Molto Lontano a dit:
Un anno in sardegna io e la mia compagnia tramite gente del posto (prov. Oristano) siamo andati a prendere il bianco che facevano le suore; credetemi se vi dico che se ne poteva bere a volontà e il giorno dopo alzarsi in modo decente e senza dolori alla testa o alla pancia.
Era un vino che come tutti i vini ti portava via i pensieri, che ti faceva parlare le ore ma che allo stesso tempo non ti stancava mai, tutti rimanevamo svegli e allegri sapendo poi dopo la prima sera che non faceva male, anche dopo 1 bottiglia
Mai più trovato un vino così, nemmeno quelli che tanto decantano (tipo brunello 60 euro a boccia, bevuto a casa di un amico non vale un bicchiere di quel bianco )
Straquoto, ci sono vini e vini - e non sempre quelli commerciali (anche di un certo prezzo) riescono ad avvicinarsi ad alcuni caserecci...
Cambiando colore, ricordo ancora il rosso della riserva del mio prozio - vino incredibile...una gradazione tosta (sicuramente dai 12 in su') e nemmeno sentirla, vista la grandissima qualità organolettica del prodotto...dopo qualche calice ne attinsi direttamente dal bottiglione da 5lt:drool:.
L'esempio del vino credo dimostri in maniera eclatante che c'è alcool e alcool: sul succo d'uva entrano in gioco sostanze più o meno benefiche (basti andarsi a vedere gli studi sulla salute degli abitanti della regione francese del Bordeaux) e proprietà organolettiche varie, sugli altri alcolici, specie i super, penso che il discrimine maggiore sia dato dal tipo di fermentazione (dove, come e per quanto) e dall'eventuale presenza di zuccheri aggiunti (che aumentano la gradazione alcolica ma peggiorano la qualità del prodotto). Poi sui cocktail ho scoperto già da giovinotto che più ghiaccio, acqua e sciroppi ci sono, più la nausea sale terribilmente.
Sarà anche per questo, o forse proprio perché il caramelloso non mi piace, prediligo essenzialmente bere secco...
Tralasciando birre (preferibilmente doppio o triplo malto, tostate, d'abbazia e quant'altro) e vini (corposi rossi!) non c'è niente di meglio di una vodka di qualità liscia, o al massimo allungata con un po' di martini extra dry o un bel whysky blended, magari con qualche goccia di amaretto nelle occasioni di compagnia.
O ancora un bell'amaro dopo cena, ma che non lasci stucchevole retrogusto di zucchero, piuttosto di erbe vere e di alcool: qualcosa a metà strada fa l'amaro d'erbe e l'amarissimo fernet - L'unicum.
Cocktail per cocktail, negroni per tutte le stagioni, negrovsky per più freddo, negroni sbagliato per più caldo. Dissetarsi ubriacandosi con gin lemon.
Mitragliate di shot Spondiadi di vino (porto-bourbon-porto), misti vodke, tequile sale e limone e whisky 90%+cola 10%.
Infine vergognosi e ormai fortunatamente andati capolavori di distruzione epatica: shot "sgrassavalvole": 1/3 assenzio 1/3 fuoco dell'etna 1/3 latte di suocera.
:jook: