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Invece penso che mischiare tecniche di meditazione, pranyama e psichedelici sia una gran cosa. Sapere controllare la mente e il respiro durante esperienze particolarmente forti puo' essere molto utile. Lo stesso vale per esperienze piu' leggere, alcuni tipi di meditazione e di respirazione le possono rendere piu' profonde e interessanti. Con questo non voglio dire che sia una cosa per tutti, ma se si ha un po' di esperienza vale sicuramente la pena provare.
Per quanto riguarda la cannabis, mi vengono in mente i sadu...
Invece penso che mischiare tecniche di meditazione, pranyama e psichedelici sia una gran cosa. Sapere controllare la mente e il respiro durante esperienze particolarmente forti puo' essere molto utile. Lo stesso vale per esperienze piu' leggere, alcuni tipi di meditazione e di respirazione le possono rendere piu' profonde e interessanti. Con questo non voglio dire che sia una cosa per tutti, ma se si ha un po' di esperienza vale sicuramente la pena provare.
Per quanto riguarda la cannabis, mi vengono in mente i sadu...
Sono d'accordo sul fatto che sia utile controllare il respiro e la mente durante l'esperienza psichedelica. A volte si finisce in trip, paradossi e paranoie che in questo modo sarebbe semplice evitare.
Sull'usarlo per potenziare l'esperienza meditativa non tanto, si magari l'esperienza è più forte, ma è più complicato indirizzare l'attenzione, concentrarsi e raggiungere la meditazione, perchè vi è l'effetto della sostanza che ti porta di qua e di là. C'è il rovescio della medaglia; da un lato più profondità, più energia; dall'altro meno controllo. Sono vie ancora più difficili per quanto riguarda una crescita mentale e spirituale.
Io preferisco prendere l'esperienza psichedelica (riguardo al cannabis) per come è e godermi ciò che mi porta e che mi dà; per avere un'esperienza profonda con un'altra sostanza lo farei sotto la guida di uno sciamano.
Dei sadhu, non ti so dire tanto, ma il loro è un percorso che dura tutta la vita e fanno anche molte altre pratiche meditative, digiuni od altro; non credo vi siano nulla di sbagliato, ognuno ha la sua Via. Conosco Rastafariani che hanno un rapporto simile con la cannabis e la usano solo per scopi spirituali.
Però c'è una bella differenza su qualcuno che è una vita che si dedica solo a quello e qualcuno che vuole solo provarci un paio di volte.
Signori, volevo aggiornarvi su un fatto che ho notato ieri sera.
Di ritorno dal lavoro, verso le 17.30, come ogni sera (tempo permettendo) mi sono recato sulla cima della collina di prato sopra casa mia a meditare.
Dopo circa un ora apro gli occhi e vedo che sta diventando buio così scendo verso casa e decido di continuare ancora un po, ma davanti lo specchio ad occhi aperti (anche se risulta più complicato). Con grande stupore noto che più aumenta la consapevolezza e più le pupille si dilatano nonostante la stanza sia ben illuminata. Come me ne rendo conto e perdo la concentrazione si rimpiccioliscono di nuovo. Sono arrivato ad un punto che erano completamente dilatate ma per notarlo era necessario perdere sempre la concentrazione e tornavano normali.
Non avevo mai notato questo fenomeno durante la meditazione. Più che altro non mi ero mai messo ad osservarlo.
Decisamente interessante notare che l'apertura delle pupille dipende o meno dalla quantità di consapevolezza che si raggiunge.
Questi alla lettera proprio no ma altri sulla respirazione si, che equivalgono in gran parte a questi comunque...
In compenso svolgo i 5 tibetani da quasi 3 mesi. Netti miglioramenti fisici e di vitalità