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Altri viaggi (vacanze, avventure all'estero, ecc.)

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion Babababababa
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Avendo un minimo di risparmi x il viaggio ci sono molte associazioni di volontariato all'estero, vitto e alloggio non te li devi pagare ti paghi solo il viaggio di andata... intanto puoi stringere amicizie e magari trovi un lavoro part time... io quando mi laureerò l'anno prossimo penso di partire, e pensavo a qualche stato caraibico, magari la giamaica:weed:con una laurea in scienze naturali qui non potrò certo campare, quindi spero di finire a fare 800 caffè in un paradiso naturale, almeno..
 
più che odio sembri piena di pregiudizi. io non sto con una ragazza italiana dal 2002 e di situazioni tragiche e non ne ho viste. per una ragazza è molto più facile trovare lavoro, dipende anche dalle lingue conosciute. negozi di scarpe, intimo, boutiques importanti (conoscere russo cinese e arabo apre le porte più di qualsiasi laurea o fisico prorompente), e ovviamente la solita cameriera, che con la gentilezza e la conoscenza delle lingue prende più di un impiegato, facendosi il culo sicuramente, ma solo 4 giorni a settimana.
 
questa è una cazzata che dicono a tutte le straniere. io sono sempre impazzito per le donne dell'est (ok anche sudamericane e asiatiche e nordeuropee e alcune perle nere africane.. non sono xenofobo..) ma tutte le mie ragazze sono riuscite a trovare lavori "da italiana", anche chi partiva dai più degradanti, senza che vado nel dettaglio.

Privet, moldova? siete le migliori.
 
Ho la scheda aperta da quando il thread non era ancora stato unito, sarà ora di dire qualcosa?

Riguardo ai "lavori portatili" anche secondo me è un bel vantaggio. Più che viaggi/vacanze però, secondo me si presta proprio ad uno stile di vita; invece di avere la residenza in un luogo e tare una vacanza ogni tot tempo, uno, ogni "un tot un po' più lungo" tempo, organizza il viaggio da una residenza a quella nuova. Questo stile di vita va bene soprattutto se sei uno che vive senza troppi ammennicoli (diciamo una quantità di roba che ti permetta di spostarti a prezzi umani con tutto in un'altra nazione/continente) e sei abbastanza solitario o comunque uno che non si fa problemi a conoscere ogni qualche mese gente e poi non rivederla più. La lingua non è un problema: una settimana e le basi per sopravvivere si imparano (e poi c'è l'inglese, che è omnidiffuso). Case in affitto ci sono ovunque, e se uno riesce a fare senza problemi un trasloco internzion(o intercontinent)ale non credo sia molto interessato a 200mq di casa che tanto non riempirebbe.
Poi vabbè, "ognuno fa quel che può per mantenersi in un viaggio", e allora rilancio con una delle idee geniali di un mio cugino (tristemente idee geniali mai portate a termine o anche iniziate. È uno che aveva pensato alle bare di cartone un decennio buono prima che si diffondessero in questa zona, giusto per dare un'idea...): vendere su una spiaggia brasiliana (lui diceva così, poi va bene qualsiasi posto molto frequentato dove c'è gente in spiaggia 11-12 mesi l'anno) caffè italiano a 1€ l'uno, facendosene spedire pacchi da svariati kg dall'Italia (uno qualsiasi va bene, e anche una macchina decente è ok... magari che regga). Ci sono posti dove effettivamente in questo modo si potrebbe vivere senza farsi mancare nulla.

Però quando si parla tipo di farsi un mesetto per l'Europa credo che sia più complicato... Inutile dire che uno può suonare la chitarra in giro: la gente è restia a lasciare soldi e lo diventa sempre di più. Uno passerebbe più tempo a suonare che a viaggiare.
Poi vabbè, gli spostamenti sono paradossalmente la cosa più facile (o almeno lo sarebbero per me), siccome in autostop:
-essere rapinati:... di cosa? La maggior parte delle volte uno fa l'autostop perché non ha soldi da spendere in viaggi! Se uno ti raccatta per quello ha seri problemi...
-rischiare che qualcuno ti faccia del male/rapisca/su questo genere: ceeeeeerto... e attenti (attenti si fa per dire, considerando chi siamo) agli uomini vestiti di nero che offrono cose strane!
-essere stuprati: sono maschio, questa non mi tocca.
E da tutti i detrattori dell'autostop non ho mai sentito dire nient'altro se non qualche vuoto "e te ti fideresti di sconosciuti a caso?"...

