ARTEMISIA, PIANTA DELLE STREGHE
L’Artemisia fa parte delle composite, piante perenne che può raggiungere anche un metro e mezzo di altezza,
ha un bel fusto di colore rosso scuro, fiori gialli raggruppati in spighe, dal profumo molto simile all’assenzio.
Diffusa al Nord e nel Centro Italia, si trova spesso nelle zone incolte, lungo i muri, nei campi, nei prati, tra le rovine e vicino le siepi.
La fioritura va da giugno ad agosto e se ne utilizzano tutte le parti, dalla radice ai fiori. L’artemisia è forse la pianta più famosa tra le erbe di San Giovanni (24 Giugno).
In tempi antichi faceva parte del mazzetto degli odori e veniva solitamente raccolta allo spuntare del giorno, camminando all’indietro.
Nel mito si racconta che l’Artemisia sia stata donata alle donne dalla Dea Artemide, da cui prende il nome, per rendere il ciclo mestruale regolare e per aiutare nei parti difficili.
Nelle medicina popolare,questa pianta, veniva però vietata alle puerpere, perché dava un sapore sgradevole al latte materno. Un vecchio detto dice: “Chi porterà l’artemisia nel suo cammino non si sentirà mai stanco”, infatti veniva usato come talismano contro la fatica e come amuleto dai viaggiatori.
Ma questa pianta non protegge solo i viaggi fisici, ma offre la sua protezione anche durante i viaggi spirituali, quindi sarebbe opportuno bruciarne qualche rametto, durante le meditazioni.
Nel mondo greco-romano era nota per la sua efficacia contro le convulsioni e le crisi epilettiche.
E’ una pianta legata ai cicli lunari, e come la Luna induce l’abbassamento di veglia, cosi,i suoi fiori sprigionano absintina, un principio amaro che in passato veniva usato come droga, provocando allucinazioni, delirio e a volte anche la morte.
L’artemisia è una pianta semplice, ma molto completa, è un erba di vita, ma come abbiamo appena visto, anche di morte.
La tradizione prevede che si intreccino corone di Artemisia per ornare il capo dei giovani, allontanare gli spiriti maligni e alleggerire il cuore con il dolce sentimento della contentezza.
In alcuni paesi, il giorno di ferragosto, gli sposi si regalano corone di artemisia per propiziare la fertilità.
In quasi tutto l’oriente, vengono confezionate figure magiche con l’artemisia, e vengono appese fuori dalla porta per allontanare il male dalle case.
Per comunicare con gli Dei, gli antichi Greci, mescolavano fiori di Artemisia con il grasso degli animali sacrificati, e il fumo che saliva al cielo era cosi profumato da essere gradito agli esseri superiori.
Una volta l’inchiostro veniva temperato con succo di Artemisia, per rendere la carta inattaccabile dalle tarme, poiché la parola deve durare al di là del tempo e oltre la caducità delle cose umane.
Nel mondo ci sono varie leggende su questa pianta magica, ma una in particolare è più conosciuta delle altre.
Racconta di una ragazza che andando a passeggio, finisce in una buca piena di serpenti. Sul fondo dell’abitacolo c’è una pietra luminosa e i serpenti affamati sono condotti li dalla regina dei serpenti per potersi saziare leccandola. La ragazza per poter sopravvivere, imita i serpenti, e quando arriva la primavera questi si snodano e compongono una scala cosi da poter fare uscire la ragazza all’aperto. La regina dei serpenti fa un dono alla ragazza,le da la facoltà di comprendere il linguaggio delle piante e di conoscerne tutte le proprietà medicamentose. In cambio, lei non deve mai nominare l’Artemisia. La fanciulla ben presto si accorge di comprendere tutto ciò che le piante le dicono e suggeriscono.
Un giorno, un uomo le domanda come si chiama quella pianta che nasce nei campi, ai bordi dei sentieri. La fanciulla, senza riflettere risponde: “Artemisia”, e di colpo le piante smettono di parlarle, il loro linguaggio diventa estraneo. La fanciulla ha dimenticato tutto.
Ecco perché l’Artemisia viene chiamata anche *Pianta dell’oblio*.
L’artemisia si brucia insieme ad altre erbe per purificare ambienti e persone, e il fumo aspirato favorisce le visioni.
Viene usata nei talismani di protezione contro le disgrazie e nei rituali per proteggere la fedeltà e la felicità coniugale.
Esiste un rapporto molto stretto e particolare tra le Donne e le Erbe, che si perde nella notte dei tempi .. Le erbe possono curare, nutrono il fisico e lo spirito, ma queste stesse erbe, possono anche uccidere. E' questo il motivo per cui, spesso, l'uomo è spaventato dalla *Donna Herbana*, colei che da la vita, ma può donare anche la morte. Prima delle persecuzioni alle Streghe, la Donna Herbana era riconosciuta a livello sociale, occupava un ruolo importante e di riferimento per la collettività, perchè era *Colei che guariva*. Ma, la fobia delle streghe, accentuò la paura che dietro questa antichissima sapienza erboristica, si nascondessero osceni rituali diabolici.
ho copiaincollato l'intero articolo perchè lo trovo molto interessante... conoscevo bene questa pianta, ho fatto divinazioni, l'ho usata come incenso, l'ho fumata e ingerita... mesi fa io e la mia ragazza ci siamo fatti un beverone, un mezzo decotto anche se non si dovrebbe fare un decotto con una pianta dal profumo tanto pronunciato, la parte di pianta che ho usato sono i capolini, i fiori o sommità fiorite ma senza gambi ne foglie, ne ho messo un pugno abbondante nell'acqua che è diventata nera,poi abbiamo assaporato... IMBEVIBILEEEEEEEEEEE ma non scherzo, non è per dire, non è che era amara e basta, NO! era IMBEVIBILE!!! nemmeno un autolesionista (come me) potrebbe mandarne giu piu di un paio di sorsi... beh sapete che è successo dopo quesi sorsi? volete che ve lo dica? haha