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La proposta di legge per la cannabis domestica

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion FrankBlack
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FrankBlack

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[h=1]La proposta di legge per la cannabis domestica[/h] [h=3]di Donato De Sena - 02/07/2013 - Ventotto deputati di Pd e Sel chiedono la depenalizzazione della marijuana coltivata in casa per uso personale. "Le politiche repressive sono fallite", dicono. Mentre spuntano anche i ddl radicali per l'uso terapeutico[/h]
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“Non sono punibili la coltivazione per uso personale di cannabis indica e la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato, salvo che il destinatario non sia un minore”. E’ con questa piccola norma, da inserire all’articolo 73 del testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti, che 28 parlamentari, 26 deputati di Sel e due onorevoli del Pd, chiedono la legalizzazione della cannabis domestica e la rottura dell’equiparazione del trattamento sanzionatorio per l’uso di diverse tipologie di droghe, introdotta nel 2006.



“NO ALL’EQUIPARAZIONE TRA DROGHE” – La proposta di legge in questione (la n. 1203) è stato presentato alla Camera il 14 giugno scorso. Il 21 giugno è poi stato assegnato alla Commissione Giustizia di Montecitorio. Il promotore è Daniele Farina. Tra i firmatari anche i Democratici Michela Marzano e Ivan Scalfarotto. La proposta – come spiega la relazione che accompagna gli articoli – esclude la “punibilità della coltivazione ‘domestica’ di cannabis, destinata all’uso personale o ceduta a terzi per il consumo immediato” e, nello stesso tempo, differenzia le “pene per i diversi tipi di sostanze, aggiungendo un’autonoma figura di reato”. L’obiettivo è dunque chiaro: “definire un principio sia di individuazione che di graduazione del diverso livello di pericolosità dei comportamenti definiti ed accolti come illeciti”. Insomma: muoversi nella direzione opposta rispetto a quanto stabilito finora. Le modifiche al testo unico hanno mostrato alla prova del tempo – scrivono ancora i deputati – “evidenti limiti di efficacia e palesi irrazionalità”. Con le modifiche del 2006 – rilevano – “è stato equiparato il trattamento sanzionatorio per le ipotesi illecite penalmente rilevanti, a prescindere dalla tipologia di stupefacente, fatto che, anche alla luce dei risultati conseguiti, appare privo di qualunque motivazione razionale”.
IL VUOTO NORMATIVO – La proposta di legge segue di mesi e anni diverse sentenze di tribunale che hanno già assolto imputati scoperti in possesso di piantine di marijuana coltivate in casa e destinate all’uso personale. Nel 2011 ad esempio, una sentenza della Corte di cassazione ha confermato la decisione di un gup che aveva ritenuto la coltivazione di una sola piantina non idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica. Ma, ovviamente, in caso di approvazione del nuovo ddl, che – è bene precisarlo – resta comunque iniaziativa di una minoranza parlamentare, verrebbero marcato chiaramente il confine tra punibilità e non, attribuendo maggiori libertà a piccoli coltivatori e assuntori domestici.



