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Sostanze per meditare

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion toti
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toti

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11/1/14
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Sera a tutti,
nel caso in cui si dovesse fare una sessione di meditazione, o comunque di preghiera di lunga durata, quale sostanza sarebbe migliore per entrare in uno stato di comunione spirituale, quasi narcotico e al tempo stesso psichedelico?
So che ho appena descritto gli effetti dell'erba :lol:, ma volevo sapere se ci sono altre sostanze oltre ad essa o da combinare con essa, dato che ormai troppe volte l'ho fatto con un bel cylum sta volta vorrei svoltare un poco.
Solitamente sto a digiuno tutto il giorno e accendo dell'alloro e artemisia, sapete consigliare qualcosa?
 
Secondo me se lo scopo è prolungare la pratica un qualsiasi stimolante ti puo aiutare a con-centrarti senza farti divagare troppo, per le pratiche piu lunghe usavo il ginseng, o teina, a volte caffeina ma a volte era un po troppo nervosa..

Se riesci a concentrarti bene con l'erba un qualunque buon psichedelico a basso dosaggio ti potrà portare molto lontano, però poi si tratta di una sessione psichedelica ben guidata, un esperienza a se stante, che anche se molto profonda non credo possegga i benefici che può offrire una lucida pratica quotidiana.

se non lo conosci gia ti consiglio questo articolo

La psichedelia e il percorso interiore
 
Io credo non ti si possa consigliare nulla: ci sono diversi tipi di meditazione, ergo non si può dire a priori quale erba sia la più proficua.
 
per me meditazione e psichedelici sono 2 cose che hanno poco in comune (ma anche tanto)....La psichedelici e le altre sostanze che creano un alterazione della coscienza sono utilissime per far uscire quello che abbiamo dentro, per staccarci dal solito punto di vista, per allentare momentaneamente la forza della personalità e lasciare che la nostra essenza si manifesti...ma tutto ciò è temporaneo, possiamo vedere uno squarcio di realtà e al massimo può portarci a un cambiamento di personalità....La meditazione è una palestra per la mente, è un processo lento e graduale che porta piano piano anche essa a liberarci delle varie personalità o io che abbiamo, per far uscire la nostra essenza, ma in modo permanente...Sono 2 vie molto diverse per ciò le mischio il meno possibile, al massimo bevo tè verde prima di meditare se sono poco concentrato oppure faccio meditazione prima di fare un "viaggio" per rilassarmi...
 
Io ho usato qualche volta il guaranà in polvere per evitare che la mente voli lontano, ma con un bello spinello di erba buona riesco a cimentarmi completamente.

Io non mi riferisco necessariamente ad uno psichedelico, io ho citato la marijuana perché quando prego mi basta un cylum e una stanza tranquilla, l'erba mi predispone ad uno stato di quiete interiore e al contrario di quanto dite riesce a farmi concentrare completamente e ad immergermi nella mia spiritualità per intero, non sempre, solo quando la uso in questi contesti. però boh, forse è una cosa che scatta solo a me
 
hendrix68 a dit:
per me meditazione e psichedelici sono 2 cose che hanno poco in comune (ma anche tanto)....La psichedelici e le altre sostanze che creano un alterazione della coscienza sono utilissime per far uscire quello che abbiamo dentro, per staccarci dal solito punto di vista, per allentare momentaneamente la forza della personalità e lasciare che la nostra essenza si manifesti...ma tutto ciò è temporaneo, possiamo vedere uno squarcio di realtà e al massimo può portarci a un cambiamento di personalità....La meditazione è una palestra per la mente, è un processo lento e graduale che porta piano piano anche essa a liberarci delle varie personalità o io che abbiamo, per far uscire la nostra essenza, ma in modo permanente...Sono 2 vie molto diverse per ciò le mischio il meno possibile, al massimo bevo tè verde prima di meditare se sono poco concentrato oppure faccio meditazione prima di fare un "viaggio" per rilassarmi...

