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Ma come si Medita?

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion arcano
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Magicinfinity a dit:
Ciao gente, ho un quesito, che non so se ho trovato! Da lucido, ho provato a sedermi sotto un albero di pero anziano, nella posizione classica del loto! Non sono riuscito a starci molto, per problemi vari, ma mi è successa una cosa strana, come anche in alcune "esperienze": Ho provato ad occhi chiusi, semplicemente ad ascoltare il flusso dei pensieri interni e esterni, senza pressioni ad essi, non ricordo quanto tempo, ma poco dopo, quella calma e il vuoto, anche questo non so per quanto, poco comunque! Quando lentamente ho riaperto gli occhi, la mia vista era, come dire; simbiotica...incrociata in un unico punto! Forse ho problemi alla vista farò comunque un controllo presto, ma è stato strano come mi è successo in alcune esperienze! Mi si incrociava la vista ad occhi aperti e dovevo chiuderli assolutamente, e li entravo in quello stato infinito "centrato" indescrivibile!:roll:

Butto giù un ipotesi: è possibile che magari ti stessi concentrando a guardare al centro verso l'alto in direzione del terzo occhio? Quando hai riaperto gli occhieri poi sei rimasto focalizzato in quel punto ed ecco il perchè della vista incrociata.
 
0rion a dit:
Butto giù un ipotesi: è possibile che magari ti stessi concentrando a guardare al centro verso l'alto in direzione del terzo occhio? Quando hai riaperto gli occhieri poi sei rimasto focalizzato in quel punto ed ecco il perchè della vista incrociata.

Wow, non lo so, ma mi hai tirato fuori, un respiro di sollievo! Si cmq. quando mi è successo, la percezione dei sensi esterni, da lucido, proprio niente di niente, senza neanche una cannetta da giorni, era...iper percezionale???Eheheheh. Tornando in paese, per i colori, non lo dico:unibrow: Ahahahah, proprio da wow=senza parole, con gli occhi piu o meno cosi :retard:!! Da approfondire con il tempo e la pazienza! Grazie.
 
Magicinfinity a dit:
Wow, non lo so, ma mi hai tirato fuori, un respiro di sollievo! Si cmq. quando mi è successo, la percezione dei sensi esterni, da lucido, proprio niente di niente, senza neanche una cannetta da giorni, era...iper percezionale???Eheheheh. Tornando in paese, per i colori, non lo dico:unibrow: Ahahahah, proprio da wow=senza parole, con gli occhi piu o meno cosi :retard:!! Da approfondire con il tempo e la pazienza! Grazie.

E di che! Era solo un'ipotesi poi ;)
A me capita frequentemente se medito durante il giorno di notare poi meglio i colori, forme e quant'altro riguardo i sensi :D
Ma quindi l'effetto di sovrapposizione è durato anche mentre tornavi? O solo la percezione dei sensi esterni?
 
0rion a dit:
E di che! Era solo un'ipotesi poi ;)
A me capita frequentemente se medito durante il giorno di notare poi meglio i colori, forme e quant'altro riguardo i sensi :D
Ma quindi l'effetto di sovrapposizione è durato anche mentre tornavi? O solo la percezione dei sensi esterni?

Si si, cmq buona ipotesi, ma da approfondire tutto con le pinze:\\! In quella fase lucida di raccoglimento, solo quando ho riaperto gli occhi e per una 30 di secondi, ma ho dovuto sforzare un pò, per rimettere in asse la vista! Si una specie di amplificazione dei sensi, i colori e le forme, o le percezioni degli oggetti in movimento erano massimizzate nei dettagli. A volte mi capita anche se non mi raccolgo, ma ascolto un pò di musica e poi mi sposto fuori casa, verso i boschi o altro e mi succede cosi, in automatico sta specie di amplificazione! Mah?? Se razionalizzo totalmente è incredibile!!!8)
Mio cugino mi ha passato un qualcosa che sembra interessante, premetto non l'ho ancora adocchiato, (c'è anche un pdf mp3, ma tralascio) se avete pareri o altro....
http://www.natural-stress-relief.com/stress/paid/Manuale.pdf
 
