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I miei primi viaggi con la psilocibina (lungo)

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion Fractal Cloud
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Grazie infinite Fractal per la tua risposta!!! Sembra davvero una grande persona lo psicologo!!! Quello che ti ha detto mi fa capire che non siamo su una cattiva strada!!! Anzi!!! Sei davvero fortunato!!! Tra sitter e psicologo sono contento per te!!! Io non ho nessuno dei due ma sono contento lo stesso perche' qui ho trovato VOI!!! Magic altro che matto sei il numero uno te!!! ∩__∩ Tra l'altro devo ritestare del MDMA dopo tanti anni e chiaramente scrivero' qui, ma ora ho la smania di organizzare il mio primo incontro con la psilo e vorrei godermelo a pieno!!
 
Beh sicuramente sarei più fortunato a non aver bisogno di uno psicologo :mrgreen: ma sì, ho avuto fortuna e credo che siano state le stesse circostanze a far sì che io facessi accadere le prime esperienze.
 
Si Fractal concordo con quello che dici, la fortuna che intendo e' quella di avere delle persone magnifiche nel tuo percorso che hai deciso di intraprendere anche con la psilo.
 
Aggiornato il primo post con la mia terza esperienza, che cito qua come al solito:

Fractal Cloud a dit:
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Venerdì 24 ottobre 2014
ore 19:17


Avendone tempo e voglia, è il momento giusto per provare a finire questi resoconti. Stavolta sono un po' più sobrio, vediamo cosa viene fuori.