Quoto al 100%

Se pratico di mattina, mi faccio un the nero (che ha più teina di quello verde, ma l'effetto è più dolce rispetto al caffè) prima della seduta,
invece la sera, specialmente se la giornata è stata tesa, una bella tazza di melissa.
Come pratica preliminare, per predisporre la mente alla calma concentrata, spesso faccio un po' di autoipnosi.
In ambito buddhista vi sono già pratiche meditative volte alla pacificazione mentale e trovo che si sposino molto bene con l'ipnosi (secondo me sono già parenti).
Per aumentare durata e stabilità delle sedute, credo non ci sia niente di più efficace della costanza nella pratica quotidiana e il partecipare a ritiri.
Ho tentato più volte (sopratutto all'inizio) con la cannabis, ma hanno fatto a pugni (non sono un amante di MJ).
Sugli psichedelici non saprei, ho fatto un solo tentativo, senza successo.
Con MDMA ho avuto una delle sedute più belle, ma non vedo la meditazione come un'esperienza necessariamente piacevole o di picco, ma, come diceva hendrix, come una palestra per la mente e il cuore.
Quello che noi chiamiamo "meditazione" è un termine piuttosto fuorviante per tradurre il pali "citta bhavana"; citta=mente/cuore bhavana=ciò che pone in essere,
potremmo tradurlo come "sviluppo della mente/cuore".

p.s.= parlo di meditazione secondo l'approccio buddhista
 
Mag.net a dit:
Come pratica preliminare, per predisporre la mente alla calma concentrata, spesso faccio un po' di autoipnosi.

puoi dirci di più?!
 
Volentieri, per quel poco che posso.
Mentre mi sottoponevo, per alcuni mesi, a sedute di ipnosi nell'ambito della psicologia del benessere (quindi non per risolvere particolari problemi), ho cominciato ad applicare quello che man mano imparavo nello studio del professionista, a casa e in altre situazioni.
Utilizzo l'immaginazione per indurre uno stato di benessere e rilassamento, senza seguire un copione, ma comunicando alla mente ciò che le può essere d'aiuto in quel momento.
Ad esempio, se cominciamo a pensare ad una disgrazia che può capitarci e ce la immaginiamo nei particolari, visualizziamo il luogo in cui ci troviamo, sentiamo le sensazioni fisiche, il dolore, la paura, gli odori, i suoni ecc.. anche se sappiamo che è una situazione immaginaria, alcune aree del cervello si attivano per rispondere alla situazione.
Allo stesso modo possiamo comunicare con noi stessi in maniera positiva e "giocare" con le innumerevoli possibilità che questo ci offre.
Se usato come preliminare alla meditazione, una volta ottenuto lo stato mentale desiderato, non proseguo con l'immaginazione, ma prendo contatto col momento presente e vado avanti così;
altre volte invece faccio solo sedute di autoipnosi e faccio dei bei viaggetti dopo i quali mi sento rigenerato.
Altre volte ancora, non ne sento il bisogno e magari trovo più opportuno applicare la consapevolezza all'eventuale stato di tensione o malessere presente.
Insomma, non ho una regola fissa.
Ricordo che nello studio del professionista avevo anche CEV, devo dire che era più efficace dell'ipnosi autoindotta.
Credo di esservi un po' portato, come confermatomi dallo psicologo, è una cosa che mi viene molto naturale e che già facevo un po' senza saperlo, quando trovavo difficile sedermi in meditazione (sopratutto durante i ritiri, dove la pratica può essere un po' impegnativa).
 
quindi:

-immaginare una scena piacevole, "sentirla" in tutto il suo senso, trasportando poi questa sensazione nel presente.

quando invece dici, "altre volte invece faccio solo sedute di autoipnosi e faccio dei bei viaggetti dopo i quali mi sento rigenerato", intendi sempre con questa tecnica immaginativa o altre tecniche di autoipnosi amico mio?


(il CEV sto cercando su internet cosa sia ma non trovo niente..)
 
