sd&m
Holofractale de l'hypervérité
- Inscrit
- 7/3/10
- Messages
- 1 378
L'adrenocromo è una sostanza coperta da un aurea mitologica di derivazione culturale hippies del quartiere di Haight-Asbury di San Francisco.
Solitamente è presente naturalmente nel nostro organismo: è una via minore per il catabolismo dell'adrenalina, viene ossidata e ciclizzata ad opera di ossidasi.
Per via endovenosa o assunto per via orale (in dosi 30-50 volte quelle umanamente e normalmente prodotte) può produrre modificazioni dell'elettroencefalogramma, influenzare l'umore e il comportamento e può avere un attività psicotogena, cioè provocare la visione di immagini distorte, diversa percezione dello spazio e del tempo, aumentata percezione dei colori (a volte sinestesie), parestesie e iperestesie, oscillazioni dell'umore tra euforia, esaltazione e ansia, maggior introspezione e a volte spersonalizzazione, rare allucinazioni. La sua azione può essere avvicinata all'LSD anche se è meno potente e più breve, inoltre i suoi effetti tendono spesso a mimare crisi psicotiche con sdoppiamento della personalità e attacchi di panico o catatonia.
L'adrenocromo si ossida facilmente formando melanina. Data l'instabilità dell'adrenocromo, si usa il monosemicarbazone (carbazocromo), che è invece stabile ed ha gli stessi effetti anche se la sua azione avviene più lentamente.
La quantità da assumere è elevata e si avvicina a dosi che possono provocare tossicità ed è vicino a 20-25 volte la dose massima usata in terapia. In Italia vi è un unica specialità farmaceutica che contiene carbazocromo sodio solfonato, l'Adona, usato come antiemorragico e contro la fragilità capillare; i rischi sono nausea, vomito, disturbi gastrointestinali, ed ad alti dosaggi disturbi circolatori anche gravi.
L'adrenocromo è un diretto prodotto dell'adrenalina. L'adrenalina è una catecolamina, che per via delle ossidasi produce adrenocromo. Le fiale di primo soccorso d'adrenalina, quando si ossidano, raggiungono una colorazione giallognola, e il liquido diventa opaco. Quello è adrenocromo. L'adrenocromo viene, de facto, prodotto per via della decadenza dell'adrenalina per via delle ossidasi. Le mono-amino-ossidasi (MAO), vengono chiamate in ballo per questo processo. Questi enzimi sono in grado di metabolizzare adrenalina, dopamina e serotonina, indi varie catecolamine. Avviene, in pratica, un vero e proprio processo d'ossidazione. Se si prendesse un MAOi, i livelli dei neurotrasmettitori aumenterebbero in assenza dell'azione ossidasica, e calerebbero quelli dei loro prodotti ossidati.
La sudetta sostanza è stata comunque troppo osannata negli anni '60-'70 da certi psiconauti.
Il vecchio libro "Legal Highs" dice che 100 milligrammi di semicarbazone di adrenocromo possono essere dissolti in alcol o grasso per facilitarne l'assorbimento e producono "stimolazione, benessere e una leggera riduzione dei processi cognitivi", ma il libro stesso non è ritenuto una fonte attendibile e comunque non esistono testimonianze di esperienze psicoattive con questa sostanza e molti affermano che i suoi effetti siano più che altro una leggenda. (fonti varie)
Solitamente è presente naturalmente nel nostro organismo: è una via minore per il catabolismo dell'adrenalina, viene ossidata e ciclizzata ad opera di ossidasi.
Per via endovenosa o assunto per via orale (in dosi 30-50 volte quelle umanamente e normalmente prodotte) può produrre modificazioni dell'elettroencefalogramma, influenzare l'umore e il comportamento e può avere un attività psicotogena, cioè provocare la visione di immagini distorte, diversa percezione dello spazio e del tempo, aumentata percezione dei colori (a volte sinestesie), parestesie e iperestesie, oscillazioni dell'umore tra euforia, esaltazione e ansia, maggior introspezione e a volte spersonalizzazione, rare allucinazioni. La sua azione può essere avvicinata all'LSD anche se è meno potente e più breve, inoltre i suoi effetti tendono spesso a mimare crisi psicotiche con sdoppiamento della personalità e attacchi di panico o catatonia.
L'adrenocromo si ossida facilmente formando melanina. Data l'instabilità dell'adrenocromo, si usa il monosemicarbazone (carbazocromo), che è invece stabile ed ha gli stessi effetti anche se la sua azione avviene più lentamente.
La quantità da assumere è elevata e si avvicina a dosi che possono provocare tossicità ed è vicino a 20-25 volte la dose massima usata in terapia. In Italia vi è un unica specialità farmaceutica che contiene carbazocromo sodio solfonato, l'Adona, usato come antiemorragico e contro la fragilità capillare; i rischi sono nausea, vomito, disturbi gastrointestinali, ed ad alti dosaggi disturbi circolatori anche gravi.
L'adrenocromo è un diretto prodotto dell'adrenalina. L'adrenalina è una catecolamina, che per via delle ossidasi produce adrenocromo. Le fiale di primo soccorso d'adrenalina, quando si ossidano, raggiungono una colorazione giallognola, e il liquido diventa opaco. Quello è adrenocromo. L'adrenocromo viene, de facto, prodotto per via della decadenza dell'adrenalina per via delle ossidasi. Le mono-amino-ossidasi (MAO), vengono chiamate in ballo per questo processo. Questi enzimi sono in grado di metabolizzare adrenalina, dopamina e serotonina, indi varie catecolamine. Avviene, in pratica, un vero e proprio processo d'ossidazione. Se si prendesse un MAOi, i livelli dei neurotrasmettitori aumenterebbero in assenza dell'azione ossidasica, e calerebbero quelli dei loro prodotti ossidati.
La sudetta sostanza è stata comunque troppo osannata negli anni '60-'70 da certi psiconauti.
Il vecchio libro "Legal Highs" dice che 100 milligrammi di semicarbazone di adrenocromo possono essere dissolti in alcol o grasso per facilitarne l'assorbimento e producono "stimolazione, benessere e una leggera riduzione dei processi cognitivi", ma il libro stesso non è ritenuto una fonte attendibile e comunque non esistono testimonianze di esperienze psicoattive con questa sostanza e molti affermano che i suoi effetti siano più che altro una leggenda. (fonti varie)