Terzo viaggio.
E' sabato 7 giugno 2014 e, nonostante l'intensità dell'ultimo viaggio, la voglia di sperimentare ancora è tornata, forse più forte di prima, il richiamo del mondo le cui porte vengono aperte dalla psilocibina è molto forte.
M ha già fatto la sua esperienza solitaria con 15 g di Mexicana presi da soli, per me quello sarà invece il quarto viaggio; io non ho più assunto psilocibina dal 12 maggio e sono impaziente di vedere cosa mi riserverà questa volta. Ieri ho affrontato un viaggio abbastanza lungo e stancante e stamattina, dopo una colazione leggera, io e M abbiamo dovuto sbrigare alcune commissioni prima del nostro viaggio, incluso fare la spesa per essere preparati al meglio, all'ora di pranzo sono parecchio affamato e mi sento anche un po' stanco. Stavolta abbiamo deciso di cambiare setting, saremo in un bel parco a circa dieci minuti di cammino da casa mia; dopo la spesa andiamo da me, prepariamo dei panini, mettiamo negli zaini una coperta, un cartone di succo e un po' di snack. Verso le 13-13.30 è l'ora di spartirci i tartufi: 7.5 g a testa di Mexicana e 7.5 g a testa di Pajaritos, questi lievemente più forti ma sempre di intensità bassa, quindi ci aspettiamo un viaggio tranquillo; rolliamo quattro canne e ci avviamo verso il parco.
La giornata è bella e ormai il verde degli alberi ha la classica ricchezza estiva, il parco verso cui siamo diretti ha anche delle zone boscose e una bella collina che domina piuttosto bene i dintorni; l'unico difetto è che il parco è in buona parte, in realtà, un campo da golf, ma non ci preoccupiamo troppo della cosa, perché siamo al limite della città e il parco finisce direttamente in campagna, in una zona priva di abitazioni. Una volta arrivati iniziamo ad esplorare, lo attraversiamo senza girare troppo e ci avventuriamo nella campagna adiacente, lungo un sentiero circondato da prati con l'erba molto alta. Ci rendiamo conto che sono un po' troppo selvaggi, la vegetazione è un po' troppo alta e ci sono anche dei piccoli stagni qua e là, non riusciamo a trovare il posto ideale per essere solo noi e la nostra mente, quindi decidiamo di tornare verso il parco, proprio mentre gli effetti salgono. Mentre le mani sembrano sempre più sudate e i colori iniziano a farsi più brillanti, troviamo un gruppo di piccole casette ai limiti del parco, dietro una sottile striscia di bosco, sembrano case dei personaggi delle fiabe, piccolissime e ciascuna con un giardinetto recintato pieno di fiori e camini per le grigliate.
Rientriamo nel parco e lo giriamo per bene, cercando un posto che non fosse proprio in mezzo al green, visto che non sarebbe carino farci insultare in una lingua sconosciuta proprio mentre siamo in uno stato di totale alterazione; io mi sento decisamente stanco e anche la fame non accenna a lasciarmi in pace, ma so che non è certo il momento migliore per mangiare. Troviamo una zona di prato libera, di fronte a un anfiteatro di pietra anch'esso coperto di erba, il tutto circondato da alberi. Anche se siamo vicini a un piccolo sentiero (tanto per cambiare) ci sembra il posto giusto e ci stendiamo. Gli effetti si sono fatti sentire abbastanza in fretta, gradisco molto sdraiarmi e stavolta sento che sarei a posto così, senza fumare, probabilmente la stanchezza e il digiuno fanno la loro parte e per qualche minuto mi limito a contemplare il cielo osservando i miei pensieri che si fanno più rapidi e sciolti. M si accende una canna e mi invita a fare qualche tiro, io ci penso su un pochino e penso che alla fine "perché no". La prendo da sdraiato, il primo tiro mi sembra la cosa più buona che abbia mai sentito, mi rilassa in pochi secondi. Penso che se questo è l'effetto riuscirò a fumare poco, e ho ragione. Faccio un paio di tiri di seguito, mentre guardo il cielo: dopo il terzo succede una cosa incredibile, la mia visione del mondo cambia completamente in un secondo, come se la mia mente avesse spalancato un occhio in più. Non voglio parlare di terzo occhio o cose del genere, proprio molto concretamente ciò che vedo è completamente diverso dal solito, anche se sempre uguale a prima, ed è accaduto in un istante, durante il quale ho sentito anche una musica che aveva qualcosa di strano, non direi celestiale ma è la parola che più vi si avvicina, come un delicato accordo di organo. Tengo la canna in mano ma si spegne e io non ci penso nemmeno più, M mi fa notare che potrei ripassargliela in modo che se la possa finire, cosa che fa con calma e godendosela molto. Mi guardo attorno, gli alberi sono maestosi e i colori lievemente alterati, per la prima volta vedo il prato respirare, percorso da delle onde. Non so per quanto stiamo sdraiati lì, ma è parecchio tempo ed è principalmente per mia volontà, sia perché il cielo come sempre mi incanta, sia perché sono davvero troppo stanco per pensare di andare in giro. Rivedo l'oceano, le isole e le nubi dall'alto della prima volta, approfitto della quiete per provare a pensare, ma i miei bisogni fisici mi tengono troppo ancorato al corpo, è quasi il contrario di un bad trip, nel senso che invece che far fatica a rimanere ancorato alla realtà che mi è famigliare, fatico a distaccarmene. La cosa peggiora quando mi rendo conto che M come sempre sta bevendo molto e io ho scordato la mia acqua, e so che avrò sete e sono così lucido, nella mia pur fortissima alterazione, che per metà del tempo penso a come potremmo organizzarci per tornare a casa, prendere quel che ci manca e tornare lì…impossibile. Tanto più che adesso sono veramente spalmato a terra e se anche solo vedessi il mio letto non credo mi muoverei più.
M mi propone di finirmi la cannetta per rilassarmi del tutto ma non c'è verso, sono troppo stanco e affamato e soprattutto so che se fumo mi viene facilmente sete e non voglio rimanere senza nulla da bere dopo. Tuttavia, vederlo rilassato e non preoccupato da tutte le cose a cui penso mi aiuta e decido di provare a lasciare andare, in fondo se servirà muoverci potremo sempre farlo dopo e sicuramente saremo messi meglio, visto che ora siamo nel picco. Guardo il cielo e sgombro la mente, lascio che la psilocibina sleghi i nessi tra tutte le mie preoccupazioni, fame, sete, sonno spariscono e il viaggio si fa profondo, profondissimo. Se lasciassi andare del tutto diventerebbe una di quelle esperienze che fanno capire la potenza di questa sostanza, ne sono sicuro, nonostante il dosaggio di per sé non fosse alto. La mia visione si concentra sempre di più sulle nubi, invece dei frattali stavolta le vedo brulicare di vita e ad un certo punto assumono una struttura a nido d'ape, che mi sembra bella e ovvia, giusta. Non distolgo lo sguardo e lascio che i pensieri siano guidati da ciò che vedo, sto veramente viaggiando lontano senza allo stesso tempo riflettere su nulla di profondo, mi basta ciò che ho attorno. Purtroppo è chiaro che non sono pronto per spingermi così a fondo, nel momento in cui in una nube compare una figura caleidoscopica rotante, dall'aria geometrica e tutt'altro che naturale (e curiosamente in bianco e nero), sebbene non sia nulla di spettacolare rispetto ad altre percezioni che ho già sperimentato, qualcosa mi colpisce al punto da scuotermi, perché mi fa capire dove sto arrivando. Non so spiegare meglio questo istante, è come se quella figura fosse l'avviso che sto varcando una soglia e senza nemmeno volerlo torno nel nostro mondo, o meglio, in questa sua versione un po' più psichedelica.
Nei viaggi precedenti ho manifestato una certa ossessione, proporzionale alla potenza del viaggio, a sapere dove mi trovo esattamente e che ore siano; ora però non so quanto tempo è passato da quando siamo qui, in quasi totale silenzio e profonda introspezione, ma M cerca insistentemente di convincermi ad alzarmi, vuole vedere com'è camminare per questo nuovo parco. Per una mezz'ora gli chiedo di rimandare, ma poi mi lascio convincere volentieri e ci alziamo, non senza vacillare un pochino.


