kataz
Holofractale de l'hypervérité
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Incollo un report di una amica psicologa:
Methoxetamina
30mg , assunta in due tempiprima 1/3 e il resto dopo 40 min circa .
Set e Setting
L’esperienzaparzialmente negativa che qui di seguito è esposta non è, secondoil mio punto di vista, dovuta a fattori di natura chimica,riguardanti per esempio la qualità della sostanza o il suo dosaggio.Con maggiore probabilità questa è stata causata da fattori dinatura interna ovvero al set. Precedentemente all’assunzione dellasostanza infatti, mi sentivo preda di un lieve affetto ansioso e di pensieri che vertevano verso la paranoia. Una piccola festa dicompleanno in un appartamento, popolata da amici anch’essipsiconauti, costituiva il setting del mio viaggio psichedelico.
Iprimi effetti della sostanza sono comparsi dopo 15 minutidall’assunzione; questi si sono prolungati per circa 3 ore conintensità e manifestazioni psico-fisiche variabili. Nell’insiemel’esperienza indotta dal MXE può essere paragonata aduna curva avente una fase di salita, una di picco e una di discesa;da un punto di vista temporale le prime due sono state più brevidella terza. Ciascuna di queste fasi è stata caratterizzata daintensità e da manifestazioni psico-fisiche specifiche.
Potrei,senza rischio di sbagliare troppo, far coincidere la salita almomento in cui ero “impegnata” a parlare con un amico: nel mezzodi quella conversazione ho notato un’accelerazione del battitocardiaco, un senso di lieve euforia e una maggiore spontaneità escioltezza nell’utilizzo delle parole. Terminata la conversazione,sono andata in un'altra stanza e ho cominciato a giocare con altriamici a palloncini; sentivo il mio corpo leggero, sensazioneparagonabile a quella data dalla k. Tuttavia il senso, grossomodo positivo, di lieve euforia e di scioltezza fisica era inconflitto con un sentimento di turbamento dovuto alla constatazionedella frammentarietà della mia esperienza: i pensieri chesusseguivano uno dopo l’altro erano tra loro slegati dalla logica edi conseguenza anche la mia attività motoria mi pareva senza senso.Anche il comportamento di alcuni amici pareva privo di significato…mi sono domandata se questa percezione “dell’altro da me”derivasse dalla proiezione nella realtà esterna di qualcosa chesentivo appartenere alla mia mente, oppure se stavo oggettivamentepercependo “gli aspetti di non senso” nel comportamento deglialtri. Forse erano vere entrambe le cose; l’occhio infatti èselettivo: vede, tra i mille aspetti espressi dalla realtà, lesfumature che sta cercando per confermare la propria esperienzainterna. In quello che ho appena scritto è insita un'altracontraddizione: quella tra la logica osservativa, che mi permettevadi annotare e ricordare quello che stava accadendo, e il sentimentodi confusione mentale, che mi spingeva a mettere in atto e a vederenel altri comportamenti frammentati o “spezzati”. Inoltre ognitanto sorgevano dei sentimenti negativi nelle interazionirelazionali, dai quali tuttavia riuscivo abbastanza facilmente adistaccarmi.
Duranteil picco il senso di lieve euforia della fase precedente è scomparsoper lasciare il posto all’ansia. Nella mente si sono formatipensieri fortemente paranoici che incrementavano quando interagivocon gli amici. Il senso di turbamento per la mancanza di significatoera esploso e diventato pervasivo: per vari minuti mi sono chiesta laragione per cui mi trovavo in quella festa e in quella situazione. Misentivo di essere una “altra me”, staccata e diversa dalla “me”che tutte la mattine va a lavorare. Ho come percepito un senso di discontinuitànell’esperienza del mio sé: era come se il mio sé fosse stato unlungo sentiero interrotto da un precipizio.
Quandomi accorsi che potevo abbassare il livello dell’ansiaaccoccolandomi sul divano e stando lontano dagli altri, è cominciatala fase di discesa caratterizzata da un sentimento di quiete mentalee di rilassamento muscolare. La tranquillità conquistata mi haaccompagnato fino all’addormentamento. Le poche ore di sonno sonoservite per cancellare ogni residuo paranoico e ogni turbamento;infatti appena alzata, benché avessi l’aspettativa di un lungoviaggio in treno e di una pesante giornata lavorativa, mi sentivoserena e quieta. Il pacato senso di tristezza scatenato dal ricordodei sentimenti provati la serata precedente, era mite e nonpervasivo.
