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Denaturalizzati

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion Iquelo
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Iquelo

Glandeuse Pinéale
Inscrit
24/12/14
Messages
196
LOCATION: Ristorante
Padre:<<Michi, scendi dalla sedia, mangia la pasta>>
Michi:<<No, non ne voglio più>>
Madre:<<Ok, non mangiarla, ma scendi immediatamente dalla sedia>>
Michi:<<No, voglio andare fuori>>
La madre a quel punto si alza è gli da uno schiaffo (lui per fortuna ride) e poi girandosi verso il marito dice:<<Paolo, dagli il cellulare>>
Padre:<<Tieni, gioca ma stai fermo>>
Il piccolo Michi prende l'amatissimo smartphone, si siede composto, apre il suo gioco preferito, abbassa la testa e da quel momento non parla e non si muove più. Quello che ancora non sapete è che Michi ha solo tre anni.

Lo so, lo so. Penserete:"E' il secondo thread che scrive, già ci ha annoiato con libertà, anarchia, Stato, antropologia e bla bla bla... Ora vorrebbe pure farci la morale anarchico-comunista-naturista-perbenista sull'alienazione da tecnologia? Perché, lui in questo momento dov'è, non è davanti a un computer?"
No, no, ragazzi, è molto di più. Arriverà presto il momento in cui vi parlerò della mia esperienza con la noce moscata alla vigilia di Natale :D, dei miei sogni lucidi, dell'autoipnosi...Ma ora, a poche ore di distanza dalla scena che vi ho narrato sopra e con una tisana allo zenzero tra le mani, voglio condividere con voi i pensieri che da quel momento in poi, durante questo piacevole pranzo di famiglia, mi sono passati per la testa.

La cosa che più mi ha colpito è l'incredibile scena del bimbo che cambia completamente umore non appena prende tra le mani la distrazione e, subito dopo, l'accanimento che gli attraversa il corpo quando perde, quando sbaglia. Però non si sta più alzando dalla sedia, non sta più ridendo, non sta più urlando, non chiede di uscire e mentre gioca la zia lo imbocca. Ergo, i genitori sono tranquilli, hanno fatto il loro dovere, lui sta mangiando e sta facendo il bravo. Lo hanno EDUCATO.
Quindi, se all'inizio pensavate che fosse semplicemente una "morale anarchico-comunista-naturista-perbenista sulla tecnologia", adesso potete ricredervi. E' molto peggio.
Il secondo pensiero è stato questo: ho pensato spesso di voler prendere un cane, però poi penso: ho il tempo, la voglia e la volontà di portarlo fuori, curarlo, dargli da mangiare e farlo stare meglio di come sta ora senza la mia presenza? La risposta a questa domanda è stata sempre NO. Vien da se che alla fine il cane non l'ho mai preso, e ne sono pure felice, perché se decido di prendere un'animale vuol dire che dovrò farlo stare bene, e non prenderlo per la mia unica soddisfazione. Ora, perché la gente non fa lo stesso ragionamento con i figli? E non è un ragionamento facile da fare, perché è un bambino a cui siamo tutti molto legati, è un ragionamento che andava fatto molto prima. A parte il pensiero un po' provocatorio, il succo del discorso è che il confine tra l'educazione e la snaturazione di un figlio è estremamente sottile, siamo noi a decidere, almeno inizialmente, su quale sentiero deve crescere e io penso che, oltre a fargli fare esperienze, fargli sperimentare la vita, insegnargli ciò in cui crediamo e proteggerlo, meno mettiamo le mani nella sua crescita meglio è.
A tutto questo si lega la riflessione finale che ho fatto: stiamo affrontando forse un processo di denaturalizzazione? Mi spiego meglio. Ognuno di noi ha delle emozioni e degli istinti, alcuni più facili da controllare e altri meno, alcuni più frequenti da bambini che nel tempo si attenuano, altri più frequenti crescendo. Ora, immergendoci in questa vita frenetica fatta da divieti e da teorie sulle buone maniere, da bombardamenti di informazioni disturbanti e che influenzano molto il nostro modo vivere e di vedere il mondo, forse stiamo frenando troppo i nostri istinti e le nostre emozioni, diventando molto spesso superficiali e spenti (restando in tema con il thread, anche quello materno/paterno è un istinto). E non solo, riversiamo anche il nostro stress e il nostro nuovo modo di essere nei nostri figli frenando le loro di emozioni e influenzando in negativo la loro crescita.
Tutto qui, avevo bisogno di scrivere queste quattro righe e di condividerle con qualcuno. Pace a tutti.8)
 