--- continuo il 25 ottobre, ore 16.15 ---


Ci incamminiamo e "guido" io, M non ha un senso dell'orientamento particolarmente buono, specie sotto allucinogeni; attraversiamo una parte del parco, che come al solito sembra molto più fiabesco che in realtà, tagliando direttamente il green e propongo di salire in cima alla piccola collina. La strada che la costeggia sembra lunghissima e io vedo solo quella, non ho più in mente la collina, il panorama eccetera, c'è solo la strada e il pendio accanto che sembra uno strapiombo, nonostante sia solo la collinetta di un parco. Arrivati in cima, un nuovo strano personaggio ci accoglie. Ne darò la descrizione per ciò che ho visto io, che in questo caso è stato curiosamente diverso da ciò che è apparso a M. In cima alla salita c'è uno spiazzo di terra battuta, con in mezzo un ceppo rimasto dal taglio di un albero; seduto su questo c'è un uomo mulatto, vestito in maniera semplice ma che ricorda un po' un cow-boy per via del gilet e del cappello, che suona la chitarra. La melodia è molto dolce, lui ha occhi chiari e sereni, che accompagna con un sorriso mentre ci segue con lo sguardo intanto che passiamo. Sorridiamo anche noi, ma non abbiamo il coraggio di dire niente, siamo decisamente troppo distaccati dalla realtà per avere una conversazione. La cosa che più mi stupisce era lo sguardo consapevole di ciò che stavamo provando e il sorriso che sembrava complice e pieno di approvazione; lo stesso atteggiamento mi pare l'abbia colto M, solo che per lui il suo aspetto era leggermente luciferino e la musica più sensuale e maliziosa, un personaggio positivo ma in due modi totalmente opposti. Credo che M vedesse anche dei colori diversi dai miei, per quel che ho potuto capire.
Scendiamo e seguiamo il sentiero, che attraversa un piccolo pezzo di bosco, uno dei luoghi più magici che ci sembra di aver attraversato, sebbene siano in realtà solo poche decine di metri e si tratti semplicemente di un boschetto di un parco alla periferia di una città. Siamo così catturati dall'esperienza che arrivati in fondo non dobbiamo nemmeno discuterne e decidiamo di ripercorrere quel tratto per riviverne la magia.
Pian piano torniamo verso il punto in cui eravamo sdraiati prima e ci buttiamo di nuovo giù; ormai il viaggio dura da un po' e pensiamo sia ora di fare uno spuntino, idea che accolgo con felicità, forse recuperando energie mi godrò il resto del viaggio ancora di più. Osservo M e mi rendo conto che la sua barba e i suoi capelli sono fucsia, tutti gli altri colori sono più vividi ma normali in questo momento, trovo la cosa divertente, soprattutto perché per quanto mi muova e avvicini lo sguardo vedo come se fossero fucsia sul serio.
Qui faccio un errore e scelgo l'unico panino che contiene un roast beef che abbiamo preso perché piace a M, ma non a me, ma in un momento del genere il mio interesse per il cibo è veramente nullo; in più stare sdraiato mi toglie di nuovo le forze. Masticare è un'impresa, il movimento ripetitivo della mandibola mi risuona in testa e il ciclo masticatorio praticamente ora guida i miei pensieri e i viaggi mentali; l'idea di deglutire è del tutto superflua, mi rendo conto che praticamente non so più farlo, se fosse per me, una volta finito di masticare, sputerei tutto. Riesco a deglutire solo buttando giù una sorsata di succo e impiego circa mezz'ora a mangiare mezzo tramezzino! M non sembra avere i miei problemi e, dopo essersi saziato, si accende il suo secondo cannone, insistendo perché io mangi un altro panino, possibilmente uno che mi piaccia in modo che mi risulti più semplice. Non ha affatto torto, il secondo va giù che è un piacere e le forze tornano sul serio, insieme al desiderio di farmi anche io una fumatina. Decidiamo di approfittare delle ritrovate energie e camminare ancora, adesso il panorama è di una bellezza mozzafiato, quasi commovente, questa vista da sola varrebbe tutta la fatica del viaggio (perché riposante non è certo un aggettivo adeguato, specie per questo in particolare). Non resisto più e mi accendo una cannetta, per me è la prima, ho solo fatto tre tiri da quella che M mi ha passato all'inizio; lui dal canto suo me ne scrocca tre o quattro ora ma si sente ormai a posto. Tuttavia la stanchezza si fa sentire, vogliamo iniziare ad avviarci a casa quindi lascio che si spenga a metà e me la tengo per dopo.
Uscire dal parco e riemergere in mezzo alle casette della periferia fa un effetto stranissimo, ma soprattutto i dieci minuti di strada che ci separano da casa mia sembrano non finire mai: la strada è lunghissima davanti a noi, non ne vediamo la fine e ogni piccola pendenza, ogni dosso, ci mostrano curvature ancora innaturali ed esacerbate.
Sembra che tutto fili liscio, ma sarebbe troppo bello. Al contrario di M, io sono finito ad abitare in un posto dove è molto più facile stringere amicizia e, proprio mentre sto per aprire la porta, ci si para davanti una ragazza tedesca che ormai conosco abbastanza bene. Già chiacchierona di suo, sembra particolarmente desiderosa di conversare, ovviamente in inglese, in piedi sotto il sole. Per fortuna non ho finito quella canna prima. Non so come, riesco a sostenere una conversazione quasi decente, ma lei non vede l'ora di sapere tutto sul mio amico e vuole saperlo da lui. M è in uno stato pietoso, la guarda con disperazione, la testa un po' storta e due occhiaie incredibili, mentre ciondola con la mano gli occhiali da sole, che farebbe molto meglio a tenere indosso. "Scusa, ci siamo appena fatti una canna e vorremmo davvero entrare e risposarci un po'", è tutto ciò che lui riesce a dirle. Eroe. Siamo liberi.
Il resto del pomeriggio passa con la discesa del viaggio e noi buttati malamente a letto per ripigliarci: io finisco la canna di prima, accendo la seconda e dopo che M va via, non tanto più tardi, mangio l'ultimo panino che è avanzato e me ne rullo una terza con smania incredibile, prima di rilassarmi al punto tale che non ho praticamente più alcun ricordo.
 