Sui lavori e implicazioni di genere e provenienza non mi esprimo perché in primis sono uno studente avendo 17 anni non ne so nulla e poi perché si sta sottilmente scivolando nell'OT.
 
un mix affascinante invece.

io capisco gli italiani che vanno a fare i lavapiatti a londra perchè poi lì risparmiano fino al centesimo e la paga è buona, ma andare a fare un lavoro umile in est asia o sud america o in africa.. per avere sì bel clima e natura, e cambiare aria e purificarsi dalla vita occidentale.. ma non sopravvivi. lì la gente per arrivare a fine mese si compra i sacchi di riso da 10kg e mangia solo quello ogni giorno.. allora meglio restare in italia.

per godersela la vita devi riuscire a spillare soldi col turismo facendo qualcosa che ti piace. non con un lavoro che lì fanno le persone più umili.

a parte che in brasile il caffè italiano non piace. lavazza e moka le vendono anche lì, come cirio e barilla e tutto quanto.. ma sono abituati a riso e fagioli, non per povertà ma per cultura. ma poi ti ci vedi..un italiano vu cumprà.. dai.. quelli ci sono nati e non voglio neanche sapere come resistono un' intera giornata a camminare sulla spiaggia.. per non dire che spesso e volentieri chi vende braccialetti poi ha anche hascish..
 
armageddon a dit:
Bhe fortunati loro. La mia probabilmente è una gran invidia! non avendo queste fortune purtroppo tendo a pensarla così...Che sfiga esseri sfigati con i genitori tirchi :lol: E non avere l'eredità di qualche nonno pappone. Ai ai ai...

tanto ti regalano qualcosa
 
Babababababa a dit:
Ho una gran voglia di viaggiare, andare a lavorare all'estero, fare nuove conoscenze (anche drogherecce, perché no?) ma come capita in questi casi è il decidersi a partire il problema. So che alcuni di voi hanno avuto esperienze simili e sono qui a raccattare consigli. Non ho davvero la più pallida idea, "parti e poi tutto verrà da sè" non mi convince troppo, sono un maniaco dell'organizzazione anche se poi non faccio nulla di ciò che mi ero riproposto di fare. Non sto nemmeno a precisare che grandi finanziamenti non ne ho, ma meglio così, che gusto ci sarebbe sennò?

Illuminatemi :D
io sono in italia dal peru! sono partito nel 900 e ho un lavoro a tempo indeterminato,ma potessi starei a casa mia...è brutto paralre e nessuno ti capisce, è stupido non sentire la tua lingua e ancora peggio vedere le facce della gente che non sono quelle del tuo popolo(ora in italia questo problema non c'è)ma sopratutto manca l'aria sopra i 3400 metri, quell'aria che in pochi respirano quotidianamente e che così povera di ossigeno fa been a pelle e polmoni.se puoi stai a casa tua che godi di piu caro bababbabababab
 
oldbrand7 a dit:
per godersela la vita devi riuscire a spillare soldi col turismo facendo qualcosa che ti piace. non con un lavoro che lì fanno le persone più umili.

a parte che in brasile il caffè italiano non piace. lavazza e moka le vendono anche lì, come cirio e barilla e tutto quanto.. ma sono abituati a riso e fagioli, non per povertà ma per cultura. ma poi ti ci vedi..un italiano vu cumprà.. dai.. quelli ci sono nati e non voglio neanche sapere come resistono un' intera giornata a camminare sulla spiaggia.. per non dire che spesso e volentieri chi vende braccialetti poi ha anche hascish..
Ma infatti si parla di spiaggione turistico: ti trovi circondato dagli europei/americani (ok, forse loro meno, ma per fare il caffè americano basta annacquare) per cui 1 euro è il prezzo base per un caffè...
Boh, io non la vedo impossibile, poi non è che sia così informato.
Piuttosto qui a Wellington è pieno di creperie/frullati/biscotti/etc. Quasi a bancarella per le strade! Nel senso che sono nella parete ma le dimensioni sono giusto quanto basta per entrarci e lavorare. Io la trovo una cosa figa: ti ci va uno snack... qualche centinaio di metri e trovi uno di questi!
Invece 2 settimane e sarò di nuovo in Italia... vabbè, è stata una bella esperienza :)
 
tornando quasi it, per quanto mi sia possibile, metà ottobre, quindi la meteorologia vale quanto l'oroscopo.. per andare sul sicuro direi marocco, ma non mi piace più di tanto.

Salonicco, consigliata, ma temo l'incazzoso Zeus. Londra, che va sempre bene.. premetto che vorrei il mare senza allontanarmi. resta l'ipotesi siviglia dovre forse avrei appoggio, ma l'aereo costa un botto, stranamente. altre idee?
 
Ming a dit:
Bè ma intanto in sudamerica ci devi arrivare, poi gli spettacoli e l'artigianato lo devi saper fare, insegnare nelle scuole devi avere qualcosa da insegnare, oltre a sapere la lingua (ma quali scuole? esistono scuole dove arrivi, insegni per un po' e poi te ne vai?). Io al computer non ci lavoro, infatti non lavoro e basta. Darò un occhiata a queste organizzazioni ma in genere le organizzazioni di volontariato ti danno al massimo il vitto e l'alloggio, al viaggio ci pensi tu. L'unica cosa che mi viene in mente sono quei siti in cui le aziende, in genere agricole, ti danno vitto ed alloggio in cambio di qualche ora di lavoro, ma mi pare che nella magior parte dei casi sia semplice sfruttamento, e non è manco detto che uno trova posti dove lavorare e mangiare tutti i giorni. Comunque Monad tu queste esperienze l'hai fatte? Puoi garantirmi per esperienza che puoi mollare tutto con le tasche vuote e girare il mondo, a patto di sapersi adattare?
Ming nella vita bisogna fare dei sacrifici e raramente qualcuno ti regala qualcosa. Se in Sudamerica ci vuoi veramente andare inizia a mettere qualche soldo da parte e inizia ad imparare a fare qualcosa. Lo stesso vale per il lavoro, se nessuno ti da un lavoro, inventatelo tu.

