Psycore
Holofractale de l'hypervérité
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Tralascio la parte iniziale della serata per evitare che qualcuno emuli, ho fatto troppo il "porcello" e non voglio descriverlo nei dettagli. Partirò a raccontare dall'inizio della parte interessante.
Ero ad una festa, conosco gente a caso, uno mi regala per simpatia un blotter, dicendomi che era particolarmente buono e sostenendo di LSD. Questo non lo saprò mai, anche perchè ero in festa, ero già alterato, non è stata una cosa sensata prendere quel trip, ma sapete com'è no?... comunque col senno di poi, direi che è andata bene così. Lo prendo alle 6 circa, lo tengo tra il labbro inferiore e la gengiva fino alle 8. Alle 8 meno un quarto decido di andarmene dala festa (locale), in cui ormai mi sento stretto e le visual sono veramente fortisime, sarebbe un peccato sprecarle al buio di un locale. Inizio a girare per la città. Distorsioni fortissime, tutto ondeggia, case, alberi, cielo, nuvole, mai avuto niente di così forte, molto più forti della bufotenina che già mi aveva sorpreso. Mentalmente anche è molto bella, trovo sia molta introspezione sia molta apertura a questioni generali. Ad un certo punto mi dirigo verso un praticello in cima ad una collina da cui si gode di una vista spettacolare. Nel tragitto parlo nella mente da solo, o per essere più preciso da soli: non sono io che parlo con me, sono i miei "io" che parlano tra loro, io assisto alle conversazioni come una "terza" (in realtà milionesima) persona. Mai avuto effetti del genere. Però non erano "io" differenti, li ho poi identificati come "sub-io", come gli elettroni di un atomo. Parlano e parlano, anche di cavolate, ad un certo punto ricordo molto bene questa conversazione: io) minchia chissà che faccia c'ho, mi notano sicuro tutti. io1) tranquillo sta già scendendo, poi hai gli occhiali da sole non si nota tanto. io2)Mettiti bene lo zaino però che portato ti si nota di più. io) avete ragione, metto bene lo zaino....zaino? quale zaino? non sono uscito con lo zaino e infatti non cel'ho.... io1, mi sa che hai detto una stronzata quando hai detto che stava scendendo sai?
Arrivo a destinazione, mi sdraio, faccio una canna, guardo il cielo. Nella mia visuale c'è solo il cielo. Le nuvole iniziano a fare quel che vogliono, frattali che si muovono a velocità assurde a formare cose assurde. Dopo un po' inizio a capire come funziona. Inizio ad usare il cielo come una lavagna e le nuvole come gesso. Subito non perfettamente, ma tramite subconscio: penso a una cosa, mi compare qualcosa di correlato. Gioco così con questo per vedere cosa esce. E' stato molto interessante. Poi le immagini delle nuvole iniziano a diventare immegini vere e proprie, fino a diventare immagini A COLORI!!! Questa è senza dubbio la cosa più assurda. Solo cielo limpido e nuvole bianche eppure immagini a colori nitidissime. Quando poi inizio a capire come far quel che volevo, inizio a disegnare quel che voglio, mi viene in mente la mia ragazza, faccio un bel quadretto di noi 2 con cuoricino di nuvole come cornice, e mi dico: ci faccio la foto!...... poi ci ripenso: mi sa che non rimane... Continuo a pensarmi molto come insieme di sub-io che sono differentemente implicati nella formazione di un unico "io". Molto interessante, ma inspiegabile. La concezione del tempo era come è in realtà: assurda e per niente lineare. Avessi avuto da scrivere sarebbe stato utile. Penso a Carmelo Bene e al suo "voler restare inorganico". Chi ha visto Doctor Who conosce gli angeli piangenti: creature che quando sono viste da un altra creatura vivente diventano di pietra, statue. Cosa centra con Bene? Ho/Hanno pensato: ogni persona è il contrario di un angelo piangente. Ognuno di noi vive ed esiste solo se qualcuno lo sa. Nel momento in cui nessuno sa della nostra esistenza è come se non esistessimo. Questa è la mia interpretazione di Bene (probabilmente tutt'altro di quello che intendeva lui). Ognuno di noi dovrebbe trovare "nell'inorganico" la propria identità, non cercarla quando siamo "organici" con gli altri. Il che si ricollega a: un uomo solo è sempre in buona compagnia.
