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Lattuga Virosa

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion paul83
  • Date de début Date de début
Ma se seguissi il metodo "pentola a pressione" aggiungendo una parte di alcool etilico oltre all'acqua che risultati avrei? Evaporando prima dell'acqua non lascerebbe residui e a mio parere migliorerebbe l'estrazione degli alcaloidi! Grazie per le risposte
 
Come già avevo accennato un po' di tempo fa, riporto la mia esperienza con la pentola a pressione:

Ho provato il metodo della pentola a pressione per tre volte, a distanza di tempo (una volta appena dopo che erano seccate le piante dopo averle raccolte, le altre due volte dopo parecchi mesi che avevano finito di seccare – non so se questo possa aver determinato una minore efficacia del risultato della seconda e terza estrazione).
Nel primo tentativo ho messo più piante possibili intere, private solo delle infiorescenze, dentro una pentola a pressione da 7 litri. Ho poi aggiunto l’acqua fino appena sopra le piante. Chiusa la pentola ho messo a fuoco medio e tenuta chiusa la valvola per circa 1-2 ore, dopo di che ho aperto la valvola della pentola, è uscito il vapore e ho lasciato altre 2 ore buone al fuoco.
A questo punto l’acqua è circa evaporata per metà, quindi si può togliere il materiale vegetale dalla pentola, per lasciare solo la parte liquida nella pentola che va scaldata a questo punto a fuoco lento. L’evaporazione prosegue fino a che nella pentola resta poca acqua molto scura. Io per non perdere alcuna sostanza ho sempre spento il fuoco prima dell’evaporazione completa dell’acqua, evitando che la sostanza resti attaccata al fondo della pentola.
L’unica differenza sostanziale tra il primo tentativo descritto sopra, e i seguenti due, è che in questi ultimi ho messo le piante privandole sia delle infiorescenze che delle foglie e tagliandole in pezzi di circa 20 cm l’uno, in modo da farne stare il più possibile nella pentola.
Una volta tolto il materiale ancora molto liquido dalla pentola, l’ho messo in un contenitore di plastica con della carta da forno, e poi lasciato a seccare in un luogo asciutto. Per asciugare bene ci ha messo tanto, qualche mese, ciò credo perché in tutti i casi ho tolto forse troppo presto il liquido dalla pentola.

Per quanto riguarda i risultati...
la terza estrazione ancora devo provarla.
La prima era quella risultata un po' più secca, quindi si riusciva, spezzettando molto bene il lattucario, a fumarlo in un joint, e l'effetto non era male, diciamo sedativo che ti viene da stenderti e che però dura poco, qualche minuto, comunque secondo me piacevole.
Con la seconda estrazione invece non sono riuscito ad ottenere un prodotto così secco come nella prima, e infatti l'avrò usato per joint solo un paio di volte con risultati più deludenti (bruciava male, essenzialmente). Perciò sono passato al metodo della tisana, ovvero prendere una pallina appiccicosa di questa sostanza nerastra (come dosi mi sono attenuto sui 6-7 gr di questa, devo ancora provarne un pochino di più o in combo col papaver rhoeas) e scioglierla in una tazza o due di acqua bollente, aggiungendo molto limone e miele e zucchero. Bevanda non buonissima ma nemmeno cattiva, si beve tranquillamente. L'effetto è solo sedativo, debole ma piacevole e rilassante, della durata di un paio d'ore a dir tanto.

In definitiva quindi diciamo che è un'operazione che considerando tutto (raccolta, essiccazione, metodo pentola, asciugare, ecc.) è un po' laboriosa ma nemmeno troppo e si ottiene un po' di sostanza che può essere utile a costo quasi zero.

Se dovessi riprovare con questo metodo magari l'idea di aggiungere anche un po' di alcool per facilitare l'estrazione degli alcaloidi non è male, e di sicuro cercherei di far evaporare fin da subito un po' più d'acqua per avere una sostanza meno liquida e appiccicosa.
 
