Leary-Huxley a dit:
Beh, ma ci sono anche prataioli ecc.
Vero è che sono stato un coglione a citare i cardoncelli, sebbene un casing sul panetto di paglia lo sperimenterei comunque.
No dai! Era solo per essere precisi... poi i cardoncelli fanno parte della tradizione culinaria della mia regione d'origine (Puglia) e quindi mi sono permesso questa pignoleria.
Comunque, meditavo sul fatto che nella produzione intensiva di funghi (anche i prataioli) non viene mensionato l'uso di vermiculite... e mi pare anche logico data la ricerca spasmodica di substrati a basso costo. Per i prataioli ad esempio in principio veniva utilizzato stallatico di cavallo ma adesso si prefererisce utilizzare una più economica miscela a base di pollina...
Da quello che ho capito la differenza sta proprio nel metodo di preparazione del substrato. I substrati per l'agricoltura professionale non vengono "sterilizzati" ma "pastorizzati" e questo porta, in parte, ad una diversa gestione del ciclo vitale del fungo o comunque a differenti esigenze dal punto di vista della sterilità delle operazioni.
Per quando riguarda i funghi che interessano questo forum, le tecniche che vengono descritte maggiormente sono state messe a punto per facilitare la produzione di funghi anche a coloro i quali non hanno il know-how o la pazienza per lavorare in modo da massimizzare la resa o minimizzare i costi di produzione. La vermiculite viene utilizzata allora come materiale biologicamente inerte in grado di fornire una riserva d'acqua (umidità) nelle tortine (cake) e, a volte, come materiale inerte nel casing.
Secondo me una tecnica (più delicata) da sperimentare potrebbe essere quella di preparare il solito spawn di cereali per poi seminare (inoculare) dello stallatico "pastorizzato" (come è d'obbligo fare per gli champignons (agaricus bisporus)). Ad avvenuta colonizzazione si potrebbe provare ad utilizzare della torba (o del carbone) pastorizzata o sterilizzata per lo strato di copertura (magari correggendone il ph con solfato di calcio (gesso) o carbonato di calcio). Tutto ciò potrebbe eliminare la necessità di utilizzare l'antipatica vemiculite (a favore di materiali a km zero dato che siamo pure ambientalisti!).
Ma, suggerisco un approccio pragmatico per i primi tempi cercando di acquisire le tecniche base per poi procedere secondo le proprie intuizioni o le proprie competenze tecnico-scientifiche.
Siccome sono a conoscenza delle tua curiosità anche per i funghi commestibili ti consiglio anche questa risorsa:
Coltivare funghi in casa e in giardino
Non è il blog più completo in materia ma descrive delle tecniche di base che spesso non vengono utilizzate dal coltivatore psiconauta "medio".
Edit: La pastorizzazione consiste nel portare il substrato ad una temperatura di 70°C per un tempo più o meno lungo. Non tutti i microrganismi verrano distrutti ma si selezioneranno soltanto quelli capaci di "proteggere" il substrato da quelli nocivi come le muffe... Tutto ciò comporta molte meno paranoie in termini di sterilità.