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Fungo Psilocybe Serbica, benvenuto sul Gargano

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Se la forestale leggesse queste righe ci prenderebbe davvero per terroristi!
Non avrebbe neppure tutti i torti. Introdurre una specie non autoctona in un ecosistema può avere conseguenze gravi o gravissime. Col tempo la natura trova sempre un suo equilibrio, ma nel frattempo l'equilibrio precedente è perduto per sempre, e magari una fosesta si trasforma in un deserto. Il mondo cambia, gli ecosistemi pure, ma abbiamo il diritto di alterare senza ragione questi equilibri delicatissimi? La risposta ovviamente non è scontata, ma vale la pena porsi la domanda.
 
(se il mondo è uno solo sì!)
 
sono d'accordo con te Ming in linea di massima, il discorso non fa una piega, introdurre organismi diversi in un nuovo ambiente è tendenzialmente sbagliato... Ma, come dire... I boschi europei li vedo molto simili tra loro, e praticamente non esistono piu foreste primarie... I danni sono stati fatti molto abbondantemente negli ultimi migliaia di anni, e anche se in effetti introdurre un fungo non autoctono al di fuori del suo ambiente è tendenzialmente sbagliato diciamo che se lo facessi nn lo farei in una foresta primaria ma per esempio in zone del demanio pubblico dove sono stati piantati dall'uomo milioni di faggi, in un certo senso la vedrei quasi come un arricchimento, anche se non biologico almeno culturale, rendendo disponibili per tutti funghi contenti psilocibina, anche per le generazioni future... E' un discorso molto paraculo, e in linea di massima scorretto. Ma questo è il ragionamento che farei...
 
Si ma una specie, se è un minimo aggressiva mica se ne sta li buona buona nel boschetto dove l'hai lasciata, si estende a tutto il territorio. Poi non credo il punto sia se la foresta sia realmente quella naturale o se sia già un prodotto umano: il punto è che che c'è un ecositema in equilibrio. Anche una città è un ecosistema che, se gliene si da la possibilità, può raggiungere un equilibrio. Non è questione di essere tradizionalisti, del tipo: questa foresta è vergine da milioni di anni, non dobbiamo toccarla, è sacra. Le cose cambiano. Qualunque essere vivente modifica il sistema in cui vive, l'equilibrio degli ecosistemi è sempre dinamico ed anche senza la mano dell'uomo il mutamento è lento ma costante. L'uomo ha diritto quanto le altre specie di inserirsi nell'ambiente. Ma ha più senso disboscare una foresta per costruire una città, cosa all'apparenza molto distruttiva ma in realtà non poi molto dannosa ed in fondo fatta nel pieno diritto ad esistere della nostra specie, che non introdurre una specie non autoctona senza sapere che conseguenze stiamo sollecitando. La bellezza della natura incontaminata, oramai pallido miraggio, non è la sola a venir compromessa, ma pure le attività umane, quelle che nella natura si inseriscono, in maniera sì aggressiva ma comunque lecita: lo scoiattolo grigio americano, oltre a portare all'estinzione di quello rosso e di produrre molti danni alle foreste di latifoglie, si stima potrebbe portere gravi danni economici alle coltivazioni di nocciole. Nel mar morto la pesca alle acciughe è oramai un'attività del passato a cause di una medusa americana. Le nutrie ed i topi muschiato scavano gli argini dei fiumi indebolendoli. L'uomo ha il diritto di plasmare la natura a suo vantaggio, ma non ha senso che la danneggi pure a suo svantaggio.

Poi oh, magari questo fungo non farebbe nulla di male al nostro ecosistema, troverebbe il suo spazio, magari farebbe estinguere qualche altra specie a noi inutile, certo dispiace, ma la natura è morte e cambiamento, e si instaurerebbero nuove e feconde simbiosi. Diciamo che io, nel dubbio, eviterei, poi, se è destino, andrà come deve andare. Magari questo fungo porterà all'estinzione della razza umana, ma se è così deve essere...
 
beh dopo piu di un anno passato in australia penso che hai ragione, indubbiamente.... Ma alla fin fine, io non voglio propagare nuove specie nei boschi. ;)
 
La trovo una critica giusta, ma mi sembra assurdo farla quando ormai numerose varieta' di funghi (nostrani e non) vengono ampiamente coltivate da agricoltori e hobbisti.