Hai proprio ragione !! Alla faccia del "lattice che sgorgava a fiumi" di cui parlavo prima. Ci sono volute svariate ore di mungitura su 10 piante alte tra i 10 e i 40 cm. E tutto per ottenere questa miseria:
Voir la pièce jointe 6341
Stasera proverò a furmarla, ma ho dei dubbi che riesca a bruciare. Essendo la prima volta non riesco però a regolarmi sul dosaggio. Secondo te quante dosi sono riuscito a raccogliere?

Si...ho riletto attentamente tutte le pagine del thread ed ho capito che l'estrazione manuale del lattice, appena sperimentata, è da evitare (sebbene è quella che pobabilmente garantisce un miglior concentrato e qualità del prodotto finale): richiede troppo tempo e la resa è minima (1 dose, 2, 3 ?).

Quella che invece vedo come come possibile soluzione definitiva è la tisana con le foglie secche. I commenti di SuperFly (pagina precedente) sono davvero positivi: 10 gr di materiale sono stati sufficienti per due persone. In più, da non sottovalutare, l'effetto dovrebbe essere molto più duraturo rispetto che al semplice furmarla.
Ma a parte questo, il vero vantaggio è la semplicità: si sradica la pianta che si lascia semplicemente ad essiccare. Appena finito l'essicamento, si sgretolano le foglie con l'aiuto di un macinino e si versa il tutto in un contenitore richiudibile.
A questo punto, ogni qualvolta si desidera una tisana rilassante, basta mettere a bollire 400 ml d'acqua ed aggiungere qualche cucchiaiano dal contenitore magico !!
Non vedo l'ora di provare questo metodo!

Il metodo della pentola a pressione mi intriga parecchio, ma, rispetto alla tisana di foglie, non ho ancora capito i reali vantaggi, ma di sicuro ho capito che è un vero e proprio sbattimento.
Sicuramente testerò anche questo metodo, ma non lo vedo come soluzione definitiva a meno che il prodotto finale sia nettamente superiore alla tisana di foglie (cosa che mi sembra nessuno abbia ancora confermato).

Ecco alcune foto...qualcuno intravede una virosa ?

Voir la pièce jointe 6333Voir la pièce jointe 6334Voir la pièce jointe 6337Voir la pièce jointe 6340

UPDATE! Dopo aver perso più di mezz'ora per l'estrazione dal bicchierino, ho fumato tutto il contenuto in due joints, l'uno a distanza di circa 1 ora dall'altro e non ho sentito alcun effetto, neanche una lontana percezione! Forse non era neanche una dose (magari solamente 1/10 del necessario), forse dovevo aspettare una completa essicazione, forse le piante erano troppo giovani ed il lattice non conteneva ancora il principio attivo, forse c'erano altri accorgimenti che avrei dovuto prendere, davvero non lo so.
Sta di fatto che la mia esperienza con l'estrazione del lattice tramite incisione finisce qui.

I prossimi esperimenti riguarderanno la tisana di foglie...
 
Grazie Clark per le sperimentazioni che hai postato, sempre molto gradite ed interessanti a prescindere dagli esiti. Facci sapere come va con la tisana di foglie ;-)
 
il mio parere è che non ne vale la pena di sprecare tanta fatica, la cosa peggiore è che non ho nemmeno la pazienza di lasciarla seccare e il sapore fa rabbrividire in più ne serve troppa per effetti piuttosto deboli.
preferisco provare altro
 
Quella che ho fumato è la serriola, la quale ha un contenuto inferiore di alcalodi rispetto alla virosa. Il lattice l'ho estratto da piante molto giovani e non so se questo abbia inciso in qualche modo e, quasi sicuramente, avrò sbagliato anche in altre cose.
Sul fatto che sia una pianta psicoattiva non c'è dubbio, ma da quanto ho capito bisogna saperla usare. Fare alla rinfusa come ho fatto io non porta a nulla.
Per cui, per il momento fermo qui i vari esperimenti, almeno fin quando qualcuno sappia indicarmi quale tra le piante mostrate nelle foto del mio precedente post è una virosa.

Ad ogni modo angel10 e SuperFly sono dei veri e propri luminari su questa pianta e riescono a godersi gli effetti anche con poche quantità e secondo me vale quindi la pena di continuare a sperimentare.

dima:
Io credo che l'essicazione non sia complicata, dovrebbe essere sufficiente sradicare la pianta e lasciarla riposare li dove si trova. Poi qualcuno mi corregga se l'ho sparata grossa! Il cattivo sapore si dovrebbe risolvere facilmente aggiungendo un estratto di qualche erba aromatica ed un pò di zucchero.

Horror Vacui:
Eh eh, interessanti sicuramente, ma ahimè, anche molto frustranti!
 
angel10 a dit:
Come già avevo accennato un po' di tempo fa, riporto la mia esperienza con la pentola a pressione:

Ho provato il metodo della pentola a pressione per tre volte, a distanza di tempo (una volta appena dopo che erano seccate le piante dopo averle raccolte, le altre due volte dopo parecchi mesi che avevano finito di seccare – non so se questo possa aver determinato una minore efficacia del risultato della seconda e terza estrazione).
Nel primo tentativo ho messo più piante possibili intere, private solo delle infiorescenze, dentro una pentola a pressione da 7 litri. Ho poi aggiunto l’acqua fino appena sopra le piante. Chiusa la pentola ho messo a fuoco medio e tenuta chiusa la valvola per circa 1-2 ore, dopo di che ho aperto la valvola della pentola, è uscito il vapore e ho lasciato altre 2 ore buone al fuoco.
A questo punto l’acqua è circa evaporata per metà, quindi si può togliere il materiale vegetale dalla pentola, per lasciare solo la parte liquida nella pentola che va scaldata a questo punto a fuoco lento. L’evaporazione prosegue fino a che nella pentola resta poca acqua molto scura. Io per non perdere alcuna sostanza ho sempre spento il fuoco prima dell’evaporazione completa dell’acqua, evitando che la sostanza resti attaccata al fondo della pentola.
L’unica differenza sostanziale tra il primo tentativo descritto sopra, e i seguenti due, è che in questi ultimi ho messo le piante privandole sia delle infiorescenze che delle foglie e tagliandole in pezzi di circa 20 cm l’uno, in modo da farne stare il più possibile nella pentola.
Una volta tolto il materiale ancora molto liquido dalla pentola, l’ho messo in un contenitore di plastica con della carta da forno, e poi lasciato a seccare in un luogo asciutto. Per asciugare bene ci ha messo tanto, qualche mese, ciò credo perché in tutti i casi ho tolto forse troppo presto il liquido dalla pentola.

Per quanto riguarda i risultati...
la terza estrazione ancora devo provarla.
La prima era quella risultata un po' più secca, quindi si riusciva, spezzettando molto bene il lattucario, a fumarlo in un joint, e l'effetto non era male, diciamo sedativo che ti viene da stenderti e che però dura poco, qualche minuto, comunque secondo me piacevole.
Con la seconda estrazione invece non sono riuscito ad ottenere un prodotto così secco come nella prima, e infatti l'avrò usato per joint solo un paio di volte con risultati più deludenti (bruciava male, essenzialmente). Perciò sono passato al metodo della tisana, ovvero prendere una pallina appiccicosa di questa sostanza nerastra (come dosi mi sono attenuto sui 6-7 gr di questa, devo ancora provarne un pochino di più o in combo col papaver rhoeas) e scioglierla in una tazza o due di acqua bollente, aggiungendo molto limone e miele e zucchero. Bevanda non buonissima ma nemmeno cattiva, si beve tranquillamente. L'effetto è solo sedativo, debole ma piacevole e rilassante, della durata di un paio d'ore a dir tanto.

In definitiva quindi diciamo che è un'operazione che considerando tutto (raccolta, essiccazione, metodo pentola, asciugare, ecc.) è un po' laboriosa ma nemmeno troppo e si ottiene un po' di sostanza che può essere utile a costo quasi zero.

Se dovessi riprovare con questo metodo magari l'idea di aggiungere anche un po' di alcool per facilitare l'estrazione degli alcaloidi non è male, e di sicuro cercherei di far evaporare fin da subito un po' più d'acqua per avere una sostanza meno liquida e appiccicosa.

