Rieccomi qua!
Visto che la polvere di Calea incapsulata non ha portato ai risultati sperati (dandomi invece una leggera, ma fastidiosa stipsi), ho deciso di passare al livello successivo, ovvero l'estrazione dei principi attivi della Calea attraverso l'infusione prolungata in alcol a 95°.
Quel che si dice "chimica per diseredati".
La prima fase è stata senz'altro cercare la metodologia corretta su Google, il quale mi ha *ovviamente* riportato qui tra le braccia di Psychonaut.com.
In realtà ne ho trovate due, da due utenti distinti (
sd&m e
kataz), nello stesso
thread. Sostanzialmente, l'unica differenza sta nelle tempistiche di infusione, ovvero una settimana ed un mese.
Sinceramente, un mese mi sembra un'inutile esagerazione, perciò ho messo un bel memo sul cellulare per il 31 di Marzo.
La seconda fase è stata procurarmi il *necessaire*, ovvero, visto che già avevo tutto il resto, una bottiglia dell'alcol più puro che riuscivo a trovare. Ho trovato questa bottiglia di alcol a 95° che, almeno dall'etichetta, promette alta qualità. Non propriamente economica (quasi 15 euro), ma sinceramente desidero troppo che questa cosa funzioni, perciò crepi l'avarizia.
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Poi ho sminuzzato/polverizzato della Calea per aggiungerla a quella che già avevo polverizzato e stacciato in precedenza (la staccio per incapsularla), raggiungendo il peso tondo di circa 10g. Naturalmente, ho tenuto conto del fatto che anche i rametti più grandi che andavo togliendo costituivano un peso, perciò ho fatto i conti di conseguenza, nel pescare dalla mia bustona di Calea.
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Dopodiché ho pesato 100g di alcol in un bicchiere di plastica e l'ho versato, insieme alla Calea, in un contenitore che faceva proprio al caso mio, ovvero un piccolo vasetto di senape ben lavato, agitando poi il tutto.
Nella foto non si vede, ma per garantire un po' più di ermeticità, così da evitare che l'alcol evapori da eventuali fessure, ho posato un quadrato a quattro strati di pellicola trasparente per alimenti tra il tappo e il collo del vasetto.
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Ora non mi resta che aspettare sette interminabili giorni per poi filtrare il tutto con dei filtri per caffè che ho comprato apposta.
Prego notare che, già dopo un breve agitare, il liquido si è fatto completamente impenetrabile alla luce; peggio che acqua di palude.
Ho intenzione di agitare il vasetto relativamente spesso per favorire la soluzione dei principi attivi della pianta nell'alcol; e comunque almeno due volte al giorno.
Nel caso l'esperimeno desse dei buoni frutti, ho ancora almeno 40-50g di Calea, nel bustone, il che significa diverse possibilità di variare il metodo e le dosi.
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Naturalmente, se qualcuno vuole dire la sua, soprattutto per quanto riguarda esperienze di produzione ed uso, si senta liberissimo di intervenire, perché il mio è a tutti gli effetti un salto nel buio e mi muovo più che altro per sentito dire.
Grazie.
PS: ho intenzione di postare un ulteriore aggiornamento con altre foto quando filtrerò il contenuto del vasetto per mostrarvi come si presenteranno il liquido filtrato e la materia solida privata dei principi attivi; e poi un altro quando l'alcol sarà completamente evaporato e avrò raccolto tutta la resina.
Se qualcuno ha richieste particolari per le foto o altro, fatemi sapere.