Ciao a tutti, mi sarebbe piaciuto postare nella sezione esperienze perchè ho intenzione di scrivere un report più seriamente possibile, ma purtroppo non sono ancora ai 20 post necessari quindi eccomi qui, spero che vi interessi C: Premetto che di esperienze con la Cannabis ne ho avute davvero tante, ormai saranno sulle migliaia dalle più alle meno intense, ma quella che sto per descrivere fa parte, come quella del mio primo report su questo sito, di una serie di esperienze in qualche modo significative accomunate dalle stesse sensazioni, che hanno segnato segnato delle tappe veramente importanti nel mio percorso.
Data: primi di Ottobre 2014
Sostanza\e: Cannabis (Royal Cheese) + Polline (fondamentale per esperienze più profonde)
Dosaggio: due bracieri Roor pieni, approssimativamente 0.4 g l'uno
Modalità di assunzione: Bong di vetro Roor
Setting: Casa mia - strada
Descrizione dell'esperienza
Prima parte - Ilarità e primi effetti
E' un Giovedì pomeriggio, ho un' ora in cui mia mamma e mia sorella sono fuori di casa quindi decido di chiamare due amici, S. e L., per inaugurare il Roor nuovo. Prepariamo tutto in velocità e nel giro di 10 minuti fumiamo 2 bracieri a testa, ognuno pieno a metà di Cheese e metà di polline, sono approssimativamente le 5:30. Io non fumavo da un po', naturalmente nel giro di pochi minuti l'effetto inizia a farsi sentire molto aggressivo e penso "aaah, ecco la classica sensazione". E' una sensazione con la quale ho molta familiarità ma che non riesco a immaginare se non quando la sto provando. La situazione inizia a degenerare, ridiamo e diciamo le prime cazzate come al solito fino a quando ci accorgiamo che sono quasi le 6 e dovevamo uscire di casa. Sta continuando a salire, usciamo di casa correndo per strada diretti verso la casa di L. che è il nostro ritrovo. Sbagliamo strada e finiamo per camminare per 45 minuti assolutamente a caso persi nei nostri discorsi e nei nostri pensieri, dopodichè ci rimettiamo sulla strada giusta; a questo punto il marciapiede si restringe così L. e S. si mettono davanti a parlare e io dietro assorto nei miei pensieri.
Seconda parte - Picco, considerazioni
A questo punto inizia la parte "seria" e veramente significativa dell'esperienza. Ad un tratto i battiti si fanno molto forti e ho per un istante un battito più forte degli altri, cosa abbastanza normale che mi succede anche da sobrio, e ho la nettissima sensazione che qualcuno mi abbia sparato da dietro all'altezza dello sterno. Ovviamente so che non è così, ma inizio ad immaginarmi cosa succederebbe se succedesse davvero, dato che la sensazione è stata molto intensa riesco a riconoscere i pensieri che mi passerebbero per la testa se fosse accaduto veramente. C'è da dire che non sono mai stato impressionato dall'idea di morire, non ho mai provato spavento al pensiero, solo l'accettazione della morte come un passaggio obbligatorio e la curiosità di scoprire quello che ci aspetta al di là del salto. In quel momento invece è stato tutto diverso, riuscendo a calarmi nella situazione l'unica cosa che riuscivo a provare era la paura più assoluta. Insomma, per quanto uno possa essere preparato alla fine, a meno che non sia una cosa immediata, si ha il tempo di rendersene conto e si realizza che qualunque cosa ci sia dopo, la si affronterà da soli. La paura essenzialmente non era tanto riferita allo scoprire come sarà (o non sarà) dopo, quanto avere presente che nessuno ci sarà vicino e che lasceremo tutto questo senza sapere a cosa andiamo incontro; so che detta così può sembrare una cosa scontata, ma non ci si riesce a immaginare com'è davvero finchè non si prova. Finito questo pensiero, durato ore nella mia mente ma pochi minuti nella realtà, sono ritornato a contatto con i miei amici che mi hanno distratto (anche se rimanevo visibilmente sconvolto da quello che avevo provato poco prima) e abbiamo deciso di fermarci un attimo (eravamo quasi arrivati ormai) perchè l'effetto non sembrava diminuire e ci servira un momento per riprenderci. Ci sediamo su una scalinata un po' appartata e iniziamo a discutere su quanto avessero mandato solo due tiri. C'è una scena in cui un tipo passa con dietro due cani senza guinzaglio, i quali si fermano a fissare uno me e l'altro L. per buoni 5 minuti, perciò decidiamo nell'imbarazzo collettivo di rimetterci in marcia. Dopo questa breve ripresa c'è stata una seconda parte seria e molto importante, alla quale però dedico meno spazio perchè mi riesce troppo difficile descriverla, poichè si trattava per lo più di pensieri astratti e sensazioni. Brevemente, mi sono messo a osservare i passanti e a provare a immaginarmi la vita di ognuno: l'unica cosa che ho riscontrato in tutti loro è stata una profonda tristezza e sconforto. Volevo urlare loro di sorridere, di sistemare i problemi delle loro vite e di godersi ogni singolo attimo perchè la vita è bella, ma dipende da come la si affronta. Mi è sembrato come se tutti avessero una sorta di blocco, qualcosa che imponeva loro di essere tristi, stressati, arrabbiati, sconsolati. In seguito siamo (finalmente) giunti a destinazione dove abbiamo incontrato gli altri e l'effetto ha cominciato a scendere in modo giocoso e divertente.
Ultime Considerazioni
E' stato importante come nel mezzo della parte principale fossi cosciente che quel viaggio sulla morte aveva completamente sconvolto la mia visione di tutto. Dobbiamo avere paura di tutto per paura di morire? Voglio dire, potremmo anche morire attraversando la strada, dobbiamo forse vivere nel costante terrore che prima o poi accada? La risposta è no, l'accettazione della morte e soprattutto la curiosità del "dopo" secondo me, a viaggio concluso, sono fondamentali per il benessere di un individuo (naturalmente insieme a tutta una serie di altri fattori). Sono riuscito a gestire questa serie di pensieri negativi soprattutto grazie al pensare costantemente che era la sostanza che mi faceva avere quella visione, che sul momento mi sembrava sensata ma sapevo che calati gli effetti tutto sarebbe tornato normale e così è stato; l'ho imparato proprio su questo sito a forza di leggere esperienze e quindi devo essere grato a voi se sono riuscito a controllare tutto quel vortice di sentimenti negativi. Il punto è che in qualche modo mi è stato utile, anzi di più, è stato un passo fondamentale della mia formazione dal quale ho tratto considerazioni e insegnamenti importanti, che mi aiutano costantemente. Come se mi fosse stata fatta provare la visione sbagliata proprio per farmi rendere conto che non fosse quella giusta, sper
Spero di avervi raccontato qualcosa di interessante e di non aver annoiato nessuno, in caso mi scuso C: Vi saluto allegando questa playlist di Youtube che adoro e che ultimamente ascolto spesso nelle varie esperienze con la Cannabis (le uniche fin'ora, ma a breve spero di potervi raccontare anche qualcos'altro
)
Ciao bbbelli!