Grazie per le news...io l'unico metodo che vedo fattibile e pratico è quello della classica tisana di foglie, ma al tempo stesso mi intriga la pentola a pressione. Com'è stata la resa (intendo in termini di quantità) ? Come puoi vedere dai miei recenti post, il mio primo esperimento con questa pianta è stato l'estrazione del lattice: un vero fallimento. Tanto lavoro e zero risultati. Invece tu parli addirittura di effetti sedativi di quelli che ti viene da stenderti, beato te! Per me una cosa del genere rappresenta un vero e proprio miraggio !!
 
clark a dit:
Per cui, per il momento fermo qui i vari esperimenti, almeno fin quando qualcuno sappia indicarmi quale tra le piante mostrate nelle foto del mio precedente post è una virosa. [\QUOTE]

Spero per te di sbagliarmi ma di virosa tra quelle foto non ce n'e'! Continua con la serriola comunque, e' molto più riconoscibile, meno spinosa e gli alcaloidi cambiano davvero poco! E' una pianta fantastica e anche troppo facilmente reperibile (parlo della mia regione), non fermare gli esperimenti(:
 
clark a dit:
Ad ogni modo angel10 e SuperFly sono dei veri e propri luminari su questa pianta e riescono a godersi gli effetti anche con poche quantità e secondo me vale quindi la pena di continuare a sperimentare.
Ti ringrazio per il luminare, troppo buono :-D Comunque non fraintendermi, secondo me la lattuga è una pianta che non è niente di eccezionale, soprattutto non è, secondo me, da intendersi come un sostituto di qualcos'altro. Diciamo che le aspettative non dovrebbero essere troppo alte, e comunque la reputo una pianta che fa comodo tenersi in credenza. Il metodo secondo me migliore comunque (anche se ho provato una sola volta) è quello di un'estrazione nell'alcool etilico a 95°. Ovviamente il problema di questo metodo è il costo non troppo contenuto che si avrebbe per grandi quantità di pianta, però si ha il vantaggio di ottenere un lattucario molto più maneggevole ed utilizzabile rispetto ad esempio all'estrazione con pentola a pressione.
clark a dit:
Grazie per le news...io l'unico metodo che vedo fattibile e pratico è quello della classica tisana di foglie, ma al tempo stesso mi intriga la pentola a pressione. Com'è stata la resa (intendo in termini di quantità) ? Come puoi vedere dai miei recenti post, il mio primo esperimento con questa pianta è stato l'estrazione del lattice: un vero fallimento. Tanto lavoro e zero risultati. Invece tu parli addirittura di effetti sedativi di quelli che ti viene da stenderti, beato te! Per me una cosa del genere rappresenta un vero e proprio miraggio !!
La tisana di foglie devo ancora provarla, ne ho un po' da parte di foglie... L'estrazione del lattice "col coltello nel fusto" personalmente credo sia più uno sbattimento che altro. La pentola a pressione non so dirti la resa perché non ho contato né le piante che ho messo nella pentola né ho pesato il prodotto finito (so solo che comunque il prodotto finito è sufficiente per ALMENO 4-5 tisane decenti, quindi boh, sui 35 grammi? :???:)
Sugli effetti sedativi per quanto mi riguarda non ci sono dubbi, se riesci ad ottenere un prodotto abbastanza secco da poterlo fumare in un joint (o meglio sarebbe, da provare, in un chiloom o in una pipa da oppio) ti viene effettivamente da stenderti, anche se dura poco. Se invece ti fai una tisana dipende dalla quantità, l'effetto è un po' più debole ma più duraturo.
 
Nuova frontiera per la lattuga:
Masticare i semi come fà qualche indigeno con la lattuga indica, da provare.
 
cresce tantissima lactuca sotto casa mia, ma il problema è che cresce proprio dove i cani amano pisciare !!!
 
