Abej^a G.
Holofractale de l'hypervérité
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"[...]Era in quel della California. E si voleva proprio prendere una pausa.Erano svariati e svariati giorni che non si concedeva un po' a se stesso, senza alterazioni sociali, naturali o chimiche. Il cervello era sospeso.
Quindi verso le sei di pomeriggio beveva 4,5 grammi di semi di Peganum Harmala con del succo di un intero limone. Dopo unaventina di minuti portava a spasso il cane. Era tranquillo,sorrideva, come suo solito (è una vita che non può fare altro:sorridere, che è tutto uguale, senza importanza, superfluo e fluido). Forse era anche blandamente sedato.
Jim sarà alto un metro e settanta/settatacinque, pesa intorno ai 60 chilogrammi. Ha 27 anni.
Quindi dopo l'infuso saliva su una Gip giù per le strade sterrate, verso il rifugio di un qualche amico. Non guidava lui.
5-MEO-DMT: ne aveva un sacchetto pieno, o intorno ai 200 mg. Aveva già avuto qualche esperienza, con 30 mg inalati dopo una forte palpitazione volavano nebbie e scleri (se la prese anche con il suo cane, per poi passare a "no!! mangiami tu, è più giusto", per poi quindi tornale in quella che chiamano realtà.
"La realtà non esiste", Jim lo ripeteva spesso.). Dopo questo primo approccio era convinto che la doveva capire come sostanza...
Jim è un tipo strano, socievole ma alquanto introverso. Se ha soldi come tanti è un avventuriero, ed ormai vivere in solitaria non è che gli dispiaccia così tanto. Alle volte gli manca la compagna. Una seconda volta tornava a casa sbronzo. Troppo sbronzo. Si addormentava con coltello e bustina in mano. Dopo qualche ora di sonno, appena li vide si fece un'inalazione, dai 20 ai 30 mg. Passava quindi qualche ora a far doppiette sul quel dannato cesso che rende uguali straccioni e re,cesso che era brillante come un diamante. Quando non vomitava aveva la diarrea, quando non aveva la diarrea, vomitava. Ed intanto se la prendeva con se stesso, "ora balla!", commentava di sé,con rabbia, vomitava e scoreggiava in quel che era un mare spumoso ed adamantino, con belle stelle filanti che occupavano l'intera latrina.Li vedeva e toccava con le mani, i suoi rigetti.
Quindi erano in sei. Sedevano su un soppalco costruito in cima ad un albero.Con 200 mg da usare. Jim spiegava da dove veniva, cosa era, cosa ci aveva capito di questa sostanza; quei compagni di caos e delirio non avevano dubbi: un bong non c'era, una pipetta neanche, passarono la serata a fumarle tra spinelli di hashish a cartine al metraggio. Alle volte aggiungevano dell'erba.
Il problema era la quantità. Chi diceva di metterla tutta, o almeno di dividerla in due, chi come Jim un po' nauseato optava per andare con dosaggi più calmi.
“Ma perché?” chiedeva una
“Perché Jim c'ha paura di 'sta cosa...” spiegava l'amica.
“Eh.”confermava...
Il primo spinello era di 20 mg. C'era una lieve alterazione dei colori.E tanta euforia. Passata un'ora e poco più andarono a fare la spesa.Cambiarono ricetta quattro volte. Erano persi in un supermercato abbagliante. Come quella latrina, come quel mondo sacco pieno di merda pronto ad esplodere. Anche la seconda canna era di 20 mg. Si parlava del più e del meno. Subito ne fecero un'altra. Questa volta abbondarono. Provavano a giocare a"Uno" quando in realtà stavano entrando nel Jumanji, carte all'aria! Le facce diventano feline, si formano pellicce a forma di freccia intorno gli occhi, le mura si muovono, qualcuno prova anche a farsi prendere dal panico:
"No!Io da qua devo scendere!", occhi gonfi, quel sorriso beffardo di chi si beffava di se stesso, che si sta sentendo male, lo sa, lo sente, il battito cardiaco accelera il sangue pompa il cervello registra immagini troppo veloci ed inusuali, è un casino, è la morte dell'Ego, "chiudi gli occhi", gli rispondeva Jim con cuore ed anima, serenità e pace... il ragazzo seguì il consiglio e assaporò frattali e tunnel e mondi ed universi di quella che altro non era che la continuazione alterata della realtà. "Mette proprio felicità!", faceva una ragazza, pischella del temerario che voleva scendere, quindi invece di entrare nel tunnel senza luce rinveniva praticamente subito. E col sorriso. "Ecco di che sa: di sorpresine delle merendine della mulino bianco!! Quelle gommine... ve le ricordate?! Chimichissime!!", fa un altro, il più anziano del gruppo. Qualcuno in tutta tranquillità vomita e poi si mette a dormire. E si fa anche gran sonni... qualcuno la paragona alla DMT, il nonno paragona tutti a cavie da laboratorio, un terzo gli dà ragione, "...infatti...la dovrebbero usare magari in Svizzera... a farci studiare da quella gentaccia, a curare... però gratis! Solo di viaggio...", Jim è felice, sorride, riceve e manda pace amore e vibrazioni positive tra fratelli e sorelle di questo universo vibrazionale. Se la gode. In queste fasi di alterazione i ruoli sociali vengono meno, la 5-MEO da laboratorio è veramente potente. Odorava veramente di incenso chiuso in quelle cartine a metraggio, il nonno c'aveva preso, di incenso chimico, tipo fabbriche di plastica, o dell'Ilva. Che finito di lavorare riesci completamente giallo o blu, da capo a piedi.