Poi parliamo di una varieta' (lo stesso vale per la Psi. cyanescens e la P. azurescens) che e' gia' arrivata nel nostro paese in modo piu' o meno naturale (si ipotizza con l'introduzione di cinghiali est europei).

Insomma, volenti e nolenti questi cambiamenti nell'ecosistema avvengono di continuo. Alcuni sono piu' dannosi di altri (vedi il Varroa destructor, l'acaro che attacca le api), ma la natura trovera' sempre un modo per ribilanciarsi. La verita' e' che noi uomini abbiamo paura di lasciarci le penne e (con una vena egoista) di alterare eccessivamente quel bel giardino in cui siamo nati.
 
La verita' e' che noi uomini abbiamo paura di lasciarci le penne e (con una vena egoista) di alterare eccessivamente quel bel giardino in cui siamo nati.
Non vedo che ci sia di male in questo. E non vedo altre ragioni sensate per essere ambinetalisti, del resto, come dici tu, la natura trova sempre il suo equilibrio, anche la totale estinzione della vita sulla terra sarebbe equilibrio, quindi perchè preoccuparsi dell'ambiente? Tra 1000 anni l'europa potrebbe essere dibventato un deserto. Permettimi di dire che, da essere umano egoista, preferirei di gran lunga diventasse una foresta.

Poi vabbè, probabilmente non sarà questo fungo ad ucciderci tutti, e dici bene che esso è già presente sul nostro territorio, e non per mano dell'uomo (anche se le migrazioni dei cinghiali potrebbero essere effetto di qualche azione umana). Vuoi incrementare la sua presenza spargendo attivamente le spore? Bene. Come ho detto, non ho alcuna certezza in merito al fatto che questa sia una cosa necessariamente cattiva. Ma tieni presente che questa tua azione avrà sicuramente delle conseguenze, che potrebbero anche essere molto gravi.
 
Lo trovo un ragionamento totalamente egoriferito. Alla maggior parte delle persone non interessa la salute del pianeta in modo oggettivo, gli interessa solo che il loro "giardino" sia bello e fiorito (anche se poi le rose sono del Uzbekistan e i tulipani del Burundi). Vedi lupi e orsi... Finche' non li tocca son tutti ambientalisti, poi quando c'e' l'orso che gli defeca in giardino li voglion tutti morti.

Tutte le nostre azioni hanno delle conseguenze, dall'usare una macchina che va a benzina a comprare l'acqua in bottigliette di plastica. Dal mio punto di vista crescere dei funghi o fare l'orto con delle piante non autoctone e' meno nocivo che comprare le verdure della coop. Anche perche' i funghi sono i digestori della natura, quando noi no ci saremo piu' saranno loro a smantellare tutte le sostanze che abbiamo rilasciato nell'ambiente.

L'ambiente nella sua forma originale e' gia' stato fottuto, il monocultivo e il disboscamento hanno gia' diminuito abbondantemente la biodiversita' e impoverito la vitalita' dei terreni. Inseirire nuovi funghi e piante nell'ambiente puo' che aiutare a contrastare qusto andamento.
 
Scusa tanto Monad, ma non stai parlando "con la maggior parte delle persone". Non sto mica dicendo che non voglio che lo psilocybe serbica entri noi nostri boschi perchè ho paura di non pappare più saporiti porcini (cosa che comunque sarebbe molto sgradevole ed un ottimo motivo per opporsi alla sua introduzione). Sto dicendo che non possiamo prevedere che conseguenze possa avere sull'ecosistema la sua presenza. Che diritto abbiamo noi di far estinguere delle specie, alterare un ecosistema, senza tra l'altro avere alcuna buona ragione per farlo se non il divertimento per noi pochi psiconati di andare alla ricerca di funghetti magici? Alla faccia del ragionamento egoriferito.