Fractal Cloud a dit:
Sono domande difficili quelle che ti poni, e sono le stesse mie e di tanti altri, ma non di tutti certamente...vedere la risposta è difficile e seguirla penso possa esserlo ancora di più, almeno per chi è "complicato"...ma il lavoro su sé stessi, quando volto ad aprirsi invece che a ottenere singole cose disciplinandosi all'eccesso, funziona e l'esperienza psichedelica aiuta, non posso negare in alcun modo che la mia testa non sia per nulla la stessa anche solo di dieci mesi fa, e ne sono ben felice.

Si son domande difficili...ma son domande che spero di aver comprese e passate... e come il ricordo del passato che mi ha aiutato a superare la soglia per vivere il presente, ora, imparando dai suoi errori! Il futuro per il momento è come il passato! (Mi viene in mente le parole di Alan Watts in un video, lo passo sotto che l'ho ritrovato :"...Solo non devi ricordare il passato...o come splende il sole, semplicemente lo fa!...") Ma e dura a tutti gli effetti mantenere un certo equilibrio psico-fisico indeterminato! Interessante l'apertura mentale del tuo psicologo! Ma l'idea che ti ha messo in contraddizione, dell'evadere dalla realtà, mi scombussola, non credo che gli psichedelici di un certo tipo (psilocibina-lsd), possano portarti alla dipendenza psicofisica per volontà tua di evadere dalla realtà, rifiutando i problemi o le responsabilità ecc. ecc.! Adesso non so, ma io come sono ora, forse, porterò per tutta la vita questa sostanza (psilocibina) con me. Come un Sacro graal! Condivido l'essere "complicato" lo sono tutt'ora! A 20 anni mia mamma mi ha obbligato, vedendomi cambiato radicalmente ad andare dallo psicologo, perchè ogni weekend ero a consumare Serotonina nelle disco...dopo poco piu di un anno cosi, si è fatto sentire l'abuso, depressioni, fobie, tachicardie(non so se si possano chiamare cosi..cmq nell'ordinario, d'improvviso sentivo partire il cuore a mille, procinto per esplodere se andavo in panico e la midriasi non ne parlo:Oo:, idem.)Paranoie su paranoie, il medico di base a quel tempo, mi ha prescritto ansiolitico, mai preso, ho combattuto con la depressione catatonica per mesi! Quando sono andato da psicologo per quella seduta (stavo gia molto meglio) ,ho parlato solo io, gli ho raccontato tutta la verità, tutto su tutto e quello che avevo imparato dall'abuso di Ecstasy e altre sostanze, mi ha capito ed e finita li. Negli anni successivi a quei fatti, ho riprovato ad assumere ancora, paranoie per tutta l'esperienza. Ho lasciato stare, e oggi solo se trovo md ottima, in occasioni speciali, non la nego se la incontro! La psilocibina sono di quelli che la vede come un dono delle stelle:heart:!
Ps appena posso leggo l'ultima tua esperienza che ho appena visto postata.

Io non ho nessuno dei due ma sono contento lo stesso perche' qui ho trovato VOI!!! Magic altro che matto sei il numero uno te!!!

Grande Ein, vedrai che il tempo ti fara incontrare persone adeguate ad esperienze profonde, vicine o lontane! Io se non ci fosse mio cugino, sarei nelle tue stesse condizioni per viaggiare! E da solo viaggio alla grande! Il problema come penso forse, anche per altri, non è il viaggio, ma la necessita di comunicare- condividere quello che ti ha attraversato! Cmq si, grazie anche da me di esser qui con voi!:pidu:
 
Magic, il tuo discorso fila, ma il mio psicologo ha ragione, io stesso ho avuto racconti di prima mano di usi incredibilmente irresponsabili di queste sostanze...tipo gente con lavori notturni pericolosi che per combattere la noia si buttava giù un trip ogni poche, pochissime notti, per fortuna scoperta e rimossa dall'incarico...tanto per dirne una. E se appena si ha un po' di predisposizione alla psicosi, subire un distacco detto dalla realtà è cosa da poco e poi tornare indietro non è semplice. Diverso è il discorso (che è un po' la tua esperienza) per cui si possono provare le sostanze anche un po' alla cieca ma poi, se si sa vedere, prima o poi si impara cos'hanno da dire. Io stesso la prima volta avevo più voglia di sballarmi e fare la "cazzata", piuttosto che di andare tanto a fondo, anzi, nemmeno immaginavo che ci fosse tutto questo mondo dietro. ;)
 
Bellissimo viaggio fractal, sei un grande, mi hai tolto risatone, sul cibo ancora in viaggio che volevi sputare e anche sulla tedesca, ironicamente, mezza logorroica, e il tuo amico che dolcemente la sbolognata!Ahahahahaha. Bastano pochi per ricevere tanto lasciandosi andare, leggo che hai notato anche te questa cosa del vero potere della psilocibina senza l'ingordigia! Grande grazie.
 
Grazie a te Magic, manca l'ultimo, ma la descrizione sarà cortissima perché fu due giorni dopo questo ed ero intolleranza...gli effetti sono stati particolari nel post e, paradossalmente, sono stati ciò che forse più di tutto mi ha fatto capire i poteri dell'apertura psichedelica...lo scriverò presto, giusto per completezza e anche perché questi racconti li conservo anche per me come un diario, sperando che nuove pagine arrivino presto! :D
 
Ho aggiornato con il quarto e ultimo resconto, che riporto qui sotto. Mi rendo conto di aver scordato di fare i riassunti dei report con set, setting, sostanze, dosi et cetera, magari rimedierò ma ora non ne ho proprio voglia! :mrgreen:
E' nel secondo messaggio per ragioni di limitazione della lunghezza dei post.

Fractal Cloud a dit:
Attacco qui la conclusione di questa piccola serie di avventure, perché avendo superato i 60mila (!) caratteri non posso farlo in quello sopra.
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martedì 4 novembre 2014


Finalmente ho voglia di descrivere anche il quarto viaggio, che è anche l'ultimo, almeno fino a questo momento. Sono abbastanza sicuro che la descrizione che ne farò renderà anche troppa giustizia a questo viaggio. Onestamente ammetto (in realtà sto aggiungendo questa frase quasi a fine racconto) che è stato più noioso di così sul momento, ma ciò che ha lasciato in me è nelle mie parole seguenti, in piccola parte ovviamente, perché raccontare queste cose è davvero complicato.


Quarto Viaggio.


E' lunedì 9 giugno 2014, sono quindi passati appena due giorni dalla nostra precedente esperienza psichedelica. So che dopo un'assunzione si sviluppa una temporanea tolleranza, ma non mi sono ancora documentato a sufficienza e sinceramente mi interessa poco: desidero approfondire da solo lo stato psilocibinico, che ancora mi influenza dall'altro giorno. Ieri non ho fatto che pensare che oggi sarebbe stata la giornata perfetta: il tempo previsto è molto buono e M sarà fuori città per qualche giorno, quindi potrò approfittare di casa sua e del parco circostante, decisamente più tranquilli di dove vivo io.
Prima di dormire ho fumato una cannetta d'erba veramente buona, ho fatto un bel sonno e invece di pranzare ho mangiato solo un'insalata piuttosto presto; sono le due o giù di lì quando mi avvio e raggiungo casa di M. Lui ha già fatto la sua esperienza solitaria una settimana fa con 7.5 g di Mexicana, quindi, volendo fare qualcosa che si mantenga leggero e pienamente gestibile, decido di assumere la stessa dose, finendo i 15 g di cui disponevamo. Abbiamo anche degli Atlantis (più forti) e degli Hollandia (molto più forti), che alla fine non proveremo mai, visto che questo week end avrà ampiamente soddisfatto il nostro desiderio psichedelico per i prossimi mesi.
Assumo i tartufi, ci metto un po' a masticarli perché li abbiamo fatti seccare; li butto giù col solito succo di frutti tropicali e rullo una bella canna per dopo. Mentre attendo che salgano sento un po' di musica (Pink Floyd, mi pare) e chatto con M, che mi seguirà un po' per tutto il pomeriggio da lontano. Passa una mezz'oretta e, nonostante la dose leggera e la tolleranza, inizio a sentire gli effetti, così esco per una passeggiata. La giornata è veramente bella, c'è il sole e giusto qualche nuvoletta sparsa e un po' batuffolosa, è molto mite e il parco è ovviamente nel suo pieno splendore di inizio estate. Faccio un giro non molto lungo, gli effetti non sono ancora abbastanza da catturarmi, ma lo sono per rendere tutto un po' più difficile da fare, perché la concentrazione inizia a diminuire decisamente. Rientro e mi metto al computer, chatto ancora con M, scelgo un po' di musica e mi accendo la canna. La lascio a metà perché la botta è notevole, saluto momentaneamente il mio compagno di viaggio vicino anche da lontano e mi stendo un po'. Qui si nota la combinazione di tolleranza e dose leggera: stavolta l'erba, invece di "prenderli a braccetto e portarli su", parafrasando ciò che mi ha detto M mentre ne riparlavamo poche sere fa, è più forte di loro e li sovrasta. In pratica ho una grande botta ("un bottone, ma di quelli che fai proprio fatica a mettere nell'asola", per citare un altro mio amico) da cannabis, a momenti molto introspettiva e un po' più psichedelica del normale. La musica non mi prende più che con una semplice fumata, anzi, la sento molto più distante, non mi coinvolge affatto. Ho dei momenti di pensiero abbastanza profondo, ma - forse per via della solitudine - tendo ad incupirmi un po', la cosa non mi stupisce per niente visto il periodo che sto attraversando, è un rischio considerato. Non mi sento pronto ad affrontare questa cosa da solo e so che a questa intensità posso gestirla in pieno, quindi mi limito a distogliere il pensiero e badare ad altro, la mia volontà non è pesantemente alterata come le altre volte. Lascio passare un po' di tempo, ho in programma di fare una camminata ma non prima che gli effetti dell'erba siano scesi.
Quando ciò succede dev'essere poco più che metà pomeriggio, ma fa poca differenza, ormai le giornate sono lunghissime, il tramonto è dopo le dieci e il cielo rimane ancora chiaro a lungo, anzi, rimane sempre un alone luminoso all'orizzonte verso Nord-Ovest. Esco e cammino su vialetti che mi sembrano lunghissimi e un po' deformati, con salite e discese esagerate rispetto alla realtà; gli alberi sono sempre più maestosi e saggi e i colori si fanno più caldi, somiglia un po' alla prima volta. Naturalmente essere soli cambia tutto, si è decisamente più introspettivi, forse anche per carattere non sperimento alcun cenno di euforia, ma rifletto, osservo e ammiro camminando lentissimo, o così mi pare. Mi sfido a girare un po', ma non esplorerò zone sconosciute come ha fatto M (che in realtà ci era già passato una volta o due) addentrandosi nel bosco qua vicino, non conosco abbastanza i dintorni e trovo irritante il gps del telefono anche quando sono sobrio. Ebbene, camminando finisco dietro le casette che la prima volta vedevamo di fronte a noi mentre stavamo sdraiati nel prato: sarò a duecento metri in linea d'aria da casa, forse trecento…e riesco a perdermi! Invece di rientrare nel parco, giro prima, perché la ripidissima discesa che stavo percorrendo, mi è sembrata troppo lunga nella sua deformazione psilocibinica, finendo nei vialetti delle case. Finisco erroneamente in quasi tutti i giardini e parcheggi dell'isolato, prima di ritrovare la vera (nonché effettivamente unica) strada. Credo che essendo da solo mi sia molto più facile perdermi nei miei pensieri e allentare il contatto con la realtà, che è interessante ma penso sarebbe meglio da fare in un ambiente più controllato. E' in momenti come questo che capisco che alcune mie difficoltà a lasciarmi andare siano (e per qualcuna, oggi che è passato del tempo, potrei forse dire "fossero") davvero profondamente radicate nella mia psiche.