Se meditate da poco o state incominciando a meditare sconsiglio posizioni complesse, tecniche di respirazioni avanzate, o meditazioni focalizzate su un particolare chakra, (tutta roba da fare più avanti). Sedetevi semplicemente, osservate i pensieri, non sforzatevi per cacciarli via, (e non sforzatevi di non pensare, penserete il triplo eheh). Aiutarsi con un mantra è un'ottima idea, (ma deve essere qualcosa che sentite dentro). Prima ancora di meditare mettetevi comodi e prendete in considerazione che ognuno di noi, in base a quanta attività fisica fa, allo stile di vita che ha, e allo stile occidentale che abbiamo in generale, (per chi vive in occidente), non è abituato a posizioni particolarmente complesse quindi, passare la metà del tempo ad accusare dolori o cercare di non sentirli, non è un buon inizio. Se vorrete più avanti vi eserciterete per mantenere posizioni complesse. La meditazione non deve essere qualcosa di solamente fisico, tenetevi lontano da quel tipo di meditazione moderna, (quella è solamente ginnastica). Comunque le posizioni complesse un perché ce l'hanno eccome, mettono in risalto vari chakra così come le meditazioni focalizzate.
Mettetevi degli abiti comodi, (meglio se dedicati esclusivamente alla meditazione, tratterranno l'energia/prana/ki/chi della meditazione stessa o come volete chiamarla), evitate il letto e di meditare sdraiati anche se si può meditare sdraiati, (la vostra mente associa il letto al sonno). Tutte queste cose più avanti non serviranno e, una volta capito come meditare metterete da parte molte tecniche complesse e mediterete ovunque, ma all'inizio sono cose da prendere in considerazione. Anche un bel cuscino sotto l'osso sacro non è una brutta idea per chi, come me, ha un accenno di coda ehehe e quindi dopo un pò avverte dolore.
La cosa migliore che posso consigliarvi è di "sedersi semplicemente" senza aspettative, un pò come nello zazen, così come nel siddha yoga e in tante altre scuole di meditazione.
Scegliete un orario e cercate di meditare con costanza, fate un rito tutto vostro, senza troppi fronzoli per la testa. Ci vuole disciplina e al tempo stesso la capacità di abbandonare la disciplina.
Se vivete in una metropoli, ci sarà sempre rumore, è inutile evitarlo. Tanto non dovete cercare nulla là fuori, ma dentro di voi quindi fuori ci possono essere anche delle esplosioni per quanto mi riguarda.
Non concentratevi troppo, rimanete presenti ma abbandonatevi. Troppa testa, troppe letture e spesso non si riesce a meditare. Non vi fate condizionare da pensieri belli o brutti che siano. Osservate tutto in maniera distaccata e svaniranno da soli.
Costringetevi a meditare specialmente in quei periodi in cui siete pieni di preoccupazioni, (spesso si fa l'errore di pensare "naaaa in questo stato col cavolo che riesco a meditare" ed invece ne uscirete ricaricati).
Non aspettatevi nulla dalla meditazione, (anche se non vedrete/sentirete/percepirete nulla ne uscirete rigenerati). Nel momento in cui si pensa di padroneggiare qualche tecnica, (perché si riesce a ripeterla e si è già sperimentato qualcosa di splendido), e si ragiona quindi solo in termini razionali, spesso si esce dalla meditazione.
Anche quando vedrete/sentirete/percepirete qualcosa di nuovo probabilmente vi emozionerete ed uscirete dalla meditazione, le prime volte. Perseverate.
Le prime volte meditate per poco tempo 15/30min. Abituate il vostro corpo e la vostra mente a ricordarsi cosa sia la meditazione, poi farete sessioni più lunghe.
Non muovetevi durante la meditazione, ma non stringete neanche gli occhi, non state rigidi, rimanete con la schiena dritta, e all'inizio consiglio uno schienale su cui poggiarsi, (si cade spesso all'indietro quando ci si stabilizza e si esce dalla meditazione). Cercate di posizionare idealmente lo sguardo in un punto fisso centrale e non muovete NULLA. Vi verrà da grattarvi, usciranno fuori pensieri di qualunque genere, ci saranno milioni di tentazioni: ignoratele. All'inizio non meditate in una stanza piena di lucette, (come quelle dei pc), sparate negli occhi, tanto per distinguire le prime visioni. Poi più in là capirete benissimo cosa è una lucetta e cosa una visione, (tanto che si può meditare anche ad occhi aperti).
Non rendente troppo complessa un esperienza che in realtà è semplice e genuina.
Non cominciate con digiuni e tecniche complesse da subito, e diffidate da chiunque faccia mistero delle tecniche meditative o si professi depositario della verità.
Dovete solamente risvegliare qualcosa che la vostra anima ed il vostro corpo sanno già fare, un pò come quando avete imparato a camminare o ad andare sulla bicicletta, la paura di cadere c'era. Date retta solamente a chi condivide in maniera spontanea queste esperienze, non a chi si fa pagare o fa il misterioso solo per elevarsi intellettualmente sopra di voi.
L'esperienza meditativa è soggettiva ma ci sono delle visioni comuni spesso. Disponibilissimo per qualsiasi chiaccherata in merito.
P.S. = la meditazione chiama la meditazione. Dopo che avrete meditato per un pò e vi ritroverete solamente a parlare di meditazione con qualcuno, vi verrà voglia di meditare, come sta succedendo a me in questo momento eheh
 
