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Holofractale de l'hypervérité
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"Dal punto di vista dell'ordine costituito, è forse legittimo considerare le droghe psicodeliche come agenti sovversivi. Esse sono in grado di spalancare le "porte della percezione", spesso potenziando una capacità di penetrazione che permette di vedere oltre la miriade di pretese e d'illusioni, che costituiscono la mitologia della Posizione Sociale. Le sostanze psichedeliche, quindi, nella misura in cui le strutture del potere, per puntellare e stabilizzare le loro egemonie, poggiano sulla accettazione popolare controllata del mito della Posizione Sociale, rappresentano veramente una sorta di minaccia politica"
(David Solomon)
"Dal punto di vista dei valori stabiliti del mondo antico, il processo psichedelico è pauroso e pazzesco, è una psicotizzazione deliberata, un disfacimento suicida della stabilità, del conformismo e dell'equilibrio che l'uomo deve sforzarsi di raggiungere. L'esperienza psichedelica, che coinvolge la coscienza e fenomeni interni, invisibili e indescrivibili, e moltiplica la realtà, è spaventosamente incomprensibile per chi aderisca ad una filosofia razionale, protestante, volta al successo, behaviorista, equilibrata, conformista"
(Timothy Leary)
"Il rinnovamento profondo dei dati coscienziali di base, i veri e propri capovolgimenti interiori, che può provocare una esperienza con L.S.D., urtano dunque contro vari tipi di paura, conscia o inconscia: la paura di perdere il controllo razionale, quella del disorientamento e della confusione, la paura di compiere qualche cosa di vergognoso o di ridicolo; la paura di autoscoprirsi, ossia di scoprire, in noi stessi, qualche cosa che non vogliamo affrontare; la paura che possiamo chiamare culturale, ossia il timore di appurare certe verità circa le istituzioni con cui ci identifichiamo, di perdere molte illusioni circa talune nostre condotte o doveri sociali, ecc.; ed infine la paura ontologica, cioè di scoprire un mondo assolutamente nuovo e sconvolgente a cui non siamo preparati, e che potrebbe forse assorbirci al punto di non poter tornare più indietro"
(Emilio Servadio)
(David Solomon)
"Dal punto di vista dei valori stabiliti del mondo antico, il processo psichedelico è pauroso e pazzesco, è una psicotizzazione deliberata, un disfacimento suicida della stabilità, del conformismo e dell'equilibrio che l'uomo deve sforzarsi di raggiungere. L'esperienza psichedelica, che coinvolge la coscienza e fenomeni interni, invisibili e indescrivibili, e moltiplica la realtà, è spaventosamente incomprensibile per chi aderisca ad una filosofia razionale, protestante, volta al successo, behaviorista, equilibrata, conformista"
(Timothy Leary)
"Il rinnovamento profondo dei dati coscienziali di base, i veri e propri capovolgimenti interiori, che può provocare una esperienza con L.S.D., urtano dunque contro vari tipi di paura, conscia o inconscia: la paura di perdere il controllo razionale, quella del disorientamento e della confusione, la paura di compiere qualche cosa di vergognoso o di ridicolo; la paura di autoscoprirsi, ossia di scoprire, in noi stessi, qualche cosa che non vogliamo affrontare; la paura che possiamo chiamare culturale, ossia il timore di appurare certe verità circa le istituzioni con cui ci identifichiamo, di perdere molte illusioni circa talune nostre condotte o doveri sociali, ecc.; ed infine la paura ontologica, cioè di scoprire un mondo assolutamente nuovo e sconvolgente a cui non siamo preparati, e che potrebbe forse assorbirci al punto di non poter tornare più indietro"
(Emilio Servadio)