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Credete nella vita dopo la morte?

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion Renton
  • Date de début Date de début
Come sei negativo!!!
Ti ci vuole un pó di psilocibina...
 
Ma no!
Comunque hai ragione: un po' di psilo fa sempre bene alla mente e al cuore! :+1:
 
Ateo e Pagano... sono convinto che qualsiasi forma di proseguimento della coscienza dopo la morte sia solo un tentativo per non affrontare la condizione effimera di ciò che chiamiamo "vita".
Credo che il concetto della possibilità che una parte di noi "sopravviva" alla morte sia, oltre che fuorviante, anche deletereo perché in molte religioni/filosofie ciò impedisce di gioire di ogni momento e di rispettare il prossimo e l'ambiente.
Alcuni trovano quest'idea inaccettabile e triste... per me è naturale. L'angoscia viene spazzata via dalla consapevolezza e si può vivere e morire in serenità pur consapevoli che non c'è alcuna soglia da varcare, tappa su cui proseguire... è solamente una candela che si spegne.
Ovviamente ho una mente estremamente razionale ma non nego che mi piacerebbe vivere un'esperienza in grado di mettere in discussione una parte di queste mie convinzioni... avere una prova tangibile, un segnale. Per ora ho trovato molto più plausibile una risposta neuro-chimica a tutti i fenomeni che vengono portati come prova di un'eventuale sopravvivenza dell'anima...

Tutto ciò in pace e nel rispetto delle vostre idee.
 
Io sono tipo illogic, sempre stato troppo razionale ma immaginarmi "finito" mi intrippa troppo...
 
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Non e' detto che con la morte fisica muoia anche la coscienza (la scienza fa ancora fatica a localizzarla)... Forse morira' la mia persona, la mia idea di se', la mia memoria terrena, ma sono convinto che mi riuniro'/risvegliero' in qualcosa di piu' ampio.

« Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. » Antoine-Laurent Lavoisier
 
Monad a dit:
mi riuniro'/risvegliero' in qualcosa di piu' ampio.

Ecco! Cercavo proprio una frase del genere per spiegare quello che pensavo.
 
Vedo la reincarnazione in modo molto semplice... Come il corpo muore ed entra a far parte di qulache altro organismo, penso che succeda lo stesso alla coscineza/spirito. E' un'energia che si muove e muta... Non mi interessano e non voglio credere ai grandi schemi di karma e cicli ultraterreni.
 
io penso che noi siamo irreversibilmente legati al fenomeno della vita, pensare che noi, esseri coscienti e intelligenti, che facciamo esperienza di questo fenomeno sconvolgente, commettiamo un grande errore pensando che la nostra esistenza si limiti a quella frazione di istante nella storia dell'universo.
Magari la nostra identità ha un arco di tempo limitato.
 
toti a dit:
Magari la nostra identità ha un arco di tempo limitato.
L'identità è una nostra invenzione, ed è in continuo mutamento, come ho scritto all'inizio io credo alle vite precedenti quindi in un altra vita potevi essere un soldato in un'altra ancora una ballerina :), l'identità esiste in quella che tu chiami "frazione di istante nella storia dell'universo" ed è l'identità NON l'esistenza.
 
Io vedo le cose sotto un altro punto di vista... quello dell'entropia. L'illusione o la speranza di un "proseguimento della coscienza oltre la vita" o, comunque, di lasciare una traccia energetica extracorporea si scontra con le leggi della fisica classica, in particolare della termodinamica. Lo so, penserete che la scienza non ha tutte le risposte... verissimo, non ha "ancora" un sacco di risposte ma non è detto che quelle risposte non esistano, rientrando pienamente nel paradigma della scienza sperimentale (vi è anche la scienza "deduttiva" come l'evoluzionismo...).
Ritornando a noi... da che cosa nasce l'illusione di questa parziale "immortalità" (intesa anche come immortalità del ciclo rinascita, reincarnazione)? A mio avviso dalla falsa percezione di immutabilità dell'Universo. Eppure l'Universo si trasforma e in qualche modo è destinato ad aumentare il proprio stato di disordine fino a quando non esisteranno, in nessun luogo, le condizioni necessarie per lo sviluppo di forma di vita alcuna. Un Universo freddo e inanimato in cui materia ed energia avranno raggiunto il loro livello massimo di entropia (o disordine).