ma la meditazione visuale in cosa consiste?!

edit: e la decantazione nervosa?!
 
Magicinfinity a dit:
Si si, cmq buona ipotesi, ma da approfondire tutto con le pinze:\\! In quella fase lucida di raccoglimento, solo quando ho riaperto gli occhi e per una 30 di secondi, ma ho dovuto sforzare un pò, per rimettere in asse la vista! Si una specie di amplificazione dei sensi, i colori e le forme, o le percezioni degli oggetti in movimento erano massimizzate nei dettagli. A volte mi capita anche se non mi raccolgo, ma ascolto un pò di musica e poi mi sposto fuori casa, verso i boschi o altro e mi succede cosi, in automatico sta specie di amplificazione! Mah?? Se razionalizzo totalmente è incredibile!!!8)
Mio cugino mi ha passato un qualcosa che sembra interessante, premetto non l'ho ancora adocchiato, (c'è anche un pdf mp3, ma tralascio) se avete pareri o altro....
http://www.natural-stress-relief.com/stress/paid/Manuale.pdf

Ora che ci penso Castaneda diceva qualcosa a proposito del "vedere"... Bisognava proprio storpiare gli occhi! Penso che ci sia un collegamento tra questo e quello che noi chiamiamo meditazione!
 
Abej^a G. a dit:
ma la meditazione visuale in cosa consiste?!

edit: e la decantazione nervosa?!


per quanto riguarda la meditazione visuale:


-http://www.psychonaut.com/primi-passi/51786-sostanze-per-meditare.html

Mag.net a dit:
Utilizzo l'immaginazione per indurre uno stato di benessere e rilassamento, senza seguire un copione, ma comunicando alla mente ciò che le può essere d'aiuto in quel momento.
Ad esempio, se cominciamo a pensare ad una disgrazia che può capitarci e ce la immaginiamo nei particolari, visualizziamo il luogo in cui ci troviamo, sentiamo le sensazioni fisiche, il dolore, la paura, gli odori, i suoni ecc.. anche se sappiamo che è una situazione immaginaria, alcune aree del cervello si attivano per rispondere alla situazione.
Allo stesso modo possiamo comunicare con noi stessi in maniera positiva e "giocare" con le innumerevoli possibilità che questo ci offre.
Se usato come preliminare alla meditazione, una volta ottenuto lo stato mentale desiderato, non proseguo con l'immaginazione, ma prendo contatto col momento presente e vado avanti così;
altre volte invece faccio solo sedute di autoipnosi e faccio dei bei viaggetti dopo i quali mi sento rigenerato.
Altre volte ancora, non ne sento il bisogno e magari trovo più opportuno applicare la consapevolezza all'eventuale stato di tensione o malessere presente.


-http://www.psychonaut.com/psychonautique/55349-meditation-visuelle.html#post876650 (traduzione: )

"Ciao a tutti,
Vorrei condividere un metodo di meditazione molto profondo e intenso che ho sviluppato da solo, che mi permette di avere a lungo OVC (come il modo CEV) ogni giorno. Con questo metodo mi tuffo in un mondo simile al sogno, meno costruito e solido.Ogni elemento della mia visualizzazione consiste nella coscienza, richiede molta concentrazione.

Psiconauta naturale, meditare con gli occhi aperti come lo trippa per quasi due anni 5 giorni su 7 per 1 anno, quindi è probabile che interesse.

Ho cercato su internet, se le guide già esistevano, ma non l'ho trovato, è per questo che ho scritto una guida.