Una scena, un'immagine, una musica, un profumo... tutto quello che istintivamente sento che può funzionare in quel momento, poi magari cambia, si trasforma.
Non c'è nessun limite. Hai detto bene: "sentirla in tutto il suo senso".
intendi sempre con questa tecnica immaginativa o altre tecniche di autoipnosi amico mio?
Conosco solo questa. Una volta conseguito lo stato di trance, più o meno profondo, decido se proseguire con l'autoipnosi per coltivare pace mentale e rilassamento fisico o tornare con i piedi per terra (e le natiche sullo zafu) per praticare la meditazione formale.
Ho una conoscenza senz'altro limitata dell'ipnosi, l'ho utilizzata solo per lo scopo di cui sopra, ma credo che le sue potenzialità siano molto elevate.
Viene utilizzata anche come vero e proprio strumento psicoterapeutico (anche la meditazione, sotto forma di Mindfulness), l'utilizzo che ne ho fatto io è stato volutamente superficiale poichè sto già facendo un percorso di psicoterapia e non avrebbe avuto senso fare due psicoterapie con due terapeuti contemporaneamente.
CEV sta per Closed Eyes Visuals, visual ad occhi chiusi; nel mio caso frattali e forme geometriche chiaramente percettibili.
Anche nei testi buddhisti* si parla di nimitta, "segno": un'immagine che si manifesta, suppongo ad occhi chiusi, quando il meditante sta per entrare nel primo jhana (una serie di 8 stati di assorbimento meditativo, via via più sottili e raffinati). Si parla anche di kasina, forme geometriche da visualizzare e da utilizzare come oggetto primario di meditazione (come si fa col respiro, ad esempio).
*a memoria, credo sia il Visuddhimagga di Buddhagosa, un commentario (che non ho mai approfondito) di un autore srilankese, quindi non un testo canonico.
 
CEV sta per Closed Eyes Visuals, visual ad occhi chiusi; nel mio caso frattali e forme geometriche chiaramente percettibili.
Anche nei testi buddhisti* si parla di nimitta, "segno": un'immagine che si manifesta, suppongo ad occhi chiusi, quando il meditante sta per entrare nel primo jhana (una serie di 8 stati di assorbimento meditativo, via via più sottili e raffinati). Si parla anche di kasina, forme geometriche da visualizzare e da utilizzare come oggetto primario di meditazione (come si fa col respiro, ad esempio).
*a memoria, credo sia il Visuddhimagga di Buddhagosa, un commentario (che non ho mai approfondito) di un autore srilankese, quindi non un testo canonico.

Questo tipo di frattali erano presenti in tutti i miei viaggi di funghi... Inoltre non sapevo che le visual che ho fatto la seconda volta in una stanza buia avevano un nome xD
Da qui ne consegue:
Possibile meditare sotto effetto di funghi allucinogeni?
 
si mogoros è possibile, sopratutto se il dosaggio è alto e a parer mio bisognerebbe meditare dopo averli assunti fino a quando gli effetti diventano troppo intensi per poi entrare calmi abbandonandosi al trip
 
Io ho alle spalle diversi anni di meditazione, ma senza uso di stupefacenti (in quel periodo non bevevo neanche alcol, tè, caffè). Poi ho conosciuto le sostanze psicotrope (ho fatto il percorso al contrario). Sotto LSD ho provato a meditare, ma è stata una cosa strana: la mente creava un continuo ininterrotto di immagini piene di colori, numeri, forme. Per me era difficile rilassarmi e raggiungere lo stadio alfa.
Sotto marijuana non ho mai provato
 
Agarash a dit:
Io ho alle spalle diversi anni di meditazione, ma senza uso di stupefacenti (in quel periodo non bevevo neanche alcol, tè, caffè).Poi ho conosciuto le sostanze psicotrope (ho fatto il percorso al contrario). Sotto LSD ho provato a meditare, ma è stata una cosa strana: la mente creava un continuo ininterrotto di immagini piene di colori, numeri, forme. Per me era difficile rilassarmi e raggiungere lo stadio alfa.
Sotto marijuana non ho mai provato
Anche io ho iniziato meditazione prima di accostarmi alle sostanze.
diciamo che con lsd secondo me diventa una meditazione più "forzata" e "disordinata" ma più facile per partire già da un livello di meditazione abbastanza profondo e una volta che metti bene a fuoco risulta più scorrevole, mentre con mary più "coccolata" e allegra anche se in alte dosi si fa sentire pure lei :)
Con altre non ho mai provato...
Penso che ogni cosa possa fare la sua parte se si impara a prendere le redini.
 
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