La vita è un fenomento chimico-fisico che apparentemente si muove contro l'entropia, ma ciò è reso possibile solo a causa di un flusso costante di energia derivante dal sole.
Cosa succederà alla vostra vita ultraterrena o al vostro ciclo di reincarnazioni quando tutte le stelle saranno esaurite? Quando il più piccolo residuo di energia di legame sarà stato dissipato per effetto dell'entropia?

Me le immagino proprio (in realtà non me le immagino affatto) tutte queste schiere di "io cosmico" intente a contemplare tale desolazione o tutte queste entità spirituali in attesa di reincarnarsi di fronte ad un portale "chiuso" per assenza di vita.

Amiamola questa vita, amiamola con tutte le forze! Abbiamo avuto un fortuna incredibile ad essere nati, qui, ora... Pensate come sarebbe stato nascere in altro luogo. Nelle favelas brasiliane oppure, sotto forma di tenia, nell'intestino di un americano obeso e fiero di esserlo in gloria al suo consumismo autodistruttivo. Dobbiamo imparare a volerci bene, non per buonismo ma perché è l'unico modo per raggiungere la serenità. Accettarci, ripettare il nostro pianeta e le altre creature e condividere i nostri beni. E questo non me lo hanno detto i funghi (anche se un po' lo hanno ribadito), ma ci si arriva con la ragione.

Non la amiamo abbastanza questa vita se impieghiamo il nostro tempo a pensare cosa ci potrebbe essere dopo! Dopo non c'è niente! Basta fare 2 + 2. Le informazioni che abbiamo sono sufficienti ma è la nostra capacità di accettare la realtà che trova dei grossi limiti. Tutto il resto sono solo scherzetti del nostro sistema nervoso centrale, distorsioni percettive e retaggi evolutivi.

Peace
 
Ma forse l'universo ha una coscienza e quella coscienza non scomparira' con la fine del nostro pianeta e di tutte le stelle!

Forse non ci saranno piu' le condizioni per QUESTO tipo di vita, ma si creeranno le condizioni per nuovi tipi di vita. Forse le stesse regole fisiche cambieranno :D

Forse cio' che si reincarna non sono una infinita schiera di "io cosmici" o di "entità spirituali", ma piuttosto una coscienza universale assopita... O forse pienamente conscia.

Personalmente non vedo questo tipo di visione come una distrazione e non la sento demotivante verso la vita di tutti i giorni, anzi mi fa sentire un tutt'uno con cio' che mi circonda e questo mi riempie di gioia.
 
Pagan Atheist a dit:
Io vedo le cose sotto un altro punto di vista... quello dell'entropia. L'illusione o la speranza di un "proseguimento della coscienza oltre la vita" o, comunque, di lasciare una traccia energetica extracorporea si scontra con le leggi della fisica classica, in particolare della termodinamica. Lo so, penserete che la scienza non ha tutte le risposte... verissimo, non ha "ancora" un sacco di risposte ma non è detto che quelle risposte non esistano, rientrando pienamente nel paradigma della scienza sperimentale (vi è anche la scienza "deduttiva" come l'evoluzionismo...).
Ritornando a noi... da che cosa nasce l'illusione di questa parziale "immortalità" (intesa anche come immortalità del ciclo rinascita, reincarnazione)? A mio avviso dalla falsa percezione di immutabilità dell'Universo. Eppure l'Universo si trasforma e in qualche modo è destinato ad aumentare il proprio stato di disordine fino a quando non esisteranno, in nessun luogo, le condizioni necessarie per lo sviluppo di forma di vita alcuna. Un Universo freddo e inanimato in cui materia ed energia avranno raggiunto il loro livello massimo di entropia (o disordine).

La vita è un fenomento chimico-fisico che apparentemente si muove contro l'entropia, ma ciò è reso possibile solo a causa di un flusso costante di energia derivante dal sole.
Cosa succederà alla vostra vita ultraterrena o al vostro ciclo di reincarnazioni quando tutte le stelle saranno esaurite? Quando il più piccolo residuo di energia di legame sarà stato dissipato per effetto dell'entropia?