Che poi l'uomo faccia cose molto più dannose non è una giustificazione. Allora gettare scorie nucleari in mare è peggio di comprare l'acqua in bottiglie di plastica, quindi possiamo farlo o cuor leggero? E credere che inserire organismi non autoctoni nel nostro territorio possa arricchire e non impoverire il nostro ecosistema è una cosa clamorosamente sbagliata, scusami per il tono aggressivo ma è così. Lo ripeto, non sarà forse questo fungo a distruggere i nostri boschi, ma il mio è un argomento di principio, e comunque chi ha introdotto, per esempio, l'Alianto, di certo non immaginava che questa sarebbe diventata, secoli più tardi, una gravissima minaccia per la biodiversità della flora europea.
 
Non lo possiamo prevedere, ma i funghi non si comportano come le piante o come gli animali. Anche se presente, la competizone tra i funghi di specie diverse non e' cosi' estrema. E' provato che piu' specie possono vivere in modo simbiotico nello stesso metro quadrato di terreno. Poi a differenza dei semi, le spore possono viaggiare per migliaglia di km e germinare nell'ambiente piu' adatto alla loro crescita (vedi Psi. cyanescens arrivata nel continente europeo grazie all'importazione di cippato americano, e ormai sempre piu' presente nelle aiuole pubbliche). Percio' e' inutile farsi tante paranoie, con la globalizzazione la diffusione di spore e' inevitabile (un singolo fungo puo' rilasciare nell'aria bilioni e bilioni di spore!). Vedi la P. serbica, da quando e' stata scoperta nel territorio Italiano, nel giro di duo o tre anni sono stati rinvenuti esemplari in piu' regioni del sud e del centro. E' un processo naturale, l'uomo fa parte della natura e tutto si muove di conseguenza.

Quello che voglio dire e' che per come gira il mondo certi cambiamenti sono inevitabili. Succedeva prima (i romani hanno portato il melograno e l'ulivo in Italia) e succedera' sempre di piu' (prima la quinoa cresceva solo sulle Ande ad alta quota, adesso ci sono delle varieta' che crescono anche qui da noi). E' sbagliato probabilmente, ma e' un processo che difficilmente puo' essere fermato. Ogni cosa che compri al supermercato influenza questo processo. Se vuoi la coscienza pulita al 100%, smettila di mangiare le patate e il mais (perche' originari del continente americano), smettila di mangiare grani OGM e ibridizzati, bevi solo il latte bio fatto con le vacche di varieta' Fisona o di altre varieta' nostrane, ecc.

Insomma, va bene essere idealisti, ma bisogna tenere i piedi per terra. La plastica e le scorie nucleari mi sembrano problemi piu' seri.
 
Monad, stai volontariamente distorcendo le mie parole, e mi dispiace perchè ti ritengo una persona seria. Non ho mai parlato di coscienza pulita al 100%, non ho mai farneticato di un ideale purezza dell'ecosistema, anzi su questo particolare argomento io stesso ho detto ciò che hai detto tu. In generale ho detto una cosa completamente diversa da quella che mi metti in bocca e che penso sia ben chiara, quindi non la ripeterò ancora, chi la voleva capire l'ha capita. Così come penso che si sia capito il fatto che non intendo esprimere un giudizio definitivo su esiti che non posso prevedere e su scelte che non so discernere, quanto sollevare dubbi che mi paiono quantomeno degni di essere presi in considerazione prima di venire liquidati.

Che poi sia vero che i funghi non si comportano come piante ed animali, non so ribattere perché non sono un biologo, solo mi pare un'affermazione un po' coraggiosa. Comunque la chiudo qui.
 
Me la potresti chiarire questa "cosa", perche' mi sfugge... Non e' una provocazione.

