Va bene, ma poi torni ad essere un qualcosa. Tu dici che si può essere in un momeeto in cui si cerca l'isolamento, per poi tornare ad apprezzare la gente, per poi di nuovo isolarsi eccetera. Immagino che i stia parlando della vita normale, quando non si è tutto ma qualcosa. Vuoi dire che essere tutto ti rende accettabile questo "eterno ritorno"? Non ti viene comunque voglia di sperare che, nella propria vita non ci sia un minimo di crescita? Cioè, magari uno è asociale, poi nella sua ricerca scopre che non ha ragione di sentirsi migliore e quindi torna alla gente. Poi stando tra la gente capisce che per davvero molti sono degli stronzi e torna ad isolarsi, però non è più narcisismo ma una misantropia giustificata. Poi li capisce meglio se stesso e scopre anche lui di essere stronzo, e trona tra la gente, e via dicendo. Cioè, fa dei cicli, ma in questi cicli niente torna più esattamente uguale a prima, e si spera che i cambiamenti siano in meglio. Non so se mi spiego. A te non sembra preferibile?
Mi scuso per il mega OT.