ProtoZoon
Glandeuse Pinéale
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Ciao a tutti
Come specificato nel titolo questa non è una pianta, ma di certo men che meno un fungo o un prodotto sintetico, e purtroppo non ci sono neanche particolari esperienze da riportare, per cui ho piazzato il thread qua che mi pareva il posto meno fuori luogo (e dove un nome scientifico fa sempre figo).
Come ho scritto, si tratta di una specie di formiche, l'unico esempio conosciuto di insetto allucinogeno che abbia avuto un utilizzo diffuso, più precisamente tra alcune tribù californiane appartenenti al popolo degli Shoshoni e tra i Luiseño-Papeño, se riterrete che sia meglio spostare il post da un'altra parte lorsignori faccino, ho visto che non ce n'era cenno sul forum e ho voluto dare quelle poche informazioni di cui dispongo
In tutte queste tribù il rito di ingestione delle formiche prevedeva che l'individuo interessato all'esperienza visionaria si recasse da un'anziana saggia che lo seguisse per tutto il corso della cerimonia. Questa avveniva nel bosco, in una zona riparata, dove l'assuntore per alcuni giorni digiunava e vomitava per purificare il corpo e lo spirito e prepararlo all'ingresso delle formiche sacre, dopodiché gli insetti venivano inghiottiti vivi (rigorosamente: se una sola formica fosse morta, essendo animali sacri, sarebbe morto anche l'assuntore) sopra a delle palle di peluria d'aquila, fino a un massimo di circa 400 formiche. Quindi la donna iniziava a scuotere e percuotere l'addome del poveraccio che intanto soffriva il dolore sempre crescente dovuto ai morsi velenosi delle formiche lungo l'esofago e dentro lo stomaco, stimolate dai movimenti indotti dall'anziana. Arrivato a una sufficiente dose di veleno il soggetto perdeva conoscenza e si inoltrava nel mondo degli spiriti, dove incontrava uno o più spiriti tutelari, o "guide del sogno" che lo avrebbero poi accompagnato per tutta la vita, come dei veri e propri aiutanti che rappresentavano abilità particolari e forze della natura. Ripresa conoscenza dopo alcune ore, l'assuntore si provocava il vomito e rilasciava così le formiche vive. Il rito veniva ripetuto più volte al giorno anche per più volte al giorno, finché le formiche non riuscivano a risalire da sole l'esofago senza bisogno del vomito, segno che lo spirito guida aveva accettato completamente l'uomo.
Un fatto interessante è che l'utilizzo delle formiche era spesso un ripiego invernale all'assenza, per via della stagione, del toloache, nome indiano per la Datura Wrightii, simile alla Stramonium, che costituiva la più importante pianta maestra e principale agente visionario e spirituale di quelle popolazioni.
Niente, mi pare di aver scritto tutto, purtroppo il principio attivo del veleno delle Pogonomyrmex non è conosciuto anche se pare che ne sia conservata una colonia ad Harvard portata lì nel '96 proprio per una ricerca farmacologica.
Bella a tutti

Come ho scritto, si tratta di una specie di formiche, l'unico esempio conosciuto di insetto allucinogeno che abbia avuto un utilizzo diffuso, più precisamente tra alcune tribù californiane appartenenti al popolo degli Shoshoni e tra i Luiseño-Papeño, se riterrete che sia meglio spostare il post da un'altra parte lorsignori faccino, ho visto che non ce n'era cenno sul forum e ho voluto dare quelle poche informazioni di cui dispongo

In tutte queste tribù il rito di ingestione delle formiche prevedeva che l'individuo interessato all'esperienza visionaria si recasse da un'anziana saggia che lo seguisse per tutto il corso della cerimonia. Questa avveniva nel bosco, in una zona riparata, dove l'assuntore per alcuni giorni digiunava e vomitava per purificare il corpo e lo spirito e prepararlo all'ingresso delle formiche sacre, dopodiché gli insetti venivano inghiottiti vivi (rigorosamente: se una sola formica fosse morta, essendo animali sacri, sarebbe morto anche l'assuntore) sopra a delle palle di peluria d'aquila, fino a un massimo di circa 400 formiche. Quindi la donna iniziava a scuotere e percuotere l'addome del poveraccio che intanto soffriva il dolore sempre crescente dovuto ai morsi velenosi delle formiche lungo l'esofago e dentro lo stomaco, stimolate dai movimenti indotti dall'anziana. Arrivato a una sufficiente dose di veleno il soggetto perdeva conoscenza e si inoltrava nel mondo degli spiriti, dove incontrava uno o più spiriti tutelari, o "guide del sogno" che lo avrebbero poi accompagnato per tutta la vita, come dei veri e propri aiutanti che rappresentavano abilità particolari e forze della natura. Ripresa conoscenza dopo alcune ore, l'assuntore si provocava il vomito e rilasciava così le formiche vive. Il rito veniva ripetuto più volte al giorno anche per più volte al giorno, finché le formiche non riuscivano a risalire da sole l'esofago senza bisogno del vomito, segno che lo spirito guida aveva accettato completamente l'uomo.
Un fatto interessante è che l'utilizzo delle formiche era spesso un ripiego invernale all'assenza, per via della stagione, del toloache, nome indiano per la Datura Wrightii, simile alla Stramonium, che costituiva la più importante pianta maestra e principale agente visionario e spirituale di quelle popolazioni.
Niente, mi pare di aver scritto tutto, purtroppo il principio attivo del veleno delle Pogonomyrmex non è conosciuto anche se pare che ne sia conservata una colonia ad Harvard portata lì nel '96 proprio per una ricerca farmacologica.
Bella a tutti