Ecco come è la visione nel cervello umano:
Il tuo occhio invia impulsi nervosi al cervello, che permette di vedere il mondo intorno a te.Quando sogniamo ad occhi aperti, o si è persi nei pensieri, il cervello si auto-stimola, vedete senza passare attraverso i vostri occhi, vedete i vostri pensieri, in realtà.Questo è il fenomeno che stiamo cercando di riprodurre.


Mettersi in condizione:
Soprattutto, cercate di non avere fattori fisici inquietanti: borsa non troppo pesante ["Pas de sac trop lourd"], freddo non troppo intenso, senza dolori.L'obiettivo sarà quello di dimenticare il tuo corpo fisico.

Meditazione:
Praticata a piedi, con musica per le orecchie.vi permetterà di immergervi nel vostro mondo mentale.In realtà, se non si amplia la propria mente ci si blocca sul fatto che l'immagine è fissa: sarà difficile non immaginare nulla perché il vostro cervello non deciderà quale immagine verrà mantenuta tra l'immagine mentale l'effettiva immagine ricevuta.La musica aiuta a rompere il contatto con l'esterno.Sarà la vostra base: Se si perde la concentrazione durante la meditazione e vedere di nuovo con gli occhi del corpo fisico, ascoltate attentamente la musica e sarà facilitare il vostro ingresso nel vostro mondo di fantasia.


Pratica:
Mettete una musica in cui è possibile immergersi in qualcosa che ti piace.In realtà funziona a prescindere dal genere, l'attenzione è importante.Tuttavia, suggerisco la musica in cui c'è un cambiamento significativo.


Fase 1: calma
Per iniziare, svuotare la mente.Camminare, concentrarsi sulla respirazione, e solo su quella (in questa fase la materia musicale).Sentire l'aria dentro e fuori i polmoni.Tacere la vocina nella tua mente.In pochi minuti si dovrebbe sentire sopita e rilassato.La meditazione può iniziare.


Fase 2: Immergetevi
Inizia immaginando di camminare in un altro mondo.All'inizio, prendere qualcosa di molto semplice, come una strada deserta, una piccola strada forestale, o su una spiaggia.Ascolta la tua musica mentre si cammina, non pensare del tuo corpo che cammina per la strada, pensare al vostro corpo mentale che si muove nel mondo immaginato.Questa fase dura da 10 a 20 minuti, il tempo per riscaldare il cervello alla fase più intensa che segue.A piedi, esplorare.Inclinare il corpo mentale, guarda un mozzicone di sigaretta bloccato tra due pietre.Contemplare il riflesso di una finestra su un muro, le nuvole nel cielo. Fate attenzione a tutti questi dettagli, non immaginati.In realtà, il luogo si è già (inconsciamente) creato, completo e realistico, nel vostro cervello.È inoltre possibile aggiungere effetti sonori, che saranno molto utili per immergersi in questo mondo.Inventa il canto di un uccello, un rumore di passi sul selciato, il crack di un ramo, una porta che sbatte etc etc ... immergersi anche attraverso il tatto: senti il ​​peso dei vostri piedi per terra, nella sabbia, un ramo che si tocca ...

Le immagini che si immagineranno appariranno in modo trasparente sopra la vostra visione reale.Ciò significa che il vostro cervello è nel confronto tra due visioni reali e mentali.Ora provate a guardare solo la parte trasparente, astraetevi dalla realtà e guardate solo quello che si immagina.Il fatto è che l'immagine reale è fissata e l'immagine in movimento inventata (come incollata ai vostri occhi), restando concentrati sulla vostra visione immaginaria.
È possibile esplorare il mondo che hai scelto, quindi trovare la vostra casa in questo posto.Una piccola casa, con un letto singolo e una lampada.Poi scoprirete la vostra vita, pensando magari "ah, c'è un bosco sul lato opposto della mia casa", per poi andare avanti, facendo la vostra piccola spedizione. Questo mondo appartiene a voi.


Fase 3: Agire
Va bene, si inizia a entrare in questo mondo visivo, sentitevi a vostro agio. A questo punto la musica avrà un ruolo cruciale.Ascoltare la musica, e immaginare una storia.Ecco un fotogramma scenario che può aiutare:
C'è un nemico, una parte negativa di se stessi.Immaginate una battaglia epica con tutti i tipi di armi e poteri: teletrasporto, elementi di controllo, insomma siate inventivi.Immaginate i tipi di colpi, in cui i cori sono scene di battaglia epiche.è la musica a guidare la vostra scelta visiva creando una sinestesia.Si noterà che quando si è nello scenario, si dimentica completamente di guardare la realtà.Per questa parte non posso davvero guidare a voi carta bianca.Immaginate di incontrano i personaggi, parlare, scoprire luoghi.Prendi parte all'azione che si vivendo.Vivi il momento, la prima persona nel vostro corpo mentale.Questa è la parte intensa dell'intrattenimento: significa saper improvvisare tutto, conoscere e rimanere concentrati.