MikTeK a dit:
clark a dit:
Per cui, per il momento fermo qui i vari esperimenti, almeno fin quando qualcuno sappia indicarmi quale tra le piante mostrate nelle foto del mio precedente post è una virosa. [\QUOTE]

Spero per te di sbagliarmi ma di virosa tra quelle foto non ce n'e'! Continua con la serriola comunque, e' molto più riconoscibile, meno spinosa e gli alcaloidi cambiano davvero poco! E' una pianta fantastica e anche troppo facilmente reperibile (parlo della mia regione), non fermare gli esperimenti(:

Spero anche io che tu ti sia sbagliato! Cmq grazie per l'incoraggiamento! A questo punto, considerando che non è la virosa a fare la differenza, continuo gli esperimenti con la serriola.
 
angel10:
Non fare il modesto, chiunque riesca a scoprire i segreti di una pianta merita ampiamente tale definizione! Sono d'accordo con te, mai fare l'errore di considerare qualsiasi pianta come sostituto di qualcos'altro. Riguardo all'estrazione nell'alcool etilico dovrei constatare di persona il prodotto con entrambi i metodi, ma posso dirti che per prelevare tutto il prodotto che vedi nel bicchierino di plastica c'è voluta quasi un'ora. Se ci fosse stato uno strato omogeneo di almeno 3-4 mm, sarebbe stato sufficiente un piccolo cucchiaino ed una singola passata. 4-5 tisane decenti purtroppo se ne vanno via con una semplice serata tra amici...speravo di più.
In effetti fumarla su semplici cartine non è che mi attiri molto. Magari con una pipa (o meglio ancora un narghilè) probabilmente gli effetti rimarranno gli stessi, ma creerebbe sicuramente un ambiente molto più suggestivo, quasi sciamanico!

Solo adesso mi rendo conto che l'infusione è anche un ottimo metodo per creare il lattucario e a questo punto direi di iniziare direttamente in questo modo.
Il lattice lo avevo estratto senza estirpare le piante, ma limitandomi a spezzarne i rami. Oggi, ricontrollando le stesse piante, mi sono accorto che le foglie si sono completamente essiccate. Quasi che si frantumano col semplice sfiorarle. Non so se possano essere buone o semplicemente da buttare.
Prima di fare un altro buco nell'acqua, posto due foto che dovrebbero dare un'idea precisa dello stato in cui si trovano:

Voir la pièce jointe 6454Voir la pièce jointe 6455

Eiah:
Buono a sapersi! Se qualcuno ha già provato questo metodo, si faccia pure avanti!

Lalocomotiva:
Effettivamente non avevo mai considerato questa possibilità. Consideralo come un concime naturale in grado di rendere la pianta più forte!
 
dovete sapere che il piscio concima davvero se somministrato in dosi ponderate
 
clark a dit:
angel10:
...Riguardo all'estrazione nell'alcool etilico dovrei constatare di persona il prodotto con entrambi i metodi, ma posso dirti che per prelevare tutto il prodotto che vedi nel bicchierino di plastica c'è voluta quasi un'ora. Se ci fosse stato uno strato omogeneo di almeno 3-4 mm, sarebbe stato sufficiente un piccolo cucchiaino ed una singola passata. 4-5 tisane decenti purtroppo se ne vanno via con una semplice serata tra amici...speravo di più....
A vedere dal bicchierino per un'ora di lavoro non è male come raccolto ma secondo me non vale la pena, ad esempio con l'estrazione alcolica dopo aver raccolto (e in un'ora ne puoi raccogliere parecchie) è sufficiente mettere ammollo nell'alcool e poi basta aspettare e alla fine raschiare il tutto.
Anche con la pentola a pressione alla fine raggiungi quantità discrete di resa, secondo me...sì è vero ti ho scritto 4-5 tisane ma ho scritto anche almeno 4-5, mi sono tenuto basso perché ho ancora un po' di sostanza e non so dirti quante ne farò ancora :smile: Il grosso svantaggio del metodo della pentola a pressione è la consistenza del prodotto che non consente (o comunque consente, ma male) di fumarlo. Perché se si potesse fumare sarebbe una più che discreta quantità.
Comunque credo che a breve riproverò sia il metodo della pentola a pressione, sia quello dell'estrazione alcolica poi posterò i risultati
 
