il titolo potrebbe essere: la dura lezione di Teonanacatl
Quattro del pomeriggio. Ho appena finito di lavorare e sono esausto, malgrado questo mi viene l'idea che potrebbe essere il momento giusto di riprovare i funghetti dato che sono solo a casa ed è una bella giornata. La precedente esperienza risale a qualche anno fa ed è stata molto positiva. Pur avendo mangiato abbondante pasta e ceci a pranzo e pur essendo abbastanza stanco decido, impavido, di procedere. Mangiucchio con gusto i funghetti che pesano 3.4 grammi (ma non sono ancora secchissimi)
Aspetto seduto sotto il portico che parta e dopo un po parte: stelline luccicanti e poi la separazione della prospettiva in piani separati. Divertito decido di scendere verso i campi e il bosco. Gli alberi assumono delle personalità e le nuvole in cielo si muovono velocemente. Il terreno inizia a deformarsi ...come se qualcosa, un animale, nuotasse sotto di esso. La questione assume un tono un po sinistro.
Decido di dirigermi verso la mia Quercia Sacra e man mano che mi avvicino l'atmosfera si fa più angosciante: vedo "cose" strisciare sotto l'albero e guardando il tronco qualcosa di orribile, tipo scaglie di un rettile, si aprono e si chiudono. Decido di allontanarmi per sfuggire all'angoscia e vado verso l'orto e il campo: qui le piante coltivate mi salutano gioiose e coloratissime e provo momenti di felicità : sono le mie figlie e mi amano. Alle spalle, dalla zona della quercia, arriva una "voce" che mi schernisce e mi insulta: "vai vai scappa via testadicazzo - volevi vantarti di parlare con gli dei eh?". "Simpatico un dio che mi insulta" rispondo. So di potermi allontanare, di poter sfuggire ma io non sono una persona qualsiasi, mi dico, non sono uno che non va a fondo nelle cose. E così mi giro e ritorno verso la paura.
La quercia mi appare orribile, massacrata dall'oidio è completamente ricoperta di polvere biancastra. Sembra proprio una vecchia strega. Mi avvicino ancora e sotto di essa vedo strisciare lentamente un groviglio di serpenti. Dietro la visione un senso preciso di cecità, di non riuscire a "vedere" nulla, di essere una nullità immersa in un universo vuoto. Perso nel mondo solo con i serpenti. Dio, imploro, perché non vedo nulla? Perché tanta paura? Cado in ginocchio e cadendo sento come una frusta che mi colpisce alla schiena per schiacciarmi a terra : "testadicazzo" ripete la voce. Mi alzo e deciso mi butto verso il tronco fatto di squame di vipera e l'abbraccio.
Uno scoppio nel cervello "apri il tuo cuore duro come il metallo se vuoi vedere, testadicazzo, e impara ad amare chi ti circonda!" "sei chiuso egoista egocentrico vanitoso! Apri il tuo cuore!"
Urlo e mi accascio a terra, "ho capito" rispondo. Ho capito. Allora uno squarcio azzurro e dorato mi appare nel bosco, una visione dolce e tranquillizzante. Ma non dura molto, mi guardo le gambe e queste si deformano in zampe d mostro , di cadavere. Basta cosi, ho capito , devo allontanami e velocemente mi dirigo verso i campi, oasi di pace, e verso casa, verso il giardino pieno di colori meravigliosi.
Le piantine da trapiantare sono assetate , le innaffio e loro ridono tutte assieme (sono settemila) e io con loro rido e mi diverto a spruzzarle e a spruzzarmi di acqua fresca. Party con le piantine, molto divertente e discesa con i piedi a mollo nel torrente. A riflettere profondamente sugli insegnamenti. Grato e un po triste, perché l'oidio e altre malattie stanno massacrando il bosco.
Senso di nausea pesante e leggero mal di testa, anche il giorno a venire. Scossone molto forte, ripensamento profondo del mio modo di essere.
Quindi mi raccomando raga: rispetto, cuore puro e cibo leggero.