Jim da quel ragazzo timido e preoccupone che pensa di essere parla canta e ride.Anche se durante una cena di gruppo non aveva praticamente fiatato,scherzando magari con qualche ragazza, o lasciando un discorso all'aria con un'altra, a causa di questa sua timidezza, non si capirono proprio, ma faceva niente, lei era troppo bella, e troppo fidanzata... passava. Molti alti e bassi, le parole scaturiscono giochi di colori e forme, dal nulla basta una vibrazione e turbinii rimescolano carte cervelli ed occhi. Le falene continuano a volare. Terminata la 5-MEO e la sua l'alterazione sale anche una certa sonnolenza. Qualcuno dorme. Dei sei: quattro. I restanti due fumano 5 grammi di hashish, una buona crema, comunque fresca, con un cyloom. Jim era uno dei due. Jim sa che la sua mente è una luce bianca. Che la realtà non esiste, esiste l'attimo presente. E basta. Che è tutto uguale e senza importanza, che bisogna fare di tutto per stare bene. Che alle volte non vuol dir proprio niente questo "stare bene". Bene ci si sta. E senza problemi. Che i problemi non esistono. Tornato di buon mattino a casa decideva di seguire il consiglio di un marocchino incontrato pochi giorni prima, che dopo avergli assicurato che "Io vivo rubando. Ma tu mi stai simpatico, e non ti rubo niente!", gli regalava consigli di vita: "Ora torna a casa,parli con tua madre, le chiedi scusa per tutto quello che hai combinato, tutto! Anche quello che tu non sai. Poi ti riposi per tre giorni, e il quarto vivi. ...sta senz' pensiér!!" [...]"
“Ma perché?” chiedeva una
“Perché Jim c'ha paura di 'sta cosa...” spiegava l'amica.
“Eh.”confermava...
Il primo spinello era di 20 mg. C'era una lieve alterazione dei colori.E tanta euforia. Passata un'ora e poco più andarono a fare la spesa.Cambiarono ricetta quattro volte. Erano persi in un supermercato abbagliante. Come quella latrina, come quel mondo sacco pieno di merda pronto ad esplodere. Anche la seconda canna era di 20 mg. Si parlava del più e del meno. Subito ne fecero un'altra. Questa volta abbondarono. Provavano a giocare a"Uno" quando in realtà stavano entrando nel Jumanji, carte all'aria! Le facce diventano feline, si formano pellicce a forma di freccia intorno gli occhi, le mura si muovono, qualcuno prova anche a farsi prendere dal panico:
"No!Io da qua devo scendere!", occhi gonfi, quel sorriso beffardo di chi si beffava di se stesso, che si sta sentendo male, lo sa, lo sente, il battito cardiaco accelera il sangue pompa il cervello registra immagini troppo veloci ed inusuali, è un casino, è la morte dell'Ego, "chiudi gli occhi", gli rispondeva Jim con cuore ed anima, serenità e pace... il ragazzo seguì il consiglio e assaporò frattali e tunnel e mondi ed universi di quella che altro non era che la continuazione alterata della realtà. "Mette proprio felicità!", faceva una ragazza, pischella del temerario che voleva scendere, quindi invece di entrare nel tunnel senza luce rinveniva praticamente subito. E col sorriso. "Ecco di che sa: di sorpresine delle merendine della mulino bianco!! Quelle gommine... ve le ricordate?! Chimichissime!!", fa un altro, il più anziano del gruppo. Qualcuno in tutta tranquillità vomita e poi si mette a dormire. E si fa anche gran sonni... qualcuno la paragona alla DMT, il nonno paragona tutti a cavie da laboratorio, un terzo gli dà ragione, "...infatti...la dovrebbero usare magari in Svizzera... a farci studiare da quella gentaccia, a curare... però gratis! Solo di viaggio...", Jim è felice, sorride, riceve e manda pace amore e vibrazioni positive tra fratelli e sorelle di questo universo vibrazionale. Se la gode. In queste fasi di alterazione i ruoli sociali vengono meno, la 5-MEO da laboratorio è veramente potente. Odorava veramente di incenso chiuso in quelle cartine a metraggio, il nonno c'aveva preso, di incenso chimico, tipo fabbriche di plastica, o dell'Ilva. Che finito di lavorare riesci completamente giallo o blu, da capo a piedi.
Jim da quel ragazzo timido e preoccupone che pensa di essere parla canta e ride.Anche se durante una cena di gruppo non aveva praticamente fiatato,scherzando magari con qualche ragazza, o lasciando un discorso all'aria con un'altra, a causa di questa sua timidezza, non si capirono proprio, ma faceva niente, lei era troppo bella, e troppo fidanzata... passava. Molti alti e bassi, le parole scaturiscono giochi di colori e forme, dal nulla basta una vibrazione e turbinii rimescolano carte cervelli ed occhi. Le falene continuano a volare. Terminata la 5-MEO e la sua l'alterazione sale anche una certa sonnolenza. Qualcuno dorme. Dei sei: quattro. I restanti due fumano 5 grammi di hashish, una buona crema, comunque fresca, con un cyloom. Jim era uno dei due. Jim sa che la sua mente è una luce bianca. Che la realtà non esiste, esiste l'attimo presente. E basta. Che è tutto uguale e senza importanza, che bisogna fare di tutto per stare bene. Che alle volte non vuol dir proprio niente questo "stare bene". Bene ci si sta. E senza problemi. Che i problemi non esistono. Tornato di buon mattino a casa decideva di seguire il consiglio di un marocchino incontrato pochi giorni prima, che dopo avergli assicurato che "Io vivo rubando. Ma tu mi stai simpatico, e non ti rubo niente!", gli regalava consigli di vita: "Ora torna a casa,parli con tua madre, le chiedi scusa per tutto quello che hai combinato, tutto! Anche quello che tu non sai. Poi ti riposi per tre giorni, e il quarto vivi. ...sta senz' pensiér!!" [...]"