Fase 4: Finitura liscia
Passare dal corpo mentale al corpo fisico può disturbare.Per finire questa meditazione, cambiare musica.Ci sono varie possibilità:
Immaginate il vostro corpo mentale esattamente nello stesso luogo del tuo corpo fisico. Sovrapponendo i due si ritroverà rapidamente coscienza.
Respirare come al punto 1. Ora concentrarsi sui tuoi veri sentimenti, sul peso del tuo corpo, guardatevi intorno con occhi fisici: la strada, i terreni, le auto, il vostro ambiente.Proseguire fino alla fine della musica, e quindi rimuovere le cuffie / auricolari, quindi continuare ancora per uno o due minuti."


(..poi fa un suo report)


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se avete altre tecniche di meditazione visuale...

poi per la decantazione nervosa non riesco a trovare proprio niente.. (riguarderà la respirazione?)
 
Miei due cent sulla meditazione: una porcata. Un problemaccio dell'attività "spirituale" contemporanea che neppure persone quali Osho hanno avuto la pena di dipanare, probabilmente per comodità.

Un grammo di pratica vale più di una tonnellata di teoria

Sì e no. Anzi, no. La stessa divisione tra teoria e pratica credo sia una questione occidentale nata allo scindersi dell'attività mentale rispetto a quella fisica. Marcare ulteriormente su questo punto vuol dire, a mio parere, insistere sulla vaghezza delle percezioni a monte, delle visioni a valle e nel separare il pensare dal fare. Invece trovo che il pensiero, soprattutto quando distillato, vedi un jnana yoga, apra le porte e la coscienza.

Sulla meditazione può avvenire facendo un discorso a sè stessi di purificazione semantica che mi feci tempo fa. Cosa è la meditazione? Ed evitiamo definizioni ostensive, siamo adulti.
La meditazione è, per quel che ho visto e anche che ho letto in questo topic, una parola-cassonetto nella quale vengono gettate in maniera indifferenziata pratiche e concetti distanti tra di loro nel tempo, nello spazio e nell'essenza, un cassonetto che mastica il tutto e sputa fuori un qualcosa che brilla per semplicità ma, se si va a vedere, è falso e indefinibile (tanti gli scienziati che ci hanno provato e si sono trovati davanti una selva).

Se vediamo il nostro utilizzo, quello che viene da meditatio meditatis, che credo sia entrato in auge durante l'alto medioevo essendo parte della traduzione della bibbia dal greco di haga siha, in ebraico (vuol dire "sospiro", circa), tradotto poi con hagai melete in greco (che già non c'entrava molto) e poi meditatio in latino. Come quando da bimbi si gioca a sussurrare una parola e vedere dopo tante persone cosa capisce l'ultimo.

Tralasciando le questioni su Tradurre e Tradire, ché è cosa che meriterebbe un capitolo a parte, questa parola di "meditatio" che per i latini aveva un significato di "pensare", poi nel cristianesimo divenuto parte delle pratiche religiose che hanno aderito soprattutto nell'esicasmo, improvvisamente ha avuto il suo successone. Non sono sicuro di quando, può darsi che abbia anche un paio di secoli. Ha iniziato, ingorda, ad inglobare nel suo campo semantico una quantità sterminata di significati e fare un sacco di confusione nei poveri ricercatori (e nei filologi).

E ora una persona in cerca di una Strada, di un Qualcosa, si ritrova a fare i conti con una parola che da un lato ingloba le pratiche Sufi dei dervisci tanto quando il Dhyana, il Karma Yoga tanto quando la contemplazione, e dall'altro lato non trova il filo, mille persone danno mille pareri e dibattono, addirittura, come se stessero parlando della stessa cosa!
"La vera meditazione"... "perché è così che si medita...", mi sembra di vedere in azione quello che è successo per la parola Arte.

C'è da capire poi che queste pratiche, ne ho citate solo alcune, ma vanno dal dveikus ebraico al bakhta yoga, oltre ad essere completamente distinte tra di loro, non sono solite esistere nella loro naturale conformazione come isolate dal resto. Non possono, in sostanza, essere tolte dal loro contesto e messe in atto senza denaturarle e impoverirle.