Apprezzo il tuo voler sollevare certi dubbi, ma come ho detto c'e' un quadro piu' grande da prendere in cosiderazione. E introdurre un fungo Est Europeo gia' presente qualche centinaio di km piu' a sud, non mi pare un'azione cosi' sconsiderata. Dato che se trovera' l'ambiente adatto, lo fara' comunque.

Trovo comunque importante essere coscienti di ogni propria azione e di ogni possibile conseguenza, ma onestamente la mia scala di valori mi porta a concentrarmi su altri aspetti della mia vita. Vedi plastica, vedi mezzi di trasporto, vedi cibi biologici, ecc.
 
Quello che ho detto è semplicemente questo: domandiamoci se vale la pena rischiare di danneggiare il nostro ecosistema.

Che esso muti anche da solo è vero. A voler essere più precisi esso non muta da solo, ma per azione delle specie che lo costituiscono, tra le quali vi è anche l'uomo. Per cui è indubbio il fatto che non si può in alcun modo pretendere di preservare la "natura vergine". Essa non esiste, ed anche se esistesse non vedo perchè l'uomo dovrebbe avere su di essa un impatto minore di quello delle altre specie che la compongono.

Ma seguendo questo ragionamento, anche la plastica fa parte dei mutamenti che la natura rivolge a sè stessa (mi pare che Bill Hicks abbia fatto una battuta in merito). Se vuoi la mia opinione, l'unico modo per discriminare quali cambiamenti dell'ambiente siano positivi e quali negativi, è necessario adottare un punto di vista, e dato che sono un essere umano adotterò un punto di vista umano: un pianeta fatto di plastica dev'essere un mondo orribile in cui vivere. Quale sia il punto di vista di madre natura in merito non lo so, per cui mi limito a fare un ragionamento egoistico, e vorrei un mondo pulito e sano perchè è lì dove mi piacerebbe vivere.

Ma torniamo al punto. Le conseguenze delle nostre azioni sull'ambiente non le possiamo prevedere, per cui dovremmo sempre chiederci se ne vale la pena rischiare di tramutarlo in qualcosa che non ci piacerebbe. Disboscare una porzione di foresta per farvi un orto può essere questione di sopravvivenza. Liberare lo scoiattolo grigio in europa è solo questione di stupidità: non mi da alcun vantaggio, e fa un sacco di danni all'ambiente. Una centrale nucleare da molti vantaggi ma anche molti svantaggi. Gli OGM possono essere una grande risorsa o un terribile sbaglio. In bioetica non ci sono mai risposte certe, se non a posteriori. Di volta in volta vanno valutati i pro ed i contro, consapevoli del fatto che qualsiasi scelta, per quanto ponderata, può rivelarsi sbagliata.

Quali sono i pro ed i contro della diffusione volontaria di questo fungo in Italia? I benefici quasi nulli: alcuni di noi si divertiranno un sacco ad andarlo a cercare nei boschi. Gli svantaggi sono molto diffcili da prevedere: sicuramente modificherà il nostro ecosistema, ma non possiamo sapere in che misura e con quali effetti. Considerato questo, io sarei per il non fare nulla, perchè mi pare che i benefici non bilancino i possibili svantaggi. E' quella che definirei scommessa svantaggiosa. Comunque questa è la mia valutazione personale, ognuno è libero di fare la sua scommessa.

