ieri ho avuto l'occasione di provare per la prima volta un farmaco della famiglia delle benzodiazepine, il clonazepam. ho assunto 2 compresse dal massimo contenuto verso le 16
non c'è molto da dire perchè mi ricordo poco e nulla. ricordo che mi sembrava di essere normale, eppure ho una completa amnesia e non ricordo niente. verso le 19 sono andato in macchina con mia madre, mi sembrava di guidare normalmente, eppure mi ha fatto scendere dal posto di guidatore dopo un paio di curve perchè diceva che stavo per schiantarmi, ma ripeto, per me era una guida normalissima.
verso le 21 arrivo a casa e mi stendo un attimo sul letto con l'occasione di uscire tra 5 minuti. mi ha svegliato mio padre alle 13 del giorno dopo, per pranzare. avevo ancora tutti i vestiti addosso e le lenti a contatto agli occhi. avevo ancora tantissimo sonno e ho avuto amnesie per altre 4-5 ore.
non vedo un uso ricreativo in queste sostanze e nemmeno un' utilità in termini di psiche.
ora le mie domande sono, premettendo di essere contro ogni forma di psichiatria e derivate:
che benefici hanno i pazienti "malati" mentali a prendere queste sostanze?
non sarebbe più utile per loro prendere qualche sostanza che ti entri nella mente e ti faccia delle domande sulla vita come può essere ketamina, lsd, psilocibina, marijuana, ecc?
poi è logico ogni paziente è diverso, ma secondo me, che sono un' ignorante in materia, questi farmaci non gli servono ad altro che a dormire, e gli servirebbe qualcosa che gli aprisse la mente e che gli facesse qualche domanda sulla vita, come fanno molte droghe ricreative.
perchè gli studi sulle sostanze ritenute droghe non hanno avuto neanche il tempo di nascere che subito sono stati interrotti?
secondo me studiando molte sostanze per un uso terapeutico si risolverebbero diversi casi di malattia mentale.
per me il rivotril ha un utilità solo e esclusivamente da sonnifero.
questi sono i miei pensieri, sono curioso di sentire i vostri. ciao