Le parti interessanti le ho scritte, lascio perdere descrizioni inutili del proseguio.
Ero ad una festa, conosco gente a caso, uno mi regala per simpatia un blotter, dicendomi che era particolarmente buono e sostenendo di LSD. Questo non lo saprò mai, anche perchè ero in festa, ero già alterato, non è stata una cosa sensata prendere quel trip, ma sapete com'è no?... comunque col senno di poi, direi che è andata bene così. Lo prendo alle 6 circa, lo tengo tra il labbro inferiore e la gengiva fino alle 8. Alle 8 meno un quarto decido di andarmene dala festa (locale), in cui ormai mi sento stretto e le visual sono veramente fortisime, sarebbe un peccato sprecarle al buio di un locale. Inizio a girare per la città. Distorsioni fortissime, tutto ondeggia, case, alberi, cielo, nuvole, mai avuto niente di così forte, molto più forti della bufotenina che già mi aveva sorpreso. Mentalmente anche è molto bella, trovo sia molta introspezione sia molta apertura a questioni generali. Ad un certo punto mi dirigo verso un praticello in cima ad una collina da cui si gode di una vista spettacolare. Nel tragitto parlo nella mente da solo, o per essere più preciso da soli: non sono io che parlo con me, sono i miei "io" che parlano tra loro, io assisto alle conversazioni come una "terza" (in realtà milionesima) persona. Mai avuto effetti del genere. Però non erano "io" differenti, li ho poi identificati come "sub-io", come gli elettroni di un atomo. Parlano e parlano, anche di cavolate, ad un certo punto ricordo molto bene questa conversazione: io) minchia chissà che faccia c'ho, mi notano sicuro tutti. io1) tranquillo sta già scendendo, poi hai gli occhiali da sole non si nota tanto. io2)Mettiti bene lo zaino però che portato ti si nota di più. io) avete ragione, metto bene lo zaino....zaino? quale zaino? non sono uscito con lo zaino e infatti non cel'ho.... io1, mi sa che hai detto una stronzata quando hai detto che stava scendendo sai?
Arrivo a destinazione, mi sdraio, faccio una canna, guardo il cielo. Nella mia visuale c'è solo il cielo. Le nuvole iniziano a fare quel che vogliono, frattali che si muovono a velocità assurde a formare cose assurde. Dopo un po' inizio a capire come funziona. Inizio ad usare il cielo come una lavagna e le nuvole come gesso. Subito non perfettamente, ma tramite subconscio: penso a una cosa, mi compare qualcosa di correlato. Gioco così con questo per vedere cosa esce. E' stato molto interessante. Poi le immagini delle nuvole iniziano a diventare immegini vere e proprie, fino a diventare immagini A COLORI!!! Questa è senza dubbio la cosa più assurda. Solo cielo limpido e nuvole bianche eppure immagini a colori nitidissime. Quando poi inizio a capire come far quel che volevo, inizio a disegnare quel che voglio, mi viene in mente la mia ragazza, faccio un bel quadretto di noi 2 con cuoricino di nuvole come cornice, e mi dico: ci faccio la foto!...... poi ci ripenso: mi sa che non rimane... Continuo a pensarmi molto come insieme di sub-io che sono differentemente implicati nella formazione di un unico "io". Molto interessante, ma inspiegabile. La concezione del tempo era come è in realtà: assurda e per niente lineare. Avessi avuto da scrivere sarebbe stato utile. Penso a Carmelo Bene e al suo "voler restare inorganico". Chi ha visto Doctor Who conosce gli angeli piangenti: creature che quando sono viste da un altra creatura vivente diventano di pietra, statue. Cosa centra con Bene? Ho/Hanno pensato: ogni persona è il contrario di un angelo piangente. Ognuno di noi vive ed esiste solo se qualcuno lo sa. Nel momento in cui nessuno sa della nostra esistenza è come se non esistessimo. Questa è la mia interpretazione di Bene (probabilmente tutt'altro di quello che intendeva lui). Ognuno di noi dovrebbe trovare "nell'inorganico" la propria identità, non cercarla quando siamo "organici" con gli altri. Il che si ricollega a: un uomo solo è sempre in buona compagnia.
Le parti interessanti le ho scritte, lascio perdere descrizioni inutili del proseguio.