LA REPRESSIONE IN ITALIA – A sostegno del proprio piano l’opinione diffusa che le politiche di ‘War on drugs’ siano fallite. L’approccio repressivo – spiega il ddl – è anacronistico perché “in aperto contrasto con le tendenze legislative in atto negli Stati Uniti d’America, in molti Paesi del Centro e Sud America, nonché con le riflessioni in numerosi Paesi europei”. E, dalle nostre parti, il ricorso alle operazioni antidroga è stato davvero forte. Dalle relazioni annuali della Direzione centrale per i servizi antigroga del Ministero dell’Interno si scopre infatti che “in Italia, dal 2002 al 2011, vi è stato un aumento del numero di operazioni antidroga, certamente più evidente dal 2005 in poi”. “Nell’intero periodo, gli interventi delle Forze di polizia per i reati connessi all’hashish hanno subito un decremento, così come quelli relativi al contrasto dell’eroina; dopo un iniziale incremento, fino al 2005, la proporzione di operazioni relative alla cocaina, invece, è rimasta sostanzialmente stabile a fronte di un aumento di quelle relative a marijuana e piante di cannabis”. Sarebbe altalenante anche il trend delle persone denunciate per reati in violazione della legge sugli stupefacenti. Dal 2005 al 2011 essi sarebbero infatti aumentati da 31.636 a 36.796, a fronte di una tendenza alla diminuione registrata del 2002 al 2006.
I COSTI – Lo sforzo repressivo è ovviamente affiancato da un ingente impegno finanziario. Stando alla relazione annuale al Parlamento sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia redatta dal dipartimento per le Politiche antidroga relativa all’anno 2011 e primo semestre del 2012, i costi per le attività di contrasto ammontano, per il solo 2011, a circa 2 miliardi di euro, di cui il 48,2% per la detenzione, il 18,7% per le attività delle forze dell’ordine, il 32,6% per le attività di tribunali e prefetture.
L’USO TERAPEUTICO – Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere è riemerso ad inizio giugno in occasione di un sit in dei Radicali in Piazza Montecitorio, davanti alla sede della Camera. I militanti antiproibizionisti, guidati dalla ex deputata Rita Bernardini (nel 2008 eletta nelle liste Pd), hanno piantato semi di marijuana in piccoli vasetti in segno di protesta per il mancato interesse del Parlamento al tema della legalizzazione dell’uso terapeutico della cannabis. La manifestazione è stata interrotta anche dall’intervento dei poliziotti che hanno sequestrato materiale degli attivisti. Bernardini, da sempre attiva nella lotta per la depenalizzazione della cannabis domestica ha più volte pubblicato su Facebook foto delle sue piantine coltivate in casa. “E’nata”, ha scritto ad esempio sul social network poche settimane fa nella didascalia dell’immagine di foglioline appena spuntate. L’ex onorevole già la scorsa estate, in più di un’occasione, aveva raccontato, ancora su Facebook, la sua passione per le piante di marijuana curate in casa. Nel mese di novembre 2012 ha ceduto piccole quantità di cannabis per uso terapeutico ad alcuni malati di Sla presenti ad un sit-in nei pressi della Camera.
GLI ALTRI DDL – Della proposta radicale per l’approvvigionamento di canapa terapeutica si sono fatti carico in Parlamento il senatore Lucio Barani (leader nazionale del nuovo Psi, eletto nelle file del Pdl) e il deputato Pd Sandro Gozi, rispettivamente con il ddl n. 695 di Palazzo Madama e la pdl n. 971 depositata a Montecitorio. “Si tratta di una proposta – ci dice Gozi al telefono – che mira a garantire il diritto alla salute e la libertà di cura e collega quindi all’articolo 32 della Costituzione. Oggi ci sono malati di malattie gravi che potrebbero assumere cannabis per trarne effetto benefico e terapeutico, ma in realtà ci sono tutta una serie di barriere burocratiche e culturali che impediscono in concreto queste terapie”. “Per protestare contro questa situazione – continua l’onorevole – è stato creato in provincia di Lecce un Cannabis social club”.
“UTILE ALLA TERAPIA” – “Oggi – spiega ancora Gozi – si devono importare farmaci dall’estero ad altissimo prezzo, addirittura 40 euro al grammo, o si va al mercato nero, dagli spacciatori. Vogliamo abbattere le barriere autorizzando coloro che sono malati, come i malati di sla, comunque tutte le persone autorizzate ad assumere cannabis a scopo terapeutico, alla coltivazione e alla detenzione. Vogliamo consentire la coltivazione legale e la detenzione di cannabis per uso terapeutico ai soggetti provvisti di prescrizione medica in relazione ovviamente alle particolari patologie”. L’iniziativa – conclude – “parte dalla battaglia che i radicali hanno portato avanti per lungo tempo, in particolare da Rita Bernardini. In questa legislatura ho ripreso molte loro proposte sui vari temi”. “Ci sono famiglie di malati che si lamentano con sofferenza per gli ostacoli burocratici che impediscono l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico, che allevia il dolore ed è molto utile nella terapia. Stiamo facendo soffrire molta gente a causa dell’ipocrisia e dell’assurdità di chi fa finta di non capire”. La battaglia continua.

da: La proposta di legge per la cannabis domestica - Giornalettismo
 
interessante, ma chissa quante leggi propongono e quante arrivano da qualcheparte.. C`erano anche i radicali che avevano fatto unaproposta di referendum... La cosa interessante e` che in questa proposta ci sono solo 20 deputati, io non so bene come funziona, ma lo immaginol, cioe i radicali non potevano associarsi con sel e pdl per questa proposta, e magari votaranno pure contro per qualche motivo indiretto... Insomma vabbhe io non mi aspetto che sta gente arrivi a fare qualcosa di serio in materia di stupefacenti nel breve periodo... Anche se la direzione globale, per lo meno, e` orientata contro il proibizionismo...
 