La cosa fa danno sia ai metodi meravigliosi che abbiamo con amore e devozione concepito in migliaia di anni per portarci in punti differenti dell'Esistenza, sia al ricercatore confuso che si trova in mano un librettino new age sulla "meditazione", e si distacca sempre di più dalla saggezza che abbiamo cercato di accumulare in tanto tempo.

In sostanza, per me si può bruciare.

Vogliamo parlare di Bahkta? Parliamo di Bakhta. Vogliamo parlare dei mantra nel tantrismo? Chiamiamoli mantra nel tantrismo.

Senza offendere nessuno.
 
arimane a dit:
Miei due cent sulla meditazione: una porcata. Un problemaccio dell'attività "spirituale" contemporanea che neppure persone quali Osho hanno avuto la pena di dipanare, probabilmente per comodità.



Sì e no. Anzi, no. La stessa divisione tra teoria e pratica credo sia una questione occidentale nata allo scindersi dell'attività mentale rispetto a quella fisica. Marcare ulteriormente su questo punto vuol dire, a mio parere, insistere sulla vaghezza delle percezioni a monte, delle visioni a valle e nel separare il pensare dal fare. Invece trovo che il pensiero, soprattutto quando distillato, vedi un jinana yoga, apra le porte e la coscienza.

Sulla meditazione può avvenire facendo un discorso a sè stessi di purificazione semantica che mi feci tempo fa. Cosa è la meditazione? Ed evitiamo definizioni ostensive, siamo adulti.
La meditazione è, per quel che ho visto e anche che ho letto in questo topic, una parola-cassonetto nella quale vengono gettate in maniera indifferenziata pratiche e concetti distanti tra di loro nel tempo, nello spazio e nell'essenza, un cassonetto che mastica il tutto e sputa fuori un qualcosa che brilla per semplicità ma, se si va a vedere, è falso e indefinibile (tanti gli scienziati che ci hanno provato e si sono trovati davanti una selva).

Se vediamo il nostro utilizzo, quello che viene da meditatio meditatis, che credo sia entrato in auge durante l'alto medioevo essendo parte della traduzione della bibbia dal greco di haga siha, in ebraico (vuol dire "sospiro", circa), tradotto poi con hagai melete in greco (che già non c'entrava molto) e poi meditatio in latino. Come quando da bimbi si gioca a sussurrare una parola e vedere dopo tante persone cosa capisce l'ultimo.

Tralasciando le questioni su Tradurre e Tradire, ché è cosa che meriterebbe un capitolo a parte, questa parola di "meditatio" che per i latini aveva un significato di "pensare", poi nel cristianesimo divenuto parte delle pratiche religiose che hanno aderito soprattutto nell'esicasmo, improvvisamente ha avuto il suo successone. Non sono sicuro di quando, può darsi che abbia anche un paio di secoli. Ha iniziato, ingorda, ad inglobare nel suo campo semantico una quantità sterminata di significati e fare un sacco di confusione nei poveri ricercatori (e nei filologi).

E ora una persona in cerca di una Strada, di un Qualcosa, si ritrova a fare i conti con una parola che da un lato ingloba le pratiche Sufi dei dervisci tanto quando il Dhyana, il Karma Yoga tanto quando la contemplazione, e dall'altro lato non trova il filo, mille persone danno mille pareri e dibattono, addirittura, come se stessero parlando della stessa cosa!
"La vera meditazione"... "perché è così che si medita...", mi sembra di vedere in azione quello che è successo per la parola Arte.

C'è da capire poi che queste pratiche, ne ho citate solo alcune, ma vanno dal dveikus ebraico al bakhta yoga, oltre ad essere completamente distinte tra di loro, non sono solite esistere nella loro naturale conformazione come isolate dal resto. Non possono, in sostanza, essere tolte dal loro contesto e messe in atto senza denaturarle e impoverirle.

La cosa fa danno sia ai metodi meravigliosi che abbiamo con amore e devozione concepito in migliaia di anni per portarci in punti differenti dell'Esistenza, sia al ricercatore confuso che si trova in mano un librettino new age sulla "meditazione", e si distacca sempre di più dalla saggezza che abbiamo cercato di accumulare in tanto tempo.

In sostanza, per me si può bruciare.