Torno quindi verso casa, lo spettacolo dei sentieri alberati è stupendo, gli alberi sono smisurati e trasudano saggezza, in particolare alcuni che credo possano essere un tipo di salice, o qualcosa di simile, sono davvero meravigliosi. L'erba nei prati è altissima e ogni stelo termina con un ciuffetto di un colore delicato, come quello della farina lattea, creando un mare di piccoli piumini ondeggianti, che a me sembrano argentati. Nella prima parte della passeggiata sono passato accanto ad una ragazza, apparentemente nuda almeno dalla vita in su, ma comunque nascosta dall'erba, seduta proprio nel mezzo di un prato. "Fatata" è una buona parola per descrivere l'impressione che mi ha fatto, alla fine nonostante tutto a loro modo sono decollati anche questa volta. Naturalmente non c'è paragone, mancano completamente quei viaggi a "bolle" e la mia coscienza è molto più vicina alla normalità rispetto alle altre volte.
Rientro, chatto ancora un po' con M che da perfetto sitter mi esorta a finirmi il cannone e godermi la botta, visto che non mi va di stare fuori. Obbedisco volentieri, fumo sentendo la musica e mi stendo di nuovo. Come prima, la psilocibina si tira indietro e il THC per un po' vince, quindi me la polleggio e mi sparo non so più quante puntate del telefilm che sto vedendo in queste settimane, qui davvero le acque della psiconautica si sono fatte sottilissime, il viaggio è quasi del tutto annullato. Ormai è passato un pezzo e infatti finisco con lo smaltire l'erba e i funghetti in un colpo solo, ritrovandomi nel piacevolissimo stato che segue la discesa.
Quando arriva il momento in cui mi sembra che la casa sia proprio come al solito, considero il viaggio del tutto finito e mi avvio per tornare a casa. Con mia grande sorpresa, trovarmi all'aperto mi fa capire che gli effetti non sono proprio finiti, ma sono abbastanza lievi da farmi sentire tranquillo nel rientro a casa. I cinque minuti di camminata per la fermata del bus mi sembrano eterni, sono in uno stato contemplativo e mi godo la vista di ogni cosa. C'è ancora moltissima luce, sono circa le nove quindi non è nemmeno ancora tramontato il sole.
Mentre aspetto l'autobus, osservo da lontano la piccola avventura di una famigliola con passeggino, separata sui due marciapiedi opposti, che deve affrettarsi a prendere un bus che sta passando sulla strada che incrocia quella dove sono io. Mi sembra di seguire un'avventura epica, empatia a mille, per non parlare della suspense e del sollievo quando riescono a raggiungere la fermata e caricare sé stessi e il passeggino. Ora è tutto tranquillo e posso concentrarmi sull'albero che c'è proprio di fronte a me dall'altro lato della strada: sto guardando ad Est e il sole, vicino al tramonto, è alle mie spalle. L'albero davanti a me mi parla, lo capisco anche se non sento niente. Forse mi ha detto alcune delle cose che sto accettando di ascoltare col passare del tempo dall'esperienza…
I colori sono bellissimi, il suo verde brillante svetta sul cielo azzurro intenso, in cui ci sono nubi sparse su diverse quote, alcune grigie e alcune bianchissime; inoltre c'è una bellissima luna proprio lì, nel cielo azzurro davanti a me, mentre il sole tramonta alle mie spalle. Vorrei parlare giorni di quell'albero, ma in realtà non saprei di fatto cosa dire (ne conservo una foto nel cellulare, fatta l'ultima volta che l'ho visto prima di partire, con una luce abbastanza simile, non potevo farne a meno).
Prendo il bus, mi sembra di fare un viaggio in astronave mentre percorre il rettilineo finale prima di arrivare alla mia fermata. I due -dico due- minuti di cammino per arrivare a casa sono molto intruppanti, praticamente sono meno "storto" ma sto viaggiando più ora che nel pomeriggio. Rientrando incontro un mio amico e compagno di dormitorio francese. E' un ventunenne interessantissimo, con dei lunghi dreadlocks biondi e gli occhi malinconici, in cui mi rivedo per alcuni aspetti, anche se è decisamente più avanti di dove fossi io alla sua età. Però ecco, ora lo vedo solo come un ostacolo tra me e la mia cena, la conseguente cannetta e un bel sonno ristoratore. Vorrei morire quando inizia a chiacchierare e, peggio ancora, propormi un qualche genere di attività; mi pare di parlare decentemente, lo convinco che sono andato in ufficio nonostante oggi fosse festivo per finire del lavoro, e che sono stanco e devo posare la spesa che ho nello zaino.
La giornata finisce come programmato, ma quest'ultima e modesta dose non finirà di sorprendermi: uno stato lievemente alterato permane per qualche giorno, in cui le nubi, le piante, tutto ciò che è naturale mi sembra splendente e intriso di giustezza. Mi chiedo quanto durerà e lo osservo svanire molto lentamente, non escludo che rivedere gli stessi paesaggi mi darebbe una certa impressione anche in futuro. E' molto probabile che mi capiterà di tornare là per lavoro, in tal caso tornerò sicuramente a vedere i posti in cui ho vissuto queste sensazioni e ne osserverò gli effetti.