Si anche io dubito che si riuscirà a fare qualcosa di concreto.. Ma un po' di speranza c'è :) anche perchè teoricamente il Movimento 5 Stelle è favorevole ad una depenalizzazione.. Vedremo come si comporteranno.. (Nullè comunque sono alcuni deputati del PD non del pdl che insieme a sel hanno fatto questa proposta.. Anche se effettivamente ultimamente è facile confondersi fra PD e pdl :D )


Inoltre volevo chiedervi se siete informati su quei gruppi che stanno cercando di proporre un referendum per la depenalizzazione e la possibilità di autocoltivazione.. Io ne sto seguendo alcuni su Facebook e devo dire che di gente carica ce n'è davvero tanta e spero che si riesca ad indire un referendum..

https://www.facebook.com/groups/progettofreeweed/?fref=ts

questo è uno dei gruppi che sto seguendo e credo che anche noi psiconauti dovremmo sostenere attivamente la causa.. La mentalità della gente sta cambiando, con le generazioni le persone sono sempre più aperte a tollerare l'uso di droghe leggere; informando e portando dati su quanti danni crea la legge fini-giovanardi e il proibizionismo in generale credo che ogni persona sana di mente sarà favorevole alla depenalizzazione delle droghe leggere.

Sono conscio del fatto che in questo momento ci siano problemi ben più grandi in italia, ma ritengo che l'attuale trattamento che una persona riceve per il possesso di UNA PIANTA sia davvero sconcertante.. Se possiamo provare a fare qualcosa per muovere il paese verso una tolleranza maggiore perchè non farlo?
 
Sono d'accordo con te sul fatto che bisogna agira ma la vedo comunque nera, per usare un eufemismo. Io abito in uno dei tanti paesini della riviera jonica e ti posso dire che la gente che abita qui è davvero disinformata riguardo questi argomenti e vedono la cannabis con sospetto e con la convinzione che sia pericolosa quanto tutte le altre sostanze, forse anche di più visto che è quella con cui comunemente vedono iniziare i giovani. Analizzando razionalmente il problema la depenalizzazione di parecchie sostanze sarebbe la scelta migliore e più auspicabile e sposterebbe la "faccenda delle droghe" da problema giuridico a medico con parecchi benefici per tutto il sistema. C'è da dire, però, che la parola razionalità, nel migliore dei casi, parrebbe non esistere nel vocabolario degli italiani e la possibilità migliore che avremmo per una depenalizzazione della cannabis sarebbe data da un ipotetico futuro in cui essa sarebbe resa usufruibile a fini ricreativi in tutti gli Stati Uniti (hanno iniziato da poco ma si vocifera che nel giorno di 2 anni potrebbe accadere...)
Se così fosse ci sarebbe una buona probabilità che anche l'Italia, insieme ad altri paesi europei più tradizionalisti (= retrogradi...) riconoscano che la cannabis nuoccia meno del tabacco....

Detto questo, ho voluto condividere questa notizia con voi non per esprimere un prematuro e forse un po' infantile entusiasmo ma perchè è interessante e degno d'essere osservato che qualcosa si muove, seppur con poco rumore, in certe direzioni. Con in giro le notizie riguardanti un possibile referendum è vitale portare all'attenzione di quanti più possibili ogni novità in merito, seppur minima... :)
 
ma si ti capisco... Comunque un po in tutto il mondo stanno depenalizzando e in america stanno quasi legalizzando, lo stato del colorado nei primi due mesi di legalizzazione solo di tasse ha fatto 20 milioni di dollari!!! Hanno coperto tutti i buchi di bilancio di tutto lo stato in due mesi, la primissima cosa che hanno fatto, perl`opinione pubblica, e` stata dare tutti i 20 milioni alla scuola pubblica.... In questo Stato fino a tipo 10 anni fa era vietato anche fumare, come in italia... Il problema e` che non credo che gli italiani siano cosi furbi!
 
Il governo italiano è troppo ipocrita e bigotto,è impossibile che una legge di questo tipo venga presa in considerazione.Tra i firmatari c'è Ivan Scalfarotto che è un politico gay che lotta per i diritti lgbt,diritti che in italia pur discutendone da anni,tardano ad arrivare,quindi figuriamoci se fanno leggi pro-droghe.
 
Se si legalizzasse potremmo non solo risanare il bilancio e uscire dalla crisi, ma probabilmente lo Stato sarebbe pure in attivo (senza contare le risorse utilizzate nella repressione che invece verrebbero risparmiate).. Basta vedere quello che stanno facendo in altri paesi, ad esempio Nullè ha citato l'esempio del Colorado, ma non è l'unico..

Ma purtroppo in questo paese la gente ha la testa dura e guarda le cose con i paraocchi.. l'ignoranza regna sovrana.. per non parlare poi dei molti interessi che ci sono dietro per chi preferisce che le cose rimangano come sono.

Se una proposta di legge di questo tipo fosse approvata sarebbe veramente un grosso passo in avanti per il nostro paese.. ma la vedo molto difficile :(
 
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