In definitiva, come dici tu, volevo solo sollevare dubbi. Al contario di te, non suppongo che questo fungo si diffonderebbe comunque sul nostro territorio (se finora non vi è arrivato, ci sarà pure una ragione. E comunque, un conto è che vi arrivi coi modi ed i tempi della natura, che danno la possibilità ad un ecosistema di bilanciarsi lentamente, un conto è forzare la mano). Al contario di te, non penso che il fatto che l'uomo stia già facendo molti danni ci autorizza a farne altri (in primo luogo non sappiamo se le conseguenze di questo gesto non possano essere anche peggiori di quelle della produzione della plastica, che se non altro è inerte, ed una volta sepolta dalla polvere dei secoli non potrà dannegiare nessuno, mentre mettere a rischio la biodiversità di un ecosistema equivale a mettere a repentaglio l'esistenza di tutte le specie che lo abitano. In secondo luogo, anche se questo fungo producesse danni minimi, non vedo la ragione di produrre qualsivoglia danno che può essere evitato. Non posso impedire la produzione della plastica, ma posso evitare di introdurre questo fungo nei miei boschi). Ma, come ho detto, ognuno fa le sue valutazioni e gioca le sue scommesse. Questi sono i miei dubbi, e questi sono i ragionamenti che mi spingono a dare più peso ai miei timori che alle mie speranze. Se tu giungi a conclusioni diverse, pace amen.

D'altro canto, un gruppo di sciamanati che girano per i boschi con delle impronte sporali sono un fenomeno naturale quanto le migrazioni dei cinghiali, per cui più che lanciare qualche anatema in rete non posso fare, e se è destino che questo fungo si impianti sul territorio italiano, vorrà dire che mi unirò ai suoi raccoglitori.
 
Ming a dit:
Quali sono i pro ed i contro della diffusione volontaria di questo fungo in Italia? I benefici quasi nulli: alcuni di noi si divertiranno un sacco ad andarlo a cercare nei boschi. Gli svantaggi sono molto diffcili da prevedere: sicuramente modificherà il nostro ecosistema, ma non possiamo sapere in che misura e con quali effetti. Considerato questo, io sarei per il non fare nulla, perchè mi pare che i benefici non bilancino i possibili svantaggi. E' quella che definirei scommessa svantaggiosa. Comunque questa è la mia valutazione personale, ognuno è libero di fare la sua scommessa.

E' vero che la maggior parte delle persone che assumono funghi psilocibinici lo fa per semplice divertimento, ma non dimentichiamoci di quale ruolo (o presunto tale) hanno avuto nell'evoluzione umana.. Probabilmente stanno alla base della nascita del linguaggio e della religione, sono stati i catalizzatori dell'evoluzione dell'intelletto umano; parte integrante della nostra dieta millenni fa. Trovo che un'utilizzo consapevole e ponderato dei funghi sacri porti una quantità incalcolabile di vantaggi all'essere umano, niente a che fare con il semplice "sballo" o divertimento... Sempre ammesso che l'utilizzo che se ne faccia sia metodico e coscienzioso. Logicamente introdurre nel nostro ecosistema una varietà "estranea" di funghi per poi sballarsi il sabato sera è un azzardo. Detto questo a mio avviso i benefici che ci possono essere nell'introdurre una varietà di funghi sacri conosciuti da millenni come medicina dell'anima, sono tutt'altro che nulli, quindi penso che il gioco valga la candela.
 
Probabilmente stanno alla base della nascita del linguaggio
Non lo ritengo affatto probabile, direi che non c'è nessun motivo per ritenere che sia così. Ma anche fosse, questo ruolo lo avrebbero svolto nel passato. Oggi l'italiano medio verrebbe istruito del fatto che sono funghi "tossici" e se ne terrebbe alla larga, se anche li mangiasse per errore andrebbe all'ospedale dove gli darebbero degli antipsicotici e poi gli spiegherebbero che le sue allucinazioni sono state il frutto di un'intossicazione, e tanti saluti alla spiritualità e agli "incalcolabili vantaggi per il genere umano". Se uno psiconauta serio volesse fare uso di funghi contenenti psilocibina, se li potrebbe coltivare in casa, senza bisogno di impiantarli nei boschi. E poi, dio bon, abbiamo già la semilanceata, proprio non possiamo fare a meno di questi qua? Comunque bon, ci rinuncio. Fate vobis.
 
Ming a dit:
E poi, dio bon, abbiamo già la semilanceata, proprio non possiamo fare a meno di questi qua? Comunque bon, ci rinuncio. Fate vobis.