Per le scuole ci sono un sacco di associazioni o puoi provare a trovarle tu direttamente. Uno che parla inglese e' raro nelle localita' piu' povere e remote, quindi e' sempre il benvenuto.

Per quanto riguarda il wwoofing, si sei "sfrtuttato" (anche se detto da degli europei mi fa ridere), ma se trovi l'azienda giusta puoi imparare un sacco di cose utili riguardo alla permacultura, bioedilizia, ecc. Insomma per campare bisogna darsi da fare.

Si, alcune di queste esperienze le ho fatte. Ho fatto il volontario, ho viaggiato a caso senza meta, ecc. Pero' sempre con qualche soldo in tasca. L'idea di essere completamente al verde e guadagnare con lavori degradanti o poco interessanti (dal mio punto di vista) non mi alletta. C'e' a chi piace la vita spiccia e senza troppe pretese, io ho altri standard. Ho amici che hanno fatto i raccoglitori di frutta in Australia o sono andati a raccogliere l'erba in California solo per i soldi, io personalmente preferisco fare cose che mi piacciono. Guadagnero' meno, ma almeno sento che sto imparando qualcosa.
 
Monad guarda se mi parli di sacrifici stai parlando con la persona sbagliata, scusa per l'astio ma io oramai non esco manco più di casa per risparmiare, se mi bevo una birra al mese è quando sono in vena di scialacquare. Se i soldi non ci sono non sia ha nulla su cui risparmiare. E' un po' che penso all'australia, ad andare a farmi sfruttare nelle farm che è comunque meglio che niente, ma i soldi per il biglietto non ce li ho. Punto. In merito all'inventarsi un lavoro, può darsi che se sia intraprendenti e molto fortunati qualcosa succeda, ma io conosco anche uno che diceva così, si è inventato di fare il personal trainer ai giardinetti, manco a dirlo è ancora li che cerca clienti. Il lavoro non nasce dal niente, come minimo ci va un investimento di base. Non è che uno si mette a scavare fossi per strada e poi lo pagano, o hai una ditta e ti danno un appalto o finisci in galera. Riguardo lo sfruttamento è anche vero che che nel terzo mondo sia peggio di qui, non c'è dubbio, ma se pensiamo che non occidentali siamo dei privilegiati e che lo sfrutamento da noi non ci sia, perdona il livore ma mi viene da pensare che non hai molta esperienza di lavoro in nero o di precariato. Io ho lavorato in nero per tre euro l'ora. ed è un esempio tra tanti. I padroni ci sono ovunque, anzi il capitalismo è nato qua, solo che nelle colonie ha avuto il gioco ancora più facile che in casa. Fine OT.
 
Tra i miei amici andati all'estero, almeno 3 hanno letteralmente mollato tutto e vivono spostandosi continuamente, magari in bici, moto prese per pochi spiccioli o autostop, e conoscendo gente che li ospita o gli da un piccolo lavoro. Quel poco che basta per guadagnare il giusto per continuare a spostarsi.
Certo, non hai sicurezze e magari resti senza cibo un paio di giorni, a volte o ti perdi nella giungla tra strade che vanno a morire nei boschi ma è vero quello dice monad. Nei posti più isolati è raro avere qualcuno che parla inglese e in quel caso verresti tenuto su un palmo di mano dagli abitanti dei vari villaggi.
Alla fine non guadagni niente di materiale ma guadagni moltissimo dal punto di vista di conoscenza e crescita interiore.
 
forse non guardate airport security australia. il visto non è che lo compri. non puoi andare in australia per lavorare. PRIMA ti serve un visto per motivi di lavoro, lo deve fare il datore di lavoro australiano. se arrivi lì e non dimostri di avere denaro a sufficienza per fare il turista fino alla data del ritorno... ti sbattono sul primo volo disponibile.
 
se no tutti prendono vanno in australia a cercare lavoro.. idem funziona negli stati uniti (green card lottery), canada..

nel paese delle opportunità già ci siete, in nessun altro posto è così facile lavorare in nero, e si guadagna più che con un "contratto", che è meno utile della carta igienica.
 
se arrivi lì e non dimostri di avere denaro a sufficienza per fare il turista fino alla data del ritorno... ti sbattono sul primo volo disponibile.
Infatti è quello che sto dicendo, sì lo so che non basta il biglietto di andata ma devi avere un tot sul conto in banca per dimostrare che puoi comprarti il biglieto di ritorno, non sono stato a scrivere tutto il pippome ma è per questo che non posso permetterci di andarci. Se fosse solo per l'andata forse ce la potrei anche fare.
in nessun altro posto è così facile lavorare in nero
Su questo possiamo essere d'accorrdo
e si guadagna più che con un "contratto"
Su questo ASSOLUTAMENTE no.
 
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