Cose che mi sono piaciute:

-Noce moscata a natale ahahah
-la parola: antropologia xD
-Il discorso in toto, anche feci il discorso del cane, e spesso lo ripenso
 
da Il Fatto Quotidiano di oggi,


Smartphone, come suonare il violino

"L'aver mandato tanti messaggi di auguri tramite smartphone durante il periodo delle feste di Natale e S.Stefano potrebbe aver cambiato la mente. A dirlo, uno studio dell'Istituto di Neuroinformatica dell'Università di Zurigo pubblicato su Current Biology . In realtà, non solo gli sms, ma tutti i tipi di "digitazione" su smartphone avrebbero ripercussioni su una zona periferica del cervello: la corteccia somatosensoriale, il centro deputato alla ricezione degli stimoli derivanti dal tatto e collegato ad ogni altra regione del corpo, dai polpastrelli alle labbra, dal mento alla lingua.

Secondo lo studio, così come suonare il violino agisce su quest'area celebrale (precedenti studi avevano dimostrato che la parte depurata alla ricezione delle informazioni che riguardano le dita si ingrandisce in chi suona questo strumento), "la tecnologia digitale che usiamo su base quotidiana modifica in modo sorprendente la maniera in cui il cervello processa le informazioni sensoriali", ha spiegato Arko Ghosh, autore dello studio.

Insieme ad alcuni scienziati dell'Università di Friburgo, infatti, il neurologo ha studiato l'elettroencefalogramma di 37 persone, di cui 26 utilizzatori di cellulari di ultima generazione e 11 con un dispositivo di più vecchia data. In particolare, tramite l'uso di 62 elettrodi, i ricercatori hanno studiato come il cervello reagisse in relazione ai movimenti del pollice, indice e medio. Secondo i risultati, i cambiamenti sul cervello, a differenza di come avviene per i violinisti, dipendono dalla frequenza d'uso degli smartphone: più il dispositivo era usato nei dieci giorni precedenti all'analisi, maggiore era il segnale registrato dell'Ecg. In particolare, la correlazione era ancora più forte, e la proporzionalità ancor più spiccata, con l'attività dell'area celebrale collegata all'uso del pollice.

"A prima vista, il risultato sembra simile a ciò ce succede nel cervello dei violinisti", ha spiegato Ghosh. Ma in realtà ci sono alcune differenze: quanto registrato in questo esperimento non dipende dagli anni di uso dello smartphone, mentre nel caso dello studio del violino conta anche l'età alla quale si è cominciato a suonare lo strumento. Infine, la variazione dell'elettroencefalogramma è strettamente collegata a quanto tempo è trascorso dall'ultimo utilizzo del cellulare, cosa che non succede per il violino."

Laura Berardi
 
Conoscevo il fatto dei violinisti e dei musicisti in generale in quanto musicista anche io (studio da quando ho 11 anni, ora ne ho 22, dovrebbe aver fatto il suo effetto :lol:). Grazie dell'informazione scientifica! Però, quali dovrebbero essere gli effetti principali di questo cambiamento? A quanto ho capito agisce basandosi sul tempo passato dall'ultimo utilizzo dello smartphone, quindi questo si può legare al comportamento del bimbo del mio thread!
 
Iquelo me la stavi facendo prendere a malissimo...ma in fondo non siamo passati anche noi nella fase gameboy, playstation e pomeriggi persi davanti alla tv? Anche i nostri modi di agire, esprimerci e sentire gli altri sono stati influenzati per anni da queste cose, abbiamo lasciato che la nostra curiosità, l'empatia e la voglia di ricerca della felicità si impolverassero ma sono ancora lì. Vanno solo rispolverati e rimessi in primo piano nello scaffale delle nostre priorità.
Bisogna conoscere il male per combatterlo giusto?
 
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