Me le immagino proprio (in realtà non me le immagino affatto) tutte queste schiere di "io cosmico" intente a contemplare tale desolazione o tutte queste entità spirituali in attesa di reincarnarsi di fronte ad un portale "chiuso" per assenza di vita.

Amiamola questa vita, amiamola con tutte le forze! Abbiamo avuto un fortuna incredibile ad essere nati, qui, ora... Pensate come sarebbe stato nascere in altro luogo. Nelle favelas brasiliane oppure, sotto forma di tenia, nell'intestino di un americano obeso e fiero di esserlo in gloria al suo consumismo autodistruttivo. Dobbiamo imparare a volerci bene, non per buonismo ma perché è l'unico modo per raggiungere la serenità. Accettarci, ripettare il nostro pianeta e le altre creature e condividere i nostri beni. E questo non me lo hanno detto i funghi (anche se un po' lo hanno ribadito), ma ci si arriva con la ragione.

Non la amiamo abbastanza questa vita se impieghiamo il nostro tempo a pensare cosa ci potrebbe essere dopo! Dopo non c'è niente! Basta fare 2 + 2. Le informazioni che abbiamo sono sufficienti ma è la nostra capacità di accettare la realtà che trova dei grossi limiti. Tutto il resto sono solo scherzetti del nostro sistema nervoso centrale, distorsioni percettive e retaggi evolutivi.

Peace

sull' entropia pensandoci solo 2 secondi mi vengono in mente almeno 2 soluzioni.

1: per definizione stessa di Dio, egli non segue l'entropia, dato che è un pezzo del suo "progetto"; inoltre se l'entropia sovrastasse dio diventerebbe di logica conseguenza l'entropia a essere Dio.

2: ma ammettendo che ci sia un dio che crei un universo e si auto-imponga l'entropia, Dio che ha creato tutto potrebbe generare molto facilmente un continuo flusso di energia e restare in ordine, se non lo facesse perderebbe immediatamente il suo status di Dio, in quanto Dio non può essere caos.


Questi due esempi sono riferiti a un Dio-Creatore, ma con pochi adattamenti sono validi anche per un Dio-panteista o impersonificato all' universo
 
boboav a dit:
sull' entropia pensandoci solo 2 secondi mi vengono in mente almeno 2 soluzioni.

1: per definizione stessa di Dio, egli non segue l'entropia, dato che è un pezzo del suo "progetto"; inoltre se l'entropia sovrastasse dio diventerebbe di logica conseguenza l'entropia a essere Dio.

2: ma ammettendo che ci sia un dio che crei un universo e si auto-imponga l'entropia, Dio che ha creato tutto potrebbe generare molto facilmente un continuo flusso di energia e restare in ordine, se non lo facesse perderebbe immediatamente il suo status di Dio, in quanto Dio non può essere caos.


Questi due esempi sono riferiti a un Dio-Creatore, ma con pochi adattamenti sono validi anche per un Dio-panteista o impersonificato all' universo

1 - Io non prendo niente "per definizione". Definito da chi poi? ;-)
2 - Anche no. Perché farsi seghe mentali per ammettere fatti che non hanno nessuna evidenza nella realtà? Non c'è nessuna traccia di un continuo flusso di energia che tenga in ordine l'Universo e non ce n'è stata traccia sin dal Big Bang, altrimenti ne avremmo rilevato traccia nella radiazione fossile dell'Universo.

"Status di Dio", "Dio-creatore"... sono soltanto forme verbali che descrivono una fantasia, un desiderio.

Perché tentare di confutare una legge della fisica derivante dall'osservazione puntuale dell'Universo utilizzando argomenti che non hanno nessuna prova e nessuna radice nella realtà fattuale? L'entropia esiste, sin dal principio e nulla si sottrae ad essa.

Il concetto di Dio invece si evolve per soddisfare i bisogni degli uomini e le loro insicurezze. Si trasforma anche per non soccombere all'avidenza. Siamo passati dai culti animistici, al politeismo antropomorfo fino ad arrivare al Dio metafisico... Non ne abbiamo ancora abbastanza?! Cos'altro s'inventeranno filosofi e teologi per fare stare in piedi questa rassicurante favoletta?