E' un semplice scambio di opinioni, nessuno è qui per insegnare o pretendere di saperne di più degli altri e nessuno ti chiede di condividere le mie idee o quelle degli alri utenti. Non serve che te la prendi (spero di non aver frainteso ma dal tono sembra che sia così).

Comunque sia per quel che riguarda la nascita del linguaggio (anche se andiamo un po' OT) mi riferivo alle tesi di McKenna secondo il quale le sostanze psichedeliche possono aver avuto un ruolo fondamentale nell'evoluzione umana. Qui un copia-incolla da Medicina Moksha:
L'uso delle sostanze psicoattive è stato interpretato dallo psicofarmacologo Ronald Siegel in termini di "bisogno primario" dell'umanità. Le droghe sarebbero infatti "agenti adattogeni", che aiutano gli individui a far fronte ad una serie di esigenze esistenziali. E la ricerca dell'ebbrezza sarebbe quindi una "forza motivazionale primaria". L'etnobotanico Terence McKenna si spinge ancora oltre: per lui gli psichedelici sarebbero uno dei catalizzatori dell'evoluzione dello stesso intelletto della specie umana. L'archeologia ha dimostrato che con l'Homo abilis scattò una improvvisa quanto inesplicabile -per gli usuali ritmi dell'evoluzione biologica- espansione della massa cerebrale; processo che continuò, accelerando ancor di più lo sviluppo della capacità cranica, con la successiva comparsa dell'Homo erectus. L'attuale scienza non sa dare una spiegazione plausibile delle cause di tale fenomeno. L'ipotesi di McKenna, per quanto sbalorditiva, è in realtà molto semplice poichè basata sulla dieta alimentare. Quando infatti i primi ominidi discesero dagli alberi e iniziarono a vagare per le steppe africane, sicuramente trovarono, nella loro continua ricerca di cibo, piante ricche di sostanze psicoattive: una folgore deve aver rischiarato quelle menti arcaiche. Per McKenna furono proprio quegli stimoli, dovuti alle sostanze psichedeliche, a catalizzare le capacità cerebrali degli ominidi, fino a farle lievitare alle attuali. Ciò vuol dire che, nel corso dell'evoluzione, l'assunzione di sostanze psichedeliche avrebbe avuto un effetto che va ben oltre quello semplicemente psicologico. Infatti, stimolando particolari aree cerebrali, le sostanze psichedeliche avrebbero stimolato l'area cerebrale destinata al linguaggio, con tutte le conseguenze che ne sono derivate per l'evoluzione dello stesso processo cognitivo."


In effetti McKenna spesso e volentieri formula ipotesi difficilmente dimostrabili, ma non per questo necessariamente errate. Ma è appunto per questo che avevo scritto "o presunto tale" nel messaggio precedente. Logicamente i vantaggi per quel che riguarda l'evoluziome umana e la PRESUNTA causa della nascita del linguaggio che ho citato si riferivano all'antichità, non certo ai giorni nostri. Ma trovo che un'esperienza psichedelica, sia essa indotta dall'ingestione accidentale o voluta di piante psichedeliche, rappresenti un trampolino di lancio verso una maggiore autoconsapevolezza e analisi del sè.

Non sarà di certo una scusa per spargere spore dappertutto, ma inquinare la terra in ogni modo e contribuire ogni giorno alla distruzione del nostro pianeta e poi preoccuparsi così tanto di una varietà di fungo tra l'altro ormai già presente sul nostro territorio mi sembra un po' esagerato. Comunque sia la tua non è una preoccupazione stupida, tutt'altro.. Ma stiamo parlando di funghi non di centrali nucleari, tu dici che i vantaggi sono praticamente nulli e gli svantaggi imprevedibili; io dico che sono imprevedbili sia i pro che i contro.. tutto qua
 
Non me la sono presa, ho usato un tono un po' sostenuto del quale mi scuso, anzi sarebbe stato comprensibile se a prendertela fossi stato tu.
 