SF
Methoxetamina
30mg , assunta in due tempiprima 1/3 e il resto dopo 40 min circa .
Set e Setting
L’esperienzaparzialmente negativa che qui di seguito è esposta non è, secondoil mio punto di vista, dovuta a fattori di natura chimica,riguardanti per esempio la qualità della sostanza o il suo dosaggio.Con maggiore probabilità questa è stata causata da fattori dinatura interna ovvero al set. Precedentemente all’assunzione dellasostanza infatti, mi sentivo preda di un lieve affetto ansioso e di pensieri che vertevano verso la paranoia. Una piccola festa dicompleanno in un appartamento, popolata da amici anch’essipsiconauti, costituiva il setting del mio viaggio psichedelico.
Iprimi effetti della sostanza sono comparsi dopo 15 minutidall’assunzione; questi si sono prolungati per circa 3 ore conintensità e manifestazioni psico-fisiche variabili. Nell’insiemel’esperienza indotta dal MXE può essere paragonata aduna curva avente una fase di salita, una di picco e una di discesa;da un punto di vista temporale le prime due sono state più brevidella terza. Ciascuna di queste fasi è stata caratterizzata daintensità e da manifestazioni psico-fisiche specifiche.
Potrei,senza rischio di sbagliare troppo, far coincidere la salita almomento in cui ero “impegnata” a parlare con un amico: nel mezzodi quella conversazione ho notato un’accelerazione del battitocardiaco, un senso di lieve euforia e una maggiore spontaneità escioltezza nell’utilizzo delle parole. Terminata la conversazione,sono andata in un'altra stanza e ho cominciato a giocare con altriamici a palloncini; sentivo il mio corpo leggero, sensazioneparagonabile a quella data dalla k. Tuttavia il senso, grossomodo positivo, di lieve euforia e di scioltezza fisica era inconflitto con un sentimento di turbamento dovuto alla constatazionedella frammentarietà della mia esperienza: i pensieri chesusseguivano uno dopo l’altro erano tra loro slegati dalla logica edi conseguenza anche la mia attività motoria mi pareva senza senso.Anche il comportamento di alcuni amici pareva privo di significato…mi sono domandata se questa percezione “dell’altro da me”derivasse dalla proiezione nella realtà esterna di qualcosa chesentivo appartenere alla mia mente, oppure se stavo oggettivamentepercependo “gli aspetti di non senso” nel comportamento deglialtri. Forse erano vere entrambe le cose; l’occhio infatti èselettivo: vede, tra i mille aspetti espressi dalla realtà, lesfumature che sta cercando per confermare la propria esperienzainterna. In quello che ho appena scritto è insita un'altracontraddizione: quella tra la logica osservativa, che mi permettevadi annotare e ricordare quello che stava accadendo, e il sentimentodi confusione mentale, che mi spingeva a mettere in atto e a vederenel altri comportamenti frammentati o “spezzati”. Inoltre ognitanto sorgevano dei sentimenti negativi nelle interazionirelazionali, dai quali tuttavia riuscivo abbastanza facilmente adistaccarmi.
Duranteil picco il senso di lieve euforia della fase precedente è scomparsoper lasciare il posto all’ansia. Nella mente si sono formatipensieri fortemente paranoici che incrementavano quando interagivocon gli amici. Il senso di turbamento per la mancanza di significatoera esploso e diventato pervasivo: per vari minuti mi sono chiesta laragione per cui mi trovavo in quella festa e in quella situazione. Misentivo di essere una “altra me”, staccata e diversa dalla “me”che tutte la mattine va a lavorare. Ho come percepito un senso di discontinuitànell’esperienza del mio sé: era come se il mio sé fosse stato unlungo sentiero interrotto da un precipizio.
Quandomi accorsi che potevo abbassare il livello dell’ansiaaccoccolandomi sul divano e stando lontano dagli altri, è cominciatala fase di discesa caratterizzata da un sentimento di quiete mentalee di rilassamento muscolare. La tranquillità conquistata mi haaccompagnato fino all’addormentamento. Le poche ore di sonno sonoservite per cancellare ogni residuo paranoico e ogni turbamento;infatti appena alzata, benché avessi l’aspettativa di un lungoviaggio in treno e di una pesante giornata lavorativa, mi sentivoserena e quieta. Il pacato senso di tristezza scatenato dal ricordodei sentimenti provati la serata precedente, era mite e nonpervasivo.
SF