Eppure io riesco a guardare il mondo e trovarci un'infinita bellezza, a provare immensa gioia e senza fare ricorso al concetto di Dio. Mentre morirò spero di essere in pace. Quando sarò morto verrò decomposto e reciclato da chi di me trarrà nutrimento.

Se solo tutte le risorse utilizzare per innalzare templi e per ingraziarsi il soprannaturale fossero destinate alla redistribuzione e alla condivisione, raggiungeremmo più facilmente quella "pace in terra agli uomini di buona volontà" che tanti recitano, durante le proprie messe soporifere, ma che poco o niente si impegnano per ottenerla realmente nelle loro comunità.
 
1- per definizione implicita della parola Dio.
2- non c'è anche nessuna traccia che non ci sia, anzi, se vogliamo addentrarci nel futuro della fisica l'intero universo potrebbe essere una stringa espanda........ guarda caso da una grande quantità di energia.

Detto questo, io non voglio giustificare qui con te l'idea di Dio, semplicemente da appassionato-studioso della fisica non mi piace il modo in cui hai tirato fuori l'entropia, nessuna giustificazione logica-scientifica, ti limiti a dire che l'entropia c'è e questo esclude l'esistenza di Dio (:|), ma senza una argomentazione logica (e la fisica si tira in ballo con LOGICA e anche paradossi). Nelle scienze matematiche per esempio molte dimostrazioni partono dalla definizione implicita dell' oggetto in questione, non puoi uscirtene con un "definito da chi", quindi, se vuoi parlare di fisica, devi farti quelle che hai definito "seghe mentali" e che io ritengo solo ragionamenti, altrimenti lasciala stare.

P.S: il big bang stesso è nato da una grande energia; inoltre puoi spiegami perché l'energia dovrebbe rimanere impressa nella radiazione di fondo dell'universo???? Questa davvero mi è nuova.
 
Allora... lungi da me intavolare un confronto sull'esistenza di Dio. Io credo che il concetto di Dio sia solo un'espediente per risolvere questioni eterogenee legate all'inadeguatezza delle conoscenze a disposizione della maggior parte del genere umano. Rispetto chi la pensa in modo diverso ma non nascondo che a volte faccio fatica a non burlarmene... del resto se siete convinti che Babbo Natale sia una favola per bambini, non vi viene naturale burlarvi di un adulto, in piena padronanza delle proprie facoltà mentali, che afferma di crederci ciecamente?! Lo so, non è politicamente corretto... a volte esagero su questi temi (non a caso hanno influenzato la scelta del mio nickname) e chiedo scusa se ho recato offesa a qualcuno.

Comunque io non volevo mettere in discussione l'esistenza di Dio (almeno non direttamente)...

Il mio ragionamento è questo: l'idea di un "aldilà" scaturisce dall'illusione dell'eternità delle condizioni che rendono possibile la vita nel nostro Universo. Soprattutto il concetto di reincarnazione è legato al concetto di vita materiale... altrimenti in cosa ti reincarni?! Ma, poiché il destino dell'Universo e inevitabilmente predetto dall'aumento entropico e consisterà nella sua "morte termica", a prescindere dalla teoria delle stringhe, (ogni punto dell'Universo avrà la stessa temperatura) ne consegue che anche la vita nell'Universo, tra miliardi di anni, non avrà più nessuna possibilità di esistere. Nessuna forma di intelligenza può percorrere in senso inverso le leggi della fisica che determinano l'aumento dell'entropia. E' un concetto molto semplice ma pochi si rendono conto della sua portata (ad esempio anche in campo economico, anzi, soprattutto in questo ambito).

Vi faccio una domanda, una di quelle che vi fa "intrippare" davvero...

"Come vi immaginate una "dopo vita" in un Universo completamente morto e sterile?" (Dovete immaginarmi un Universo in cui non esisterà più la luce e tutte le stelle saranno spente, con una temperatura prossima allo zero assoluto. Cosa canteranno gli angeli in paradiso? In cosa vi reincarnerete? Che "senso" avrà avuto la vita sul nostro pianeta?)

Pensare alla "dopo morte" mentre c'è ancora vita su questo pianeta può avere una valenza consolatoria... ma bisogna pensare in termini di miliardi di anni... tutto qui.
 