Ming a dit:
Quello che ho detto è semplicemente questo: domandiamoci se vale la pena rischiare di danneggiare il nostro ecosistema.
Come ti ho gia' detto, sapendo come si diffondono i funghi e che il fungo in questione E' GIA' PRESENTE nel territorio italiano, non vedo nessun rischio dal punto di vista ambientale.

Ming a dit:
Che esso muti anche da solo è vero. A voler essere più precisi esso non muta da solo, ma per azione delle specie che lo costituiscono, tra le quali vi è anche l'uomo. Per cui è indubbio il fatto che non si può in alcun modo pretendere di preservare la "natura vergine". Essa non esiste, ed anche se esistesse non vedo perchè l'uomo dovrebbe avere su di essa un impatto minore di quello delle altre specie che la compongono.
Sono d'accordo, allora che male c'e' nel coltivare, allevare, ecc. se fatto nel modo meno invadente possibile? Sono tutte attivita' che influenzano l'ambiente, ma che migliorano la nostra vita.

Ming a dit:
Ma seguendo questo ragionamento, anche la plastica fa parte dei mutamenti che la natura rivolge a sè stessa (mi pare che Bill Hicks abbia fatto una battuta in merito). Se vuoi la mia opinione, l'unico modo per discriminare quali cambiamenti dell'ambiente siano positivi e quali negativi, è necessario adottare un punto di vista, e dato che sono un essere umano adotterò un punto di vista umano: un pianeta fatto di plastica dev'essere un mondo orribile in cui vivere. Quale sia il punto di vista di madre natura in merito non lo so, per cui mi limito a fare un ragionamento egoistico, e vorrei un mondo pulito e sano perchè è lì dove mi piacerebbe vivere.
Dato che abbiamo il dono di una coscienza piu' "ampia" rispetto agli altri esseri viventi su questo pianeta, perche' non adottiamo una visione olistica? Invece che pensare al bel giardino pulito e asettico (e direi totalmente distaccato dalla realta'), perche' non pensiamo a delle soluzioni pratiche che si muovono in armonia con il sistema in cui ci troviamo? Con l'avvento della razza umana l'evoluzione su questo pianeta ha preso un ritmo molto rapido, percio' la perdita di alcune specie e' inevitabile. Trovo pero' importante minimizzare tutto cio' che puo' idebolire drasticamente e per lunghi periodi l'ecosistema (sostanze tossiche e radiattive, agricoltura intesiva, ecc).

Ming a dit:
Ma torniamo al punto. Le conseguenze delle nostre azioni sull'ambiente non le possiamo prevedere, per cui dovremmo sempre chiederci se ne vale la pena rischiare di tramutarlo in qualcosa che non ci piacerebbe. Disboscare una porzione di foresta per farvi un orto può essere questione di sopravvivenza. Liberare lo scoiattolo grigio in europa è solo questione di stupidità: non mi da alcun vantaggio, e fa un sacco di danni all'ambiente. Una centrale nucleare da molti vantaggi ma anche molti svantaggi. Gli OGM possono essere una grande risorsa o un terribile sbaglio. In bioetica non ci sono mai risposte certe, se non a posteriori. Di volta in volta vanno valutati i pro ed i contro, consapevoli del fatto che qualsiasi scelta, per quanto ponderata, può rivelarsi sbagliata.

Quali sono i pro ed i contro della diffusione volontaria di questo fungo in Italia? I benefici quasi nulli: alcuni di noi si divertiranno un sacco ad andarlo a cercare nei boschi. Gli svantaggi sono molto diffcili da prevedere: sicuramente modificherà il nostro ecosistema, ma non possiamo sapere in che misura e con quali effetti. Considerato questo, io sarei per il non fare nulla, perchè mi pare che i benefici non bilancino i possibili svantaggi. E' quella che definirei scommessa svantaggiosa. Comunque questa è la mia valutazione personale, ognuno è libero di fare la sua scommessa.
Mi stai scrivendo da una grotta o mi stai scrivendo da camera tua seduto su una sedia IKEA davanti a computer assemblato in Malesia? Solo perche' spargere delle spore puo' sembrare un'attivita' aggressiva, non vuol dire che certe tue scelte o non scelte non abbiano un impatto sull'ecosistema. Il "non fare nulla" e' sempre un'azione.

