Innanzitutto sulla pericolosità di alcune entità che si possono incontrare con dimitri, e soprattutto il loro carattere così altisonante ed egoico molto spesso.
I messaggi che arrivano sono molto simili a quelli che potrebbe dare un lama tibetano per esempio, tuttavia la differenza secondo me sta nel fatto che alcune esperienze nel mondo dimitri ti pompino tantissimo l'ego e questa cosa secondo me può essere disastrosa.
rudolf steiner, definiva l'astrazione totale in parti remote dell'universo come luciferica ed anche questo mi ha dato molto da pensare.
Effettivamente dimitri dura davvero troppo poco per fare dei lavori particolarmente significativi, o almeno io sperimento questo, soprattutto dopo il mio incontro con l'aya. Vieni catapultato in uno spazio lontanissimo in così poco tempo e per così poco, che per quanto si possano trarre enormi conoscenze definibili quasi come "universali" non si riesce ad entrare così in profondità a certi punti e questioni più personali. in parole povere posso dire che dimitri mi arricchisca e che l'aya mi abbia curato. Ma fino a che punto ha senso arricchirsi in questo senso? quante di queste conoscenze possiamo sopportare e reggere vivendo in uno società che ci propone sempre il contrario?
Personalmente, per quanto ora mi sembri di conoscere molto di più, queste consapevolezze non mi hanno aiutato molto ad adattarmi a ciò che questa realtà mi richiede di fare e di essere, ora che procedo sempre di più mi rendo davvero conto però di quanto, conti molto di più questa realtà ordinaria che per troppo tempo ho definito imperfetta. In quanto questo è il presente e i miei doveri sono ciò che mi propone.
è un po' come dicevo sopra, certe facoltà se usate in maniera corretta, possono essere un dono, ma in caso contrario diventano un gigantesco handicap, e mi riferisco soprattutto agli incontri con dimitri, ma in realtà anche con altri psichedelici a quantità "sciamaniche"
vi linko una pagina del sito di samorini
L'uso dei funghi in Messico | Giorgio Samorini Network
andate a leggere la parte inerente alle reazioni avverse, nel punto in cui parla della donna di nome rosa.
questa storia si ricollega molto bene ad un avvenimento della mia vita.
mesi fa incontrai una ragazza, dopo aver gia sentito parlare di lei da altri. Era conosciuta come un angelo, come una prescelta del signore, una medium potentissima in grado di mettersi in contatto con entità e altri mondi, ovviamente la mia curiosità in questo senso era molta, anche legata alla sua molto giovane età. sapevo che non era un angelo, ma cmq mi piaceva l'idea di conoscere una ragazza con grandi consapevolezze e di età vicina alla mia.
la storia che ho avuto con lei è stata davvero assurda, indubbiamente una persona con le potenzialità più grandi che abbia mai visto, ma che ho scoperto essere sempre di più e con il tempo un handicap che sfocia quasi in una forte psicosi.
lei, tralasciando la parte dei funghi, ha una storia identica e ripeto, davvero identica in tutti i sensi a quella di Rosa nell'articolo di samorini.
quando abbiamo esplorato dimitri insieme, lei ha avuto un esperienza apparentemente splendida, tuttavia quando è tornata non mi convinceva molto il fatto che mi dicesse di essere una parte di dio incarnata sulla terra, di essere potentissima,una dei prescelti ecc ecc...
Mi venne in mente una frase che se non sbaglio è di gurdjeff, che diceva, se incontri un budda sulla strada uccidilo, e mi viene da aggiungere poichè chi crede di essere arrivato non è mai nemmeno partito.
A volte dimitri mi ha illuso di questo, di essere arrivato, potente, diverso dagli altri, chissà quale messia...ed ho trovato molto pericoloso il fatto che esplorando molto quelle realtà e affidandosi troppo ai messaggi ed alle convinzioni che venivano passate si diventasse solo più questo.
staccato, arrogante e illusoriamente sicuro di sapere tutto, ormai quasi incapace di vivere nella realtà ordinaria di ogni giorno, poichè perennemente in un di là, in cui ci si sente forti e sicuri, ma poi? come procedono le cose nella vita di tutti i giorni? quanto mi aiuta ad apprezzare ogni momento?
Queste riflessioni non sono solo legate alla mia esperienza, ma le vedo in molte persone grandi o piccole, che decidono di dedicarsi alla spiritualità e affini.
spero che il thread scorra facilmente e che i pensieri non risultino troppo confusi, ma cercate anche di comprendere quanto sia difficile trattare certi argomenti con filo meramente logico. il messaggio finale che mi è arrivato è che non tutto ciò che luccica è oro, e parliamoci chiaro, ciò che vediamo noi luccica parecchio
ed infine, mi sembra di comprendere come chi persegua l'obiettivo dell'evolversi non possa prescindere da un enorme umiltà e povertà di spirito
datemi se potete un confronto con le vostre opinioni