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Danza estatica, meditazione in movimento e altro ancora

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion Monad
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Il berimbao detta il ritmo ed è raffinato da un tamburello e dal canto corale degli spettatori della roda. Anche il battito delle mani è spesso e volentieri implementato. Ne esce fuori una musica abbastanza grezza che a volte ricorda il reggae jamaicano di una volta :)

Mi sono dimenticato di specificare una cosa: Nella roda lo scopo non è mettere ko l'avversario bensì trovare l'incastro giusto alle mosse di quest'ultimo, solitamente ci sono molte figure e pochi attacchi, è piu un gioco di arguzia. Ovviamente essendo la capoeira un arte marziale che se vuole puo essere parecchio cruda, trova valenza anche in altri ambiti che si discostano dal thread, solo per specificare, più volte sono stato testimone di frasi del tipo: "èh sai che ci fai con quelle acrobazie in mezzo la strada". In un combattimento che non vede due caporeisti sfidarsi la forma si fa completamente diversa, escludendo le figure ed accentuando di molto gli attacchi.
 
Austin a dit:
Quale genere di musica accompagna la capoeira?
[YOUTUBE]3liwJzNjhs0[/YOUTUBE]

La musica e' anche un modo per il "mestre" o chi dirige la roda di commentare e guidare il gioco. Ogni canzone e ritmo ha un significato preciso.
 
Leggendo il libro su Tashunka Uitko, Cavallo Pazzo, Un falco nella notte, di Vittorio Zucconi, si parla della Danza del Sole.
(magari potrei anche scriverne un capitolo a settimana..)

(prendo le informazioni da Danza del sole - Wikipedia, che pare averci preso)


Sundance.jpg

La Danza del Sole (il cui nome originale è Wiwanyag Wachipi, cioè Danza guardando il Sole) rappresenta l'apice del calendario spirituale e rituale di tutte le nazioni tribali del Nord America.
È un rituale di purificazione collettiva della durata di quattro giorni che prevede il digiuno, l'autosacrificio e la donazione di sé. Mediante questo atto sacro si rende grazie dell'anno trascorso e si invocano le forze divine chiedendo protezione e prosperità per tutti gli esseri viventi. Esecuzione: Alla base di questo rituale vi è il concetto di autosacrificio, della donazione che ogni danzatore fa del proprio corpo e del proprio sangue attraverso il danzare per diversi turni al giorno, digiunando durante i quattro giorni e, soprattutto, l'ultimo giorno per mezzo della trafittura rituale: al danzatore vengono infilati due pezzetti di osso di bisonte acuminati, dopo che sono stati praticati delle incisione con un bisturi (un tempo con artigli di aquila) sotto la pelle del petto; i due ossi vengono legati a delle funi annodate all'albero sacro (di solito un pioppodi tipo cottonwood) posto al centro dello spazio consacrato in cui si svolge il rito; colui che balla si deve liberare tirando le funi e strappando le proprie carni. Il dolore prodotto è molto forte e spesso i danzatori riescono a sopportarlo solo cadendo in una sorta ditrance in cui possono ricevere delle visioni. Durante tutta la danza i danzatori soffiano in un fischietto ricavato da un osso di aquila, alternando fischi ritmati con i passi a fischi continui. I passi della danza sono semplici e non coreografici, quasi come una marcia sul posto. Simbolismo:
Per coloro che la eseguono essa significa, esteriormente almeno, un'unione virtuale con lo Spirito solare, dunque con il Grande Spirito.
Questa danza simboleggia il ricollegarsi dell'anima alla Divinità: come il danzatore è attaccato all'albero centrale, per mezzo di strisce di cuoio che simboleggiano i raggi del sole, così l'uomo si ricollega al Cielo per mezzo di un legame spirituale che l'Indiano suggella con il proprio sacrificio. Il danzatore, in questo rito, è come un'aquila che vola verso il sole: con il fischietto fatto d'osso d'aquila, produce un suono stridente e lamentoso imitando in un certo modo il volo dell'aquila, con le piume che porta nelle mani. Questo nesso in qualche modo sacramentale con il sole lascia nell'anima una traccia indelebile. Il significato della perforazione rituale:
In realtà non si tratta di una prova di sopportazione del dolore, ma di un dono che si fa alla Terra. In quanto esseri umani disponiamo in vita solo del nostro corpo, è l'unica cosa che davvero ci appartiene. Il piercing, rappresenta un dono che l'uomo fa alla Terra, da questo non ne viene misurato il coraggio, rappresenta un'offerta che non deve in nessun caso essere fatta per dimostrare qualcosa agli altri esseri umani, è un rapporto esclusivo tra l'uomo e il mondo spirituale, per questo non ha importanza per quanto tempo lo si sopporti, ciò che conta davvero è "dare il proprio meglio", il mondo spirituale sa questo e non gli serve altro.
Nel passato per le donne non era previsto il piercing rituale in quanto fanno già dono alla Terra attraverso il ciclo mestruale e il parto. Oggi anche le donne possono farlo sul dorso dell'avambraccio qualora ne sentano il desiderio. Non è obbligatorio eseguirlo, è infatti possibile essere un Danzatore del Sole senza mai fare il piercing.
Sioux-American+Indian-Sun-Dance.jpg
L'albero sacro:
l'Albero che rappresenta quello che per i cristiani è l'altare non è adornato ma ricoperto nella parte superiore da preghiere fatte da ritagli di stoffa pieni di tabacco (il tabacco è un'offerta) e purificate con la salvia (la salvia presso i nativi ha la stessa valenza dell'incenso tra i cristiani) e legati tra loro da una cordicella.
Per la stoffa vengono usati i quattro colori principali, il nero, il rosso, il bianco e il giallo, che rappresentano i quattro popoli del mondo, le quattro direzioni e gli elementi. Chiunque lo desideri può recarsi all'albero per mettervi le proprie preghiere prima che venga issato al centro del cerchio.
Anche i "costumi" rituali hanno una valenza rappresentativa, ogni "accessorio" e l'abbigliamento hanno un preciso significato rituale. La danza è accompagnata per tutta la sua durata da canti e dal suono dei tamburi.

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