Vogliamo parlare di Bahkta? Parliamo di Bakhta. Vogliamo parlare dei mantra nel tantrismo? Chiamiamoli mantra nel tantrismo.

Senza offendere nessuno.

Concordo, però penso che anche se la parola meditazione è stata stuprata di più delle altre (così come può essere successo per l'arte, dici tu), allora ogni parola che pronunciamo merita una considerazione del genere.

Nessuna parola di conseguenza evoca tutto quello che vorrebbe dire, così come tutto quello che si vorrebbe dire non si può racchiudere in una parola... Quando parliamo (soprattutto di argomenti così sottili) è un po' come se cerchiamo di far stare 3 litri d'acqua in una bottiglia da un litro, di conseguenza tutte le parole che col tempo vengono sovraccaricate di significati assumono funzioni sempre diverse (spesso anche contemporaneamente) perché, se guardiamo più in profondità, non esiste parola che abbia un vero e proprio significato se non quello che gli abbiamo attribuito.
Con questo non intendo che dovremmo smettere di parlare (anche se alcuni sostengono che sia possibile vivere in un mondo di "telecomunicazione biologica" tipo telepatia et similia), ma che non dobbiamo dare troppo peso alle parole nella nostra vita...
Non credo di essermi riuscito a spiegare e questo dimostra la veridicità (almeno sotto alcuni aspetti) della mia considerazione xD
 
Non sono proprio d'accordo, mi sembra che fai una generalizzazione bianco/nera di un problema che si vede nelle tendenze. Ovvero, ogni parola è una convenzione, siamo d'accordo, così come siamo d'accordo che sonosignificanti che non possono proprio prendersi addosso ogni sfumatura del significante.

Cionondimeno, le parole possono essere più o meno precise e più o meno utili.
Se io ti dico "borraccia" non ti sto dicendo la grandezza della borraccia, o parlando della sua storia, però ci si capisce, sai di cosa sto parlando. È una parola funzionale, cioè la comunicazione avviene con un livello di efficacia che io reputo sufficiente.
Se io ti dico "dolore", è più ampio, non ti specifico che tipo di dolore, e come lo percepisco, però anche qui, in termini generali, tu capisci quello che dico.
Se io dico "meditazione" no. Non puoi capire perché non ha un significante nemmeno vagamente univoco e crea più confusione che non chiarezza. Se non esistesse, cioè, e fossimo costretti ad utilizzare il termine appropriato per la pratica corrispondente, sarebbe molto più facile parlare, meno confusionario e ricco.

La scelta di utilizzare le parole è nostra, io quando mi generano confusione e mi fanno perdere tempo a spiegarmi, quando sono irrispettose e non mi aiutano a capire, allora queste parole le tolgo dal dizionario.

Più il linguaggio è puro più è puro il pensiero, IMO
 
No no, non era mia intenzione generalizzare; volevo lasciar intendere che questo "problema" delle parole arriva prevalentemente quando si entra in discorsi che riguardano sfere apparentemente astratte (come quelli che parlano del tutto e del niente, del finito e dell'infinito e si lamentano che non concludono nulla dalla discussione e che hanno sprecato tempo a farsi "seghe mentali")...

In effetti dovevo esplicitare di più, ora che rileggo sembra un aggressione alle tecniche di comunicazione comuni xDD
 
comunque mi sono accorto che quando mi siedo nella posizione del loto cercando di concentrarmi sul respiro e placare la mente, sono proprio io quello che va a cercarseli i pensieri e i dubbi e problemi e sciocchezze varie.........
 
"Meditare è concentrarsi su qualcosa di semplice (come il respiro) affinché il resto della mente sia in quiete"

"Si mediterà prima di mezzogiorno o dopo mezzanotte; il respiro quieto si avrà quando le orecchie non lo ascoltano.
se queste lo faranno, si cadrà in sonnolenza, o agitazione"

"Nel mentre si interiorizzerà la luce. Si interiorizzerà negli occhi nelle orecchie e nel cuore." (l'accentratura del Cuore di don Eligio mi pare di aver capito..)


Grossomodo sono citazione de "Il Segreto del Fiore d'Oro", dal quale si ispirò anche Jung.
 