Pagan Atheist a dit:
"Come vi immaginate una "dopo vita" in un Universo completamente morto e sterile?" (Dovete immaginarmi un Universo in cui non esisterà più la luce e tutte le stelle saranno spente, con una temperatura prossima allo zero assoluto. Cosa canteranno gli angeli in paradiso? In cosa vi reincarnerete? Che "senso" avrà avuto la vita sul nostro pianeta?)
Cercherò di rispondere alle tue domande.
1)L'universo si pensa sia infinito e comunque è infinitamente grande di conseguenza quando l'universo sarà morto e sterile magari noi avremo la possibilità di vivere in altri pianeti in altre galassie ecc ecc...
2) Non credo agli angeli, ripeto non sono cattolico e non seguo nessuna religione.
3) Tutto come adesso, solo non più sulla Terra, sempre che essa sia destinata a finire.
4) Secondo me noi siamo un esperimento di esseri superiori (liberi di non crederci), essi ci hanno creato e ci hanno "messo" qui su questo pianeta, hanno osservato come ci siamo evoluti da uomini primitivi ad ora, hanno osservato i nostri progressi, come ci relazioniamo tra di noi, come sopravviviamo, come ci stiamo autodistruggendo insieme al nostro stesso pianeta, come ci facciamo del male a vicenda, come i soldi dominano le persone, ecc ecc... ci studiano, ci hanno sempre studiato dalla creazione dei primi esseri viventi. Sono loro che hanno creato questo ciclo di anime che si "riciclano" senza essere perdute ma usate per creare un nuovo essere vivente.

Quindi non credo che la nostra vita abbia un vero e proprio senso di per se... non sto parlando del singolo che mette su famiglia trova un lavoro...parlavo di qualcosa di più grande.
Ovviamente le mie sono solo opinioni, visto che non ne ho l'assoluta certezza, ognuno è libero di credere ciò che vuole.
 
Pagan Atheist a dit:
Allora... lungi da me intavolare un confronto sull'esistenza di Dio. Io credo che il concetto di Dio sia solo un'espediente per risolvere questioni eterogenee legate all'inadeguatezza delle conoscenze a disposizione della maggior parte del genere umano. Rispetto chi la pensa in modo diverso ma non nascondo che a volte faccio fatica a non burlarmene... del resto se siete convinti che Babbo Natale sia una favola per bambini, non vi viene naturale burlarvi di un adulto, in piena padronanza delle proprie facoltà mentali, che afferma di crederci ciecamente?! Lo so, non è politicamente corretto... a volte esagero su questi temi (non a caso hanno influenzato la scelta del mio nickname) e chiedo scusa se ho recato offesa a qualcuno.

Comunque io non volevo mettere in discussione l'esistenza di Dio (almeno non direttamente)...

Il mio ragionamento è questo: l'idea di un "aldilà" scaturisce dall'illusione dell'eternità delle condizioni che rendono possibile la vita nel nostro Universo. Soprattutto il concetto di reincarnazione è legato al concetto di vita materiale... altrimenti in cosa ti reincarni?! Ma, poiché il destino dell'Universo e inevitabilmente predetto dall'aumento entropico e consisterà nella sua "morte termica", a prescindere dalla teoria delle stringhe, (ogni punto dell'Universo avrà la stessa temperatura) ne consegue che anche la vita nell'Universo, tra miliardi di anni, non avrà più nessuna possibilità di esistere. Nessuna forma di intelligenza può percorrere in senso inverso le leggi della fisica che determinano l'aumento dell'entropia. E' un concetto molto semplice ma pochi si rendono conto della sua portata (ad esempio anche in campo economico, anzi, soprattutto in questo ambito).

Vi faccio una domanda, una di quelle che vi fa "intrippare" davvero...

"Come vi immaginate una "dopo vita" in un Universo completamente morto e sterile?" (Dovete immaginarmi un Universo in cui non esisterà più la luce e tutte le stelle saranno spente, con una temperatura prossima allo zero assoluto. Cosa canteranno gli angeli in paradiso? In cosa vi reincarnerete? Che "senso" avrà avuto la vita sul nostro pianeta?)

