vi riporto una poesia in cui mi sono imbattuto per caso in questi giorni, del poeta Kabir mistico indiano del 1300.
Ve la scrivo qui perchè mi sembra descriva perfettamente certi reami che alcuni di noi sono soliti esplorare artificialmente, almeno per ora
dove regna la primavera, regina delle stagioni,
dove la musica non suonata si fa sentire,
dove torrenti di luce scorrono in tutte le direzioni,
pochi sono gli uomini che possono giungere a quella
riva!
dove milioni di Krsna stanno a mani giunte,
dove milioni di Visnu sono a capo chino,
dove milioni di Brahma leggono i Veda,
dove milioni di Shiva si perdono nella contemplazione
dove milioni di Indra e innumerevoli santi
e semidei hanno la loro dimora,
dove milioni di Sarasvati, la dea della musica,
suonano gioiosamente la Vina,
là il mio signore si rivela,
nel suo profondo spazio aleggiano
la fragranza del sandalo,il profumo dei fiori.
sono l'unico a cui suggerisce questo?
Ve la scrivo qui perchè mi sembra descriva perfettamente certi reami che alcuni di noi sono soliti esplorare artificialmente, almeno per ora

dove regna la primavera, regina delle stagioni,
dove la musica non suonata si fa sentire,
dove torrenti di luce scorrono in tutte le direzioni,
pochi sono gli uomini che possono giungere a quella
riva!
dove milioni di Krsna stanno a mani giunte,
dove milioni di Visnu sono a capo chino,
dove milioni di Brahma leggono i Veda,
dove milioni di Shiva si perdono nella contemplazione
dove milioni di Indra e innumerevoli santi
e semidei hanno la loro dimora,
dove milioni di Sarasvati, la dea della musica,
suonano gioiosamente la Vina,
là il mio signore si rivela,
nel suo profondo spazio aleggiano
la fragranza del sandalo,il profumo dei fiori.
sono l'unico a cui suggerisce questo?