Ho finalmente deciso di praticare yoga. Penso che la quiete mentale e il benessere energetico siano le cose di cui ho bisogno per avvicinarmi concretamente all'inconscio, anche con le sostanze. Vi farò sapere come si sviluppa
 
Ehilà, un saluto a tutti, è da tanto che non ripasso qui!
Non ho più sperimentato sostanze, a parte l'uso occasionale di cannabis; ma intanto stò percorrendo il sentiero dello Yoga.

Riguardo la parola meditazione nello Yoga è ben chiaro il suo significato.

Negli Yoga Sutra, Patanjali descrive 8 passi:
-Yama (astenzioni)
-Niyama (osservanze)
-Asana (posizioni)
-Pranayama (movimento del prana)
-Pratyahara (ritiro dei sensi)
-Dharana (concentrazione)
-Dhyana (la "vera" meditazione)
-Samadhi

Riguardo il Dhyana; di solito intendiamo con meditazione una qualunque pratica di concentrazione; invece la meditazione non è qualcosa che si può fare ma uno stato che nasce da solo, Un fiore può essere fatto fiorire? Và innaffiato e quando sarà il momento giusto si aprirà da solo. Facendo un esempio riguardo una candela il Dharana è l'azione di porare ancora ed ancora l'attenzione su di questa ogni volta che ci si distrae; ad un certo punto punto non c'è più nessuno sforzo, ma l'attenzione va spontaneamente in quella direzione, in quel momento si parla di meditazione, di Dhyana. (naturalmente l'"oggetto" su cui ci si concentra non è qualcosa di esterno, dato che già col Pratyahara i sensi si già sono ritirari, ma una realtà interna)
 
0rion a dit:
ad un certo punto punto non c'è più nessuno sforzo, ma l'attenzione va spontaneamente in quella direzione, in quel momento si parla di meditazione

:+1:
 
Lunedì ho seguito la mia prima lezione di hatha yoga. Interessante soprattutto l'aspetto dell'importanza del respiro con varie tecniche annesse. Sarebbe curioso utilizzarlo in situazioni psichedeliche...
 
Shardana a dit:
Lunedì ho seguito la mia prima lezione di hatha yoga. Interessante soprattutto l'aspetto dell'importanza del respiro con varie tecniche annesse. Sarebbe curioso utilizzarlo in situazioni psichedeliche...

Dovrei seguirla anch'io qualche lezione di Hatha Yoga, di Asana ne sò veramente poco!

Parlando per esperienza ti sconsiglierei di mischiare le due cose, certe tecniche dello Yoga già sono belle potenti di per sè ed una sostanza non aiuterebbe.
Qualche tempo fa ho assunto cannabis qualche ora dopo aver completato le pratiche di Yoga e devo dire che è stata una combo devastante (ho fumato anche parecchio per i miei standard).
Anche altre volte ho sperimentato e ottenuto esperienze molto forti, ma ho deciso che voglio ottnerle con le mie forze e tenere i due ambiti separati.

Lo sostanza ti da un'esperienza di picco, ma che poi non rimane la tua vita; invece voglio coltivare qualcosa che è con me ogni giorno ed ogni notte :mrgreen:

Detto questo penso che alcune tecniche base di respirazione possano essere molto utili quando la situzione sfugge di mano in una esperienza psichedelica.
La mente, incalzata dalla sostanza, è molto più attiva e tecniche che cercano di calmarla sono le benvenute.


Intanto vi consiglio una tecnica molto semplice, viene chiamata "Nadi Shodhana Pranayama" o "Alternate Nostril Breathing":
si comincia in posizione seduta (a gambe incorciate, mezzo loto, loto), l'importante è che sia comoda e che no procuri dolore distraendo dall'esercizio
-portate la mano destra al naso e con il pollice chiudete la narice destra, inspirate l'aria in maniera calma(col tempo il respiro si allungherà da solo)
-tappate la narice sinistra con l'indice ed espirate dolcemente dalla narice destra
-tenete ancora chiusa la narice sinistra ed inspirate l'aria in maniera calma dalla destra
-richiudete con il pollice la narice destra ed espirate dalla sinistra

Questi 4 passi fanno un ciclo; si comincia da 6 cicli e col tempo si aumenta di 1 ciclo alla volta fino ad arrivare a 12 con una mano e 12 con l'altra .
Per il conteggio potete usare la mano libera che è rimasta poggiata sul ginocchio: spostando il pollice sulle tre sezioni di ogni dito della mano (le varie falangi), si può tenere il conto fino a 12.
 
Esatto, parlo di usare le tecniche di respiro e concentrazione, non di mischiare le cose
 
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