salve a tutti!
ho provato la lactuca virosa fumando quella vena bianca che c'è in mezzo ad ogni foglia (d'altronde li è racchiuso molto più lattice che nel resto della foglia), mischiandola con il tabacco da rollo. mi occorrono circa sei o sette "vene" per provare qualcosa, e l'effetto mi dura circa 20 minuti.
ho provato il lattice con il metodo di estrazione ad acqua fredda (Erbe da pipa degli indiani Hopi: la lattuga selvatica), e alla fine ho ottenuto il succo e l'ho fatto bollire. dopodichè mi ritrovo con della roba nera-marrone, molto appiccicosa e densa, quindi la raschio via dalla pentola.
una volta seccato l'ho fumato, ma non ho provato effetti potenti (tenete presente che era l'estratto di un'intera pianta), forse per via dell'ebollizione... qualcuno ha provato questo metodo di estrazione senza però far bollire l'acqua? come sono gli effetti?
 
kataz a dit:
Riguardo ai metodi di estrazione, ho visto su utube che è possibile usare una pentola a pressione per abbreviare i tempi di giacenza in pentola..
pasos para extraer opio de lactuca virosa - YouTube

mi chiedo però se questo processo non alteri il principio attivo..che come lessi in altri documenti si degrada a 50 gradi.

Questo l'ho visto/sentito pure io come metodo...chissà se è migliore rispetto all'estrazione in Alcol puro a 95° gradi. Bisognerebbe vedere se è termolabile il principio attitvo, la lattughina...consulto subito un manuale e ve lo farò sapere ^^
 
Gnick&Gnack a dit:
Questo l'ho visto/sentito pure io come metodo...chissà se è migliore rispetto all'estrazione in Alcol puro a 95° gradi. Bisognerebbe vedere se è termolabile il principio attitvo, la lattughina...consulto subito un manuale e ve lo farò sapere ^^

C'e' scritto nel link nel commento sopra al tuo! Gli alcaloidi della lattuga sono idrosolubili e non so quanto possa aiutare in positivo bollirla o mandarla a temperature elevate, sarebbe da provare l'estrazione in acqua lasciandola ammollo 24 ore in acqua distillata!
 
clark a dit:
angel10:
Non fare il modesto, chiunque riesca a scoprire i segreti di una pianta merita ampiamente tale definizione! Sono d'accordo con te, mai fare l'errore di considerare qualsiasi pianta come sostituto di qualcos'altro. Riguardo all'estrazione nell'alcool etilico dovrei constatare di persona il prodotto con entrambi i metodi, ma posso dirti che per prelevare tutto il prodotto che vedi nel bicchierino di plastica c'è voluta quasi un'ora. Se ci fosse stato uno strato omogeneo di almeno 3-4 mm, sarebbe stato sufficiente un piccolo cucchiaino ed una singola passata. 4-5 tisane decenti purtroppo se ne vanno via con una semplice serata tra amici...speravo di più.
In effetti fumarla su semplici cartine non è che mi attiri molto. Magari con una pipa (o meglio ancora un narghilè) probabilmente gli effetti rimarranno gli stessi, ma creerebbe sicuramente un ambiente molto più suggestivo, quasi sciamanico!

Solo adesso mi rendo conto che l'infusione è anche un ottimo metodo per creare il lattucario e a questo punto direi di iniziare direttamente in questo modo.
Il lattice lo avevo estratto senza estirpare le piante, ma limitandomi a spezzarne i rami. Oggi, ricontrollando le stesse piante, mi sono accorto che le foglie si sono completamente essiccate. Quasi che si frantumano col semplice sfiorarle. Non so se possano essere buone o semplicemente da buttare.
Prima di fare un altro buco nell'acqua, posto due foto che dovrebbero dare un'idea precisa dello stato in cui si trovano:

Voir la pièce jointe 6454Voir la pièce jointe 6455

Eiah:
Buono a sapersi! Se qualcuno ha già provato questo metodo, si faccia pure avanti!

Lalocomotiva:
Effettivamente non avevo mai considerato questa possibilità. Consideralo come un concime naturale in grado di rendere la pianta più forte!

Tieni presente che questa che vedo è la lattuga Serriola, non la Virosa. Ha pure lei delle modeste sostaze psicoattive ma sono più blande.
Si confondono facilmente ma puoi riconoscerle dalle foglie.
 
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