Pensare alla "dopo morte" mentre c'è ancora vita su questo pianeta può avere una valenza consolatoria... ma bisogna pensare in termini di miliardi di anni... tutto qui.

neanche io voglio intavolare un dibattito sull' idea di Dio, anzi, potrei anche essere d'accordo con te.
Semplicemente, da amante della fisica, devo controbattere il tuo semplicistico discorso sull'entropia, usata come spauracchio da parte tua per fare una bella figura e dare valore scientifico alle tue tesi difronte a qualcuno che di fisica ne sa meno di te.
 
boboav a dit:
Semplicemente, da amante della fisica, devo controbattere il tuo semplicistico discorso sull'entropia, usata come spauracchio da parte tua per fare una bella figura e dare valore scientifico alle tue tesi difronte a qualcuno che di fisica ne sa meno di te.

Mi dispiace che pensi questo di me. Ti assicuro che fare bella figura è l'ultimo dei miei pensieri... e poi, se così fosse, sarebbe molto più facile fare discorsi inneggianti alla spiritualità cosmica ecc.

Invece la prendo tanto a cuore perché ritengo che l'unico modo per evolverci ed avere una probabilità di sopravvivenza su questo pianeta sia una giusta fusione di pensiero razionale e spiritualità. Ma per spiritualità io intendo la capacità di provare amore e meraviglia nei confronti dei nostri simili e della realtà che ci circonda. La prospettiva di una sopravvivenza seppur parziale, ma concreta, dopo la morte a mio avvisso sminuisce l'attenzione e il rispetto che rivolgiamo al nostro pianeta e a noi stessi.

Ogni mese mi passano per mano, lo faccio per lavoro da anni, almeno 30 articoli dei più importanti ricercatori di fisica delle alte energie e di astrofisica (prima ancora che essi vengano pubblicati)... ammetto che sono in grado di decifrare solo una minima parte dei loro scritti... pagine e pagine di equazioni. Però non sono nemmeno l'ultimo arrivato.

1 - Il concetto di entropia è tra i più eleganti e affascinanti nella storia della fisica, con profonde applicazioni/ripercussioni in altri ambiti del sapere (e vi invito a leggere l'utilizzo che Georgescu-Roegen ne fa in ambito economico). Esso non viene messo in discussione dalla fisica quantistica o da qualsiasi altra moderna teoria. Sei o no d'accordo con me su questo?

2 - Tutto ciò sta a significare che, quale che sia il modello più preciso per descrivere i fenomeni fisici più complessi, l'aumento di entropia dovuto alle reazioni chimico-fisiche o nucleari è unidirezionale. E su questo concordi o no?

Ne consegue la morte termica dell'Universo... ma se hai a disposizione qualche informazione che possa smentire la mia affermazione ti prego di condividerla, te ne sarei grato.

Ecco, spero di essere stato chiaro, ho usato il semplice eppure potentissimo concetto/fenomento entropico per dimostrare che le condizioni che rendono possibile la vita nell'Universo tendono al totale deterioramento. L'ho fatto in modo semplice perché la fisica è una scienza che mira alle semplicità. E poi, grazie alla semplicità i concetti possono essere veicolati anche a chi non è un addetto ai lavori.

Prima di parlare di sopranaturale, di magia, di inspiegabile... bisognerebbe conoscere bene la scienza altrimenti ci raccontiamo delle favole.

Comunque, ripeto, sono rispettoso delle opinioni altrui. Magari ha ragione Renton e siamo frutto di un esperimento alieno... è altamente improbabile ma non impossibile. In merito alla reincarnazione è ancora più improbabile (ma poi ci reincarneremmo solo in esseri umani oppure anche in animali? Dipende dal nostro Karma? Tipo, se sono entrato in graduatoria per reincarnarmi in una "tigre della tasmania" ma poi questo animale si è estinto... cosa mi succede, passo in un'altra graduatoria? E se invece mi reincarno in un umano con capacità intellettive nulle sin dalla nascita, praticamente un vegetale, come farà il mio karma a "giocare" per una futura reincarnazione? Renton, che ne pensi a proposito?)

Vabbè, sapete che vi voglio bene e sono sicuro perdonerete questo mio "pippone" agnostico. :twisted:
 
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