Ho dei progetti futuri circa la ripetizione e l'approfondimento di esperienze di questo genere; sia che vi riuscirò o meno e comunque vadano,
sarò per sempre grato per queste esperienze già vissute, per ciò che mi hanno dato, per ciò che mi stanno ancora dando dopo cinque mesi, per ciò che sono sicuro mi regaleranno ancora in futuro.

Meno male che doveva essere breve... :roll:
 
Complimenti Fractal per anche l'ultima esperienza. Dalle 14 del pomeriggio mi pare di aver capito la durata circa 6 ore? Ti invidio che hai il coraggio di uscire e sperimentare da solo, grazie forse anche al tuo amico sitter che ti ha indottrinato bene!! Ma quello che non riesco mai a capire e' se in queste esperienze con la psilo succede di perdersi completamente la coscienza e la cognizione del mondo esterno e la realta'!! Nel senso anche nel pieno del trip se si ha un'ancora attaccata alla realta oppure no! Inoltre domanda magari stupida ma la midriasi sotto psilo avviene?
Grande Fractal!!! Non vedo l'ora di contribuire anche io con esperienze con la psilo!!!
 
Diciamo che 6 ore è una durata abbastanza tipica contando anche la discesa...l'ultimo è stato particolare, perché mi sembrava finito molto prima, causa tolleranza e dose bassa, ma in realtà una parte dello stato psilocibinico è durata decisamente più a lungo, però ero abbastanza presente, non più in pieno trip. Io non ho mai sperimentato una dissoluzione dell'ego o comunque un completo distacco dalla realtà, cioè se ci vuoi pensare te lo ricordi chi sei, cosa stai facendo, perché sei in quello stato. Tuttavia il massimo dosaggio che ho preso non è comunque una dose veramente forte, e per una cosa del genere credo vorrei essere in un ambiente chiuso e protetto e magari con un sitter che è rimasto lucido.

Devo ammettere che mi sono divertito, nei momenti in cui ero in casa, a guardarmi le pupille: sinceramente non le ho notate così dilatate, però essendo in un interno era normale comunque che lo fossero un po', per via della poca luce. Sicuramente non avevo tutto l'iride nero, ecco. Onestamente anche con la cannabis non ho mai notato una dilatazione consistente delle pupille, ogni tanto mi piace guardarmi allo specchio quando sono in botta, non so perché ma l'occhio rosso e con quell'aria rilassata, per qualche ragione, mi piace un sacco. :)
 
Ok Fractal allora posso stare diciamo tranquillo perche' essere non a casa e perdere l'ancora come nella mia esperienza che ho scritto qui (vedi quando esclamo "sono tornatooo") mi terrorizza non poco, anche perche' come ho gia detto non ho nessun sitter che possa seguirmi. Con la cannabis non ho notato anche io molta midriasi...ma con LSD tantissimo e mi e' durata 2 giorni!!!! Non proprio anti-sgamo direi!!!
 
Eh no, decisamente! Comunque anche se non si perde ancoraggio con la realtà, essere in giro da soli non è semplice, non so cosa abbia in mente di fare tu e in che ambiente saresti, ma se li provi da solo, la prima volta ti consiglierei di partire dall'idea di stare in un luogo tranquillo e sicuro e vedere come va...non ho termini di paragone con altri psichedelici, data la mia poca esperienza, da quello che mi ha detto il mio compagno di viaggio con LSD vedi molte più cose strane, ma secondo lui il distacco dalla realtà che ottieni con la psilocibina è maggiore.
 
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