Per quanto riguarda i vantaggi, la scienza ci sta finalmente arrivando. Molti utenti del forum sono qui per un motivo... Questi piccoli esseri contengono un messaggio ben preciso, di carattere psico-ecologico (siamo uno, siamo un grande organismo, non c'e' divisione). E penso che rendere ancora piu' accessibile questo messaggio (forse la cura per una mentalita' che ci sta portando alla rovina), sia piu' utile che coltivare fragole biologiche. Poi gli stupidi ci saranno sempre, ma per questo ci sono i forum... E se le cose miglioreranno, ci saranno anche dei VERI centri d'informazione e magri dei "facilitatori" o moderni sciamani.

Ming a dit:
In definitiva, come dici tu, volevo solo sollevare dubbi. Al contario di te, non suppongo che questo fungo si diffonderebbe comunque sul nostro territorio (se finora non vi è arrivato, ci sarà pure una ragione. E comunque, un conto è che vi arrivi coi modi ed i tempi della natura, che danno la possibilità ad un ecosistema di bilanciarsi lentamente, un conto è forzare la mano). Al contario di te, non penso che il fatto che l'uomo stia già facendo molti danni ci autorizza a farne altri (in primo luogo non sappiamo se le conseguenze di questo gesto non possano essere anche peggiori di quelle della produzione della plastica, che se non altro è inerte, ed una volta sepolta dalla polvere dei secoli non potrà dannegiare nessuno, mentre mettere a rischio la biodiversità di un ecosistema equivale a mettere a repentaglio l'esistenza di tutte le specie che lo abitano. In secondo luogo, anche se questo fungo producesse danni minimi, non vedo la ragione di produrre qualsivoglia danno che può essere evitato. Non posso impedire la produzione della plastica, ma posso evitare di introdurre questo fungo nei miei boschi). Ma, come ho detto, ognuno fa le sue valutazioni e gioca le sue scommesse. Questi sono i miei dubbi, e questi sono i ragionamenti che mi spingono a dare più peso ai miei timori che alle mie speranze. Se tu giungi a conclusioni diverse, pace amen.

D'altro canto, un gruppo di sciamanati che girano per i boschi con delle impronte sporali sono un fenomeno naturale quanto le migrazioni dei cinghiali, per cui più che lanciare qualche anatema in rete non posso fare, e se è destino che questo fungo si impianti sul territorio italiano, vorrà dire che mi unirò ai suoi raccoglitori.
Come ho gia' detto, E' GIA' PRESENTE nel territorio italiano!

E diamo il giusto valore alle cose, spargere delle spore in un giardino cittadino non e' "forzare la mano".

Mi sa che hai perso il contatto con la realta', stiamo parlando di un fungo dell'Est Europa (trovato personalmente a 1000km di distanza) e che e' stato trovato anche in Austria! Pensi davvero che possa distruggere l'ecosistema Italiano? La tua visione mi sembra eccesivamente catastrofica...
[YOUTUBE]TdUsyXQ8Wrs[/YOUTUBE]

La plastica e' inerte?? Guarda che danni sta facendo alla fauna marina e vai a leggerti un po' di studi sugli effetti che i polimeri della plastica hanno sugli esseri viventi.

FORSE non puoi impedire la produzione della plastica, ma puoi "combattere" sia verbalmente (come in questo thread) che attivamente ("sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"). Cambiare il nostro stile di vita e' una delle cose che puo' influire di piu' in questa battaglia :axe:
 
Ming a dit:
Non me la sono presa, ho usato un tono un po' sostenuto del quale mi scuso, anzi sarebbe stato comprensibile se a prendertela fossi stato tu.
Ma no, figurati se me la